varie, 10 novembre 2015
CALCIATORI
«Ai nostri tempi, andavamo al ristorante dagli amici per avere lo sconto. Oggi, i calciatori sono pagati per andare al ristorante e dargli lustro. Ecco perché non sono un calciatore, nel significato attuale» (Gianni Rivera).
MOMENT «Il difensore più forte che ho incontrato? Senza dubbio Nesta: con lui dovevi prendere il Moment. Quando giocavo contro il Milan provavo a stargli alla larga, ma mi toccava fare i conti con Stam, Maldini, Cafù...» (Francesco Flachi).
AVVERSARI «Io ho duellato, ma mai odiato. Se devo scegliere un avversario particolarmente antipatico direi Ibrahimovic, ma non ho mai cercato un avversario per vendicarmi. Al massimo posso aver simulato qualche fallo, ma roba di poco» (Lorenzo De Silvestri).
PERFEZIONE «Messi è Messi, per carità. È nato così, nessuno gli ha insegnato niente, anzi è lui che insegna a noi. Ronaldo si è fatto col tempo, è un maniaco della perfezione, ogni giorno chiede di più a se stesso: mi ci riconosco» (Federico Bernardeschi).
CATEGORIE «Di fatto da un brasiliano ti aspetti dribbling, finte e controfinte. Da un argentino, invece, pretendi grinta, carattere, rabbia, potenza. Poi capita che il miglior dribblatore del mondo sia un argentino, cioè Messi, e allora tutte le definizioni e le categorie saltano per aria…» (Hernan Crespo).
RAGAZZINI «Devo ringraziare tutti i miei allenatori, ma a Valdano devo qualcosa di più. Allora in Spagna non si era abituati a vedere in campo un ragazzino di 17 anni. Ora, grazie anche al mio esempio, i giovani di qualità esordiscono più in fretta» (Raul Gonzalez Blanco che a 38 anni ha deciso di ritirarsi).
MALE «Non sopporto gli allenatori che dicono “In settimana ti ho visto male” perché non ce la fanno a dire “Domenica stai fuori”» (Eder).
STRANO «Il calcio mi piace ancora, ma non ho mai avuto talento. Il che è strano: per come la vedo io, chi guida bene la macchina è anche bravo a tennis, a golf, in tutto. Perché in fondo il principio è lo stesso. Devi processare quello che vedi e azionarti con una modalità sofisticata» (Nico Rosberg).
SESTETTO «Blangé in regia, Fomin opposto, Gravina e Gardini al centro, Bernardi e Renan Dal Zotto, che era il mio idolo, schiacciatori» (il sestetto ideale di Samuele Papi, 42 anni, che ha appena raggiunto le 1.000 partite con Piacenza).