Fabrizio Massaro, Corriere della Sera 6/11/2015, 6 novembre 2015
Salvataggi– Corriere della Sera, venerdì 6 novembre Sulle banche in crisi e commissariate che stanno per essere ricapitalizzate per complessivi 2 miliardi dal Fondo interbancario di tutela dei depositi – cioè Banca Marche, CariFerrara, Banca Etruria, CariChieti– è ancora aperto il confronto con la Commissione Ue per presunti aiuti di Stato
Salvataggi– Corriere della Sera, venerdì 6 novembre Sulle banche in crisi e commissariate che stanno per essere ricapitalizzate per complessivi 2 miliardi dal Fondo interbancario di tutela dei depositi – cioè Banca Marche, CariFerrara, Banca Etruria, CariChieti– è ancora aperto il confronto con la Commissione Ue per presunti aiuti di Stato. Governo e Banca d’Italia continuano a trattare per far passare la linea italiana, ovvero che trattandosi di denaro di privati – quello delle banche aderenti al Fondo – l’aiuto di Stato non si può configurare, perché non sono coinvolti capitali pubblici. Bruxelles tuttavia replica che essendo il Fondo regolato dalla legge e a partecipazione obbligatoria, e per di più con il coinvolgimento di Bankitalia, è di fatto un intervento di Stato; dunque dovrebbe prima scattare la partecipazione dei creditori alle perdite. Bruxelles potrebbe accettare invece l’adesione volontaria delle banche a un veicolo che ricapitalizzi gli istituti. Chi è al lavoro sul tema non nasconde un certo fastidio per il rigore formalistico che impronta la linea Ue rispetto alla sostanza di salvare banche e depositanti: anche perché in caso di fallimento, il costo sul sistema bancario sarebbe molto più alto. Ma proprio per questo è comunque pronto un «piano B», con le banche che aderiscono in modo volontario. Nella sostanza, appunto, non cambia nulla. Ma sarebbe una sconfitta per l’Italia. Se ne parlerà forse all’Eurogruppo, lunedì. Fabrizio Massaro