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 2015  novembre 08 Domenica calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - IL CENTRODESTRA IN PIAZZA A BOLOGNA


REPUBBLICA.IT
BOLOGNA - E’ finita con un lancio di oggetti in piazza Maggiore, con la polizia a separare un centinaio di antagonisti dai supporter della Lega Nord. Solo l’ultimo capitolo di una giornata carica di tensione: scontri, feriti da una parte e dall’altra (tra cui un funzionario della polizia rimasto a terra), numerose cariche (video) delle forze dell’ordine contro i manifestanti, lancio di bombe carta in pieno zona universitaria, due fermati portati in questura. Una Bologna blindata oggi per l’arrivo di Matteo Salvini in città.
Cortei dal mattino. Centinaia di antagonisti hanno marciato in diversi cortei, che a tratti si sono uniti per poi dividersi in rivoli di protesta, e che hanno avuto il loro epilogo in tafferugli anche duri: dal ponte di via Stalingrado, bloccato fin dalla mattina da tantissimi manifestanti, a porta San Donato e via Zamboni, storica strada universitaria dove degli incappucciati, vestiti di nero, hanno lanciato bombe carta contro la polizia. Fino all’irruzione in Piazza Maggiore, il cuore rosso di Bologna che oggi è stato colorato di verde. I big della Lega erano andati già via, il grosso dei manifestanti pure. Ma con i pochi che son rimasti, all’altezza di Palazzo Re Enzo, sono volati insulti e lanci di oggetti, con la polizia che a fatica cercava di tenere tutto in ordine.
Salvini a Bologna, scontri polizia-manifestanti
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Due attivisti in questura: petardi e fumogeni. Dalle prime ore di questa domenica nera, i centri sociali hanno scandito slogan contro Salvini e il Carroccio (foto) e sventolato bandiere rosse. Uno striscione recitava: "Salvini alle zecche stai attento, a Bologna ancora fischia il vento". Attorno a mezzogiorno sono partite le prime cariche in via Stalingrado, quando uno dei cortei contro la Lega ha tentato di forzare il blocco prima dei viali di circonvallazione, per dirigersi verso la "zona rossa". Qui si sono riuniti i collettivi Crash, Cua e Cas, insieme a rappresentanti degli insegnanti della scuola pubblica e ad alcune famiglie provenienti dalle occupazioni di case. In piazza XX settembre, invece, a pochi passi dalla stazione ferroviaria, si sono date appuntamento altre realtà della galassia antagonista bolognese, tra cui gli studenti di Hobo. Nel corso dei tafferugli due giovani attivisti dei centri sociali sono stati condotti in questura per accertamenti. I manifestanti hanno reagito con fumogeni ed alcuni petardi lanciati contro polizia e carabinieri.
Bologna, poliziotto ferito al corteo anti-Lega
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Tav sabotata. Da tempo si temevano disordini e scontri, durante questa domenica a rischio. E il buongiorno, del resto, lo hanno dato gli ignoti che ben prima dell’alba, nella notte tra sabato e domenica, hanno appiccato il fuoco in quattro punti della linea ferroviaria dell’Alta velocità Bologna-Milano, e hanno scritto a terra con della vernice rossa: "Sabotiamo un mondo di razzisti e di frontiere". Un chiaro messaggio di "benvenuto" alla Lega Nord e al suo leader Matteo Salvini.
Bologna, scontri e tensione al corteo anti-Lega
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Salvini: "Non chiediamo il permesso alle zecche". "Non è normale che per manifestare in una piazza bella di una città aperta, libera, democratica e generosa si debba chiedere il permesso a qualche zecca da centro sociale che di notte danneggia una linea ferroviaria lasciando a piedi decine di migliaia di persone. Spero che qualcuno finisca in galera e che ci sia una ferma condanna da parte di tutti" ha ribadito dal canto suo Matteo Salvini, da piazza Maggiore, commentando il sabotaggio alla linea ferroviaria. "Si può non essere d’accoro con la Lega e Salvini ma non distruggere le ferrovie".

IL RACCONTO Leghisti nella capitale rossa di E.CAPELLI

Bologna, il popolo di Salvini: bandiere verdi nella piazza "rossa"
Gli appelli contro la violenza. Ieri il sindaco di Bologna Virginio Merola, assieme ai partigiani dell’Anpi, aveva fatto un appello contro la violenza. Da giorni, infatti, nella zona universitaria e in altri punti della città sono apparsi manifesti e volantini contro il leader della Lega. Nel quartiere partigiano del Pratello, sabato sventolavano bandiere con le "zecche rosse", ironico riferimento all’epito usato da Salvini per definire i centri sociali.

CAPELLI SULLA PIAZZA
È una piazza praticamente già piena quella che accoglie Matteo Salvini a Bologna poco dopo le 11, quando il leader del Carroccio arriva sul sagrato di San Petronio.

Una pioggia di selfie per il segretario leghista che ha deciso di tenere nella città simbolo della sinistra la sua manifestazione nazionale. Lo abbraccia Valentina, 25 anni, originaria di Crotone ma che vive a Bologna e riporta la foto insieme a Salvini come un trofeo. "Ho 25 anni, sono disoccupata, non ho mai un soldo in tasca - dice insieme alla sua mamma e al suo papà che l’hanno accompagnata - non è giusto dare i soldi agli immigrati".

Le fa eco Pietro Pisani, da Piacenza: "Ho 62 anni, sono metalmeccanico, ancora lavoro, purtroppo, e ogni volta che entriamo in azienda dobbiamo aver paura di visite dell’Inail o dell’Ausl, sempre col timore di essere additati come evasori fiscali, anche quando fatturiamo tutto. Credo nella Lega, da 22 anni: abbiamo fatto degli errori, ma adesso c’è un nuovo gruppo dirigente che ha rinnovato e rilanciato il progetto".

Vengono da tutta Italia i sostenitori del numero uno della Lega che affollano la piazza di Bologna, dove i leader politici nazionali di Forza Italia arrivano alla spicciolata e Paolo Romani dichiara, guardandosi attorno: Niente da dire, il 1994 era un’altra era geologica", riferendosi all’anno in cui scese in campo Berlusconi, sempre in terra d’Emilia.

Oggi la piazza è dei giovani padani che cantano: "un solo sogno nel cuore, bruciare il tricolore, secessione secessione", e agli ex An tocca mandare giù, mentre dall’altra parte cantano: "L’abbiamo fatta grossa, ci siamo puliti il... Con la bandiera rossa". Ci sono giovani e pensionati, da Bergamo, da Lecco, dalla Sicilia e dalla Romagna, si riconoscono anche dalle felpe che riportano i nomi dei loro paesi, mentre i dialetti si mescolano nel centro della città blindata. Camionette di polizia e carabinieri circondano il centro, sono stati rimossi cestini e cassonetti nella notte, agenti della digos si mescolano ai manifestanti che arrivano in pullman a pochi metri da piazza Maggiore e poi vengono scortati davanti al palco. Gli elicotteri sorvolano dalle prime ore della mattina un centro che si riempie di bandiere.

"Non ci piace questo governo, non siamo più padroni in casa nostra - dice Giuseppe Colleoni, che arriva da Bergamo - anche qui in Emilia si stanno stufando, lo stanno capendo". Gli dà ragione Giorgio, 83 anni, bolognese doc: "Quando andiamo fuori ci dicono che siamo tutti comunisti a Bologna - dice -. Ma comunisti a chi?".

Arriva il momento dei comizi: l’unità tra le diverse destre regge all’impatto
di Giorgia Meloni, prima a salire al microfono. Poi tocca a Berlusconi, che tra citazioni di sondaggi e punti programmatici, la tira terribilmente per le lunghe. Tanto che, dopo più di venti minuti di discorso, dalla piazza cominciano le prima contestazioni: brusii, qualche fischio e grida di "Basta! Fai parla Matteo". Il quale Matteo, spazientito anche lui, affianca il Cavaliere quasi a dirgli "ora tocca a me". Ancora cinque minuti, e Berlusconi si fa da parte.

I DISCORSI
ROMA - Silvio Berlusconi dal palco di piazza Maggiore si autocandida come leader del centrodestra, gelando la piazza. "Stando insieme con Matteo, Giorgia e Silvio vinceremo - dice - Insieme supereremo il 40 per cento, conquistando il premio di maggioranza". Ma a questo proposito deve fare i conti con l’ala moderata di Fi, tentata dalla scissione contro le "derive estremiste" che si profilano all’orizzonte. Berlusconi evoca prima il "Duce", riferendosi a Matteo Renzi ("Se le riforme passeranno - ha detto - il Pd avrà un solo duce"). Subito dopo, evoca Hitler, riferendosi questa volta a Beppe Grillo. "Se non saremo uniti, alle prossime elezioni ci sarà il ballottaggio tra Pd e M5s".
A Bologna il raduno del centrodestra, Berlusconi: "Con Matteo, Giorgia e Silvio vinceremo"

Un ’patto’ a tre quello stretto a Bologna tra Salvini, Meloni e Berlusconi
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Ma in questo ballottaggio, spiega l’ex Cavaliere, "vinceranno i 5Stelle, e per noi è una tragedia consegnare l’Italia a Grillo che fa discorsi nei quali ho individuato molti passaggi identici a quello di un certo signor Hitler che questi passaggi li aveva nei suoi discorsi del 32 e del 33, quando consquistò il potere in Germania". Il leader di Fi attacca poi "magistratura democratica", definendola "un partito all’interno della magistratura che cerca di costruire una via giudiziaria al socialismo con una interpretazione alternativa delle leggi. E’ una magistratura politicizzata che usa la legge come vuole, e usa processi e sentenze per fare politica e far fuori gli avversari politici".

L’autocandidatura del leader azzurro è stata accolta dai fischi dei giovani padani, schierati in prima fila. "Sì, è vero, l’abbiamo fischiato - racconta un giovanissimo militante del Carroccio - un’alleanza con Fi è possibile, ma Berlusconi deve mettersi in testa che non può più essere lui il leader del centrodestra".
Berlusconi: ’’Con Matteo, Giorgia e il ritorno di Silvio non ce n’è per nessuno’’
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Matteo Salvini, leader del Carroccio, arringa i suoi fan ("E’ uno spettacolo vedervi da qua, alla faccia del sindaco Merola, e dei centri sociali"). "Sogno una Italia aperta, ma con delle regole, chi sbaglia paga. Una Italia dove i bambini sono adottati solo se ci sono una mamma e un papà. E dove votano i ragazzi di 16 e 17 anni". Poi l’affondo al leader Ncd: "Non andremo mai con un personaggio inutile e incapace come Angelino Alfano. Alfano, occupati dei poliziotti, cretino che non sei altro, difendi la tua gente, difendi gli italiani per bene, espelli qualche clandestino se ne sei capace, e lascia pardere la politica che non fa per te". "Io ci sono da Nord a Sud - continua - perché abbiamo un compito storico".
Salvini dal palco di Bologna: "Alfano inutile e cretino, mai con noi"
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Durissimo anche con Renzi: "Un incapace che divide la società tra uomini e bestie. Io la divido tra produttori e parassiti, e lui è un degno rappresentante dei parassiti che campa alle spalle del prossimo: lui, Alfano, Boldrini. Lasciamoli a Renzi i Buzzi e Carminati".

"Salvini non risparmia critiche anche al leader 5Stelle. "Ho l’impressione che a Grillo non interessi governare, lui dice solo no, no, no. Noi diciamo no, ma poi proponiamo i sì"

Quindi, dopo aver citato Valentino Rossi, ecco la sua proposta politica. "La prima legge che farò quando sarò al governo - annuncia - sarà quella dell’asilo gratis come in Francia per tutti fino a due anni, in nome del federalismo, delle comunità locali, del territorio". Il leader leghista cita prima Salvemini ("Non era un leghista brutto e cattivo, diceva: ’lasciate alle regioni e ai comuni tutti i loro denari’"). E poi Einaudi, che ammoniva: "Via i prefetti, dove ci sono i prefetti non c’è democrazia".

Il raduno organizzato in piazza Maggiore a Bologna s’è concluso con l’urlo di Salvini: "Da questi centomila parte la rivoluzione delle persone per bene".

Critico il Pd. "Oggi a Bologna niente di nuovo - dichiara il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini - ma tanto di vecchio. Una copia sbiadita di una foto di venti anni fa. A chi vuole bloccare il Paese, peraltro senza riuscirci, noi rispondiamo che il Paese lo abbiamo sbloccato puntando sulla crescita e sul lavoro. Il Pd continua con l’impegno per le riforme e per una legge di stabilità che punta sulla ripresa, abbassa le tasse, affronta la povertà. L’Italia noi vogliamo farla correre, altro che bloccarla".



La kermesse leghista era iniziata con l’intervento di Giorgia Meloni che aveva deriso Renzi e Alfano paragonandoli a "Stanlio e Ollio". Per l’occasione, la città è stata blindata, tra poliziotti e carabinieri schierati a difesa della ’zona rossa’ e le fiamme appiccate sulla linea ferroviaria Av per Milano "contro un mondo di razzisti".

Prima dei politici, hanno parlato rappresentati della società, imprenditori, professonisti, commercianti e un rappresentante dei pescatori liguri. Tra questi, ha scuscitato polemiche, tra le forze di Polizia, l’intervento di Gianni Tonelli, segretario nazionale del Sap, il sindacato molto vicino alla Lega. Un intervento molto duro contro il governo.

Ma la sua presenza sul palco della manifestazione del Carroccio è stata giudicata "inopportuna" dal sindacato dei funzionari di Polizia. "L’attività sindacale - è la critica di Lorena La Spina, segretaria dei Funzionari, Anfp - è e deve restare cosa ben diversa dalla politica. Lo dice la legge, lo confermano i più basilari principi di deontologia e opportunità".

In mattinata, Salvini aveva detto: "Oggi si decide che se si va insieme, Renzi va a casa il prima possibile, quindi chi fa il leader è l’ultimo delle mie preoccupazioni. Renzi non perde occasione per insultare ma sarebbe pagato per fare il presidente del Consiglio, e noi lo marcheremo a uomo con le nostre proposte, dopo di che non basteranno i tweet e gli insulti: o farà delle cose o andrà a casa".
Bologna, il popolo di Salvini: bandiere verdi nella piazza "rossa"
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Poi, a chi gli chiedeva se fosse favorevole a primarie per scegliere la leadership del centrodestra: "Io non voglio morire di primarie come il Pd che si scanna sul metodo e lascia perdere il merito, per me se scelgono i cittadini è sempre meglio, ma conta la sostanza. Certo non voglio passare mesi a litigare come fa il Pd, se le primarie si fanno meglio, se no ce ne faremo una ragione".

In vista delle prossime amministrative, l’obiettivo dichiarato da Salvini è andare insieme a Forza Italia con un candidato unico. Una mano tesa a Berlusconi, dunque, quando dice: "Di amministrative parliamo da lunedì ma l’obiettivo è essere insieme coi candidati migliori città per città". Proprio a Bologna, però, Lega e Fi sono divisi: il Carroccio punta su Lucia Borgonzoni, gli azzurri su Galeazzo Bignami. E Salvini non sembra voler fare un passo indietro.

Bologna, corteo anti-Lega: fermato un manifestante

Gli scontri più accesi tra manifestanti antileghisti e polizia hanno avuto come teatro il ponte di via Stalingrado: qui, uno dei manifestanti è stato immobilizzato, fermato e portato via dalla polizia