di Luisa Leone, MilanoFinanza 6/11/2015, 6 novembre 2015
CINESI IN POLE PER L’EX POLIGRAFICO
Un hotel a insegna Rosewood nel cuore di Roma, nello splendido palazzo ex sede della Zecca e del Poligrafico dello Stato, in Piazza Verdi.
Il dado non è ancora tratto, perché Cdp Immobiliare, proprietaria dell’asset, farà la scelta finale solo nei prossimi giorni, ma secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza la catena alberghiera che fa capo alla società di Hong Kong New World, sarebbe ben posizionata nella lista cortissima selezionata dall’advisor Jll.
In ogni caso la chiusura dell’operazione, che si cerca di concretizzare da ormai quasi dieci anni, è attesa entro la fine del mese di novembre e a quel punto finalmente il progetto che prevede la riconversione degli oltre 50 mila metri quadrati dell’imponente edificio, potrà entrare nel vivo.
I sette piani del bellissimo palazzo liberty che sorge tra Villa Ada e Villa Borghese saranno quindi trasformati in un hotel di lusso e in residenze sempre a cinque stelle, anche se parte di queste ultime dovrebbero essere riservate all’immobiliare libero e non legate alla gestione dell’albergo, che comunque sarà molto grande visto che il progetto originario prevede 199 stanze. I lavori di riconversione, per circa 150 milioni, saranno sostenuti da Cdp Immobiliare mentre la catena alberghiera, che come detto potrebbe essere Rosewood, avrà la gestione delle attività ricettive dell’immobile, di cui una parte più piccola (circa 2 mila metri quadri) dovrebbe invece essere adibito a direzionale privato.
Secondo indiscrezioni, l’operazione prevederebbe che l’operatore che si aggiudicherà la partita, e che darà l’insegna all’hotel, riceverà come compenso una commissione fissa sul fatturato e un’ulteriore fee sul margine prodotto.
Di certo si può dire che se alla fine la scelta di Cdp Immobiliare dovesse davvero ricadere su Rosewood, l’esperienza e l’attenzione ai dettagli sarebbero compresi nel pacchetto. La catena di hotellerie, assorbita nel 2011 dalla società di Hong Kong New World (anch’essa attiva nel settore), è infatti specializzata sugli alberghi di alta gamma e al momento ne ha in gestione più di 50 in 18 Paesi, con l’obiettivo di arrivare a oltre 100 entro il 2020. Insomma, che un gruppo in espansione possa avere messo gli occhi su un asset unico come l’ex Poligrafico di Roma non meraviglia, anche perché qualche anno fa lo stesso era accaduto con un’altra importante catena alberghiera, la Four Season, che era stata a un passo da chiudere l’operazione.
Del resto al momento c’è fermento nel comparto, sempre a Roma, come anticipato da MF-Milano Finanza nei mesi scorsi. Anche Adia ha messo gli occhi su un progetto per la trasformazione di uno storico palazzo in Via del Corso in un hotel di lusso. Come pure un albergo di alta gamma, a insegna Bulgari, avrebbe dovuto essere la destinazione dell’ex sede Inps di Piazza Augusto Imperatore, oggi nel fondo Fip. L’operazione avrebbe subito una frenata, secondo indiscrezioni, per il fatto che il cambio l’asset non è ancora stato ottenuto il cambio di destinazione d’uso.
di Luisa Leone, MilanoFinanza 6/11/2015