Sara Faillaci, Vanity Fair 18/11/2015., 18 novembre 2015
Nella sua autobiografia "Chiamatemi bomber", Bobo Vieri dice che in certi periodi della sua vita gli capitava di appartarsi nelle discoteche con più donne nella stessa sera: «Ci chiudevamo lì dentro e facevo quello che deve fare un bomber
Nella sua autobiografia "Chiamatemi bomber", Bobo Vieri dice che in certi periodi della sua vita gli capitava di appartarsi nelle discoteche con più donne nella stessa sera: «Ci chiudevamo lì dentro e facevo quello che deve fare un bomber. Capitava di fermarmi, di guardarla negli occhi e dirle: "Oh, non ci siamo presentati, ciao, io sono Bobo"». Nella foga se dimenticava spesso di chiudere la porta, passavano il proprietario della discoteca e i suoi ragazzi che continuavano a lavorare come niente fosse: «Mi dicevano: "Ciao Bomber, come va?". E io, come se non fossi lì con i pantaloni abbassati: "Tutto bene, a dopo"». Nel libro racconta anche di una ammiratrice che per sei anni l’ha aspettato fuori dal campo di allenamento solo per fargli «un regalino». Non ha mai avuto paura che qualcuna volesse incastrarlo restando incinta: «Non sono mica scemo, ho sempre usato precauzioni. Quando con Sweet Years, la mia azienda, ho promosso i preservaticvi per beneficenza, me ne sono tenute 600 confezioni, e per un po’ sono stato a posto. Non lo uso solo se vado con amiche che conosco da molto tempo». Tra tutte le sue storie, solo due sono state davvero importanti: con Elisabetta Canalis («credo di averla esasperata, mi fece anche la fiancata della mia nuova Porsche Cayenne con la chiave») e con Melissa Satta («un amore di ragazza, mi ha sopportato negli anni più difficili della mia vita, ma non ero più innamorato»). Crede che per lui sarà difficile trovare la donna giusta perché è «un maniaco della pulizia»: «Parlo di igiene personale. A me dà fastidio tutto: odori, trascuratezze. Se una vuole dormire con me, deve essere malata come me. Io mi faccio parecchie docce aò giorno, mi lavo continuamente i denti. E poi non mi fido di nessuno».