Valeria Balboni, Corriere.it 13/11/2015, 13 novembre 2015
Da pneumatici usati le nuove ecotraversine per i treni - Dalla strada alla ferrovia: questo potrà essere il destino delle gomme fuori uso
Da pneumatici usati le nuove ecotraversine per i treni - Dalla strada alla ferrovia: questo potrà essere il destino delle gomme fuori uso. La startup siciliana Greenrail ha presentato a Ecomondo di Rimini le prime traversine ferroviarie realizzate con la gomma di pneumatici usati. Anziché essere fatte interamente di calcestruzzo (lo standard attuale), sono costituite da un corpo centrale rigido sempre di calcestruzzo ma rivestito da un guscio esterno ottenuto da una miscela di gomma e plastica riciclata. Ogni chilometro di linea ferroviaria realizzata con questa tecnica (ci stanno 1.670 traversine) permette di recuperare 35 tonnellate di pneumatici fuori uso e 35 tonnellate di plastica: riduce l’impiego di materie prime e contribuisce a smaltire un rifiuto che in tal modo diventa risorsa, secondo un modello di «economia circolare». I vantaggi non sono però solo ambientali, queste traverse infatti sono più resistenti di quelle in calcestruzzo: si stima una riduzione del 50% dei costi di manutenzione e una durata di oltre 50 anni, contro i 30-40 attuali. Questa tecnologia, inoltre, permette di assorbire le vibrazioni e abbattere la rumorosità. «Le nostre traverse costano come quelle in calcestruzzo», spiega Giovanni De Lisi, fondatore di Greenrail. «Se però consideriamo che una tecnica per ridurre la rumorosità del traffico ferroviario prevede l’uso di un tappeto di gomma posto sotto ai binari, le traverse in gomma risultano più convenienti». Solar e Piezo L’idea della startup ha ricevuto diversi premi per l’innovazione e numerose richieste da tutto il mondo. «Nel 2016 terminiamo i test di conformità secondo le normative internazionali», continua De Lisi. «Per le prime realizzazioni sono interessati diversi Paesi in via di sviluppo, dove le ferrovie sono attualmente in costruzione». La startup però non si ferma qui e la ricerca continua: nascono così Greenrail Piezo e Greenrail Solar, traverse che producono energia elettrica, in fase di sviluppo. Le prime sono dotate di sistemi piezoelettrici integrati, che sfruttano la compressione provocata dal passaggio del treno, le seconde, invece, hanno un modulo fotovoltaico inserito nella parte centrale. Pfu: pneumatici fuori uso In questo progetto gioca un ruolo importante Ecopneus, consorzio che – insieme a EcoTyre e Greentire – si occupa di recupero, trasporto e trattamento finale degli pneumatici fuori uso (Pfu), circa 350 mila tonnellate l’anno. Quando non vengono ricostruiti per essere riutilizzati come tali, gli pneumatici usati sono avviati al recupero per altre vie. Possono essere frammentati per produrre combustibili, impiegati principalmente da cementifici o centrali termoelettriche. Per recuperare i materiali, invece, le parti metalliche e tessili sono separate dalla gomma che viene poi triturata e ridotta in granuli e polvere, il cosiddetto polverino di gomma. Materiali che possono essere impiegati per produrre asfalti speciali, rivestimenti isolanti, pavimentazioni per impianti sportivi o arredi urbani. Nel 2013 in Italia sono state immesse sul mercato 396.339 tonnellate di pneumatici, mentre i tre consorzi ne hanno recuperate 317.319. Il 43% dei Pfu raccolti sono stati inviati al recupero di materia (soprattutto gomma) e il 57% sono stati usati per recupero energetico (combustione). «La normativa europea e nazionale chiede di privilegiare l’utilizzo dei Pfu per produrre materia prima seconda», spiega Giovanni Corbetta, direttore generale di Ecopneus, «ma questo in Italia non è ancora l’utilizzo prevalente perché il mercato a valle è modesto. Le amministrazioni pubbliche dovrebbero destinare a prodotti ecologici almeno il 30% delle spese in beni e servizi, però non esiste un controllo, né sanzioni».