Il Giornale 11/11/2015, 11 novembre 2015
SQUALIFICATO E PENTITO
«Dal 2011 ebbi la certezza che i marciatori russi erano dopati. Ma lo sospettavo già dal 2008»: è l’amaro commento del marciatore azzurro Alex Schwazer. «Il mio errore non si giustifica - dice l’atleta, squalificato per doping - ma ho detto agli investigatori russi quel che sapevo sui loro atleti». Schwazer spiega che sui marciatori russi «ho fatto precisi riferimenti nelle dichiarazioni rese alla Procura di Bolzano fin dall’agosto 2012». In particolare «sui contenuti di un colloquio che avevo avuto con i marciatori della squadra nazionale russa. Ho fornito la mia collaborazione rispondendo con tutta la completezza possibile ai loro interrogativi ed indicando i nomi degli atleti che avevano parlato con me e le ammissioni di doping che mi avevano dettagliatamente esternato». Lo scandalo risale al 2008 ma è scoppiato soltanto in questi giorni, grazie anche all’inchiesta della procura di Bolzano, nata proprio dal caso di positività all’Epo di Schwazer, riscontrata alla vigilia di Londra 2012. Di grande interesse è un database sequestrato all’ex medico azzurro e supervisore Iaaf, Giuseppe Fischetto (imputato per favoreggiamento), che potrebbe fare chiarezza sulla gestione della federazione internazionale.