VARIE 6/11"015, 5 novembre 2015
APPUNTI PER GAZZETTA - L’AEREO DEL SINAI È STATO BUTTATO GIU DAL CALIFFO
REPUBBLICA.IT
LONDRA - Troppo presto per attribuire a una bomba la causa dello schianto dell’aereo passeggeri russo nel Sinai: il Cremlino non concorda con l’intelligence Usa e con il governo inglese, secondo cui l’ipotesi di una bomba a bordo dell’Airbus A321 della compagnia russa Metrojet è quella più probabile. Lo ha chiarito il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, sottolineando che tutto il resto sono informazioni non verificate o congetture. Nonostante questo, il premier russo, Dmitry Medvedev, ha comunque consigliato ulteriori misure di sicurezza nei Paesi dove volano aerei russi. Medvedev ha parlato nel corso di una riunione di governo e ha ordinato ai ministero dei Trasporti di considerare ulteriori misure di sicurezza da concordare con le authority per la sicurezza del volo di altri Paesi.
Anche Easyjet, Lufthansa, Olanda e Ucraina sospendono voli. Niente più voli della compagnia Easyjet, Lufthansa, delle linee olandesi e ucraine da e per Sharm el-Sheik: all’indomani della decisione di Londra di sospendere "in via precauzionale" tutti i voli tra il Regno Unito e la località turistica egiziana in seguito alle nuove informazioni emerse sullo schianto dell’aereo passeggeri russo nel Sinai, avvenuto sabato scorso, secondo cui potrebbe essere stato abbattuto da "un ordigno esplosivo", anche l’Olanda e l’Ucraina bloccano i voli delle proprie compagnie. Il ministro per l’Aviazione civile egiziano aveva affermato che nella giornata di oggi erano attesi 8 voli dall’Ucraina verso Sharm el-Sheikh.Il portavoce del ministero degli Esteri del Cairo, Ahmed Abu Zeid ha definito "unilaterale" la decisione della Gran Bretagna di sospendere i voli: "L’Egitto non è stato consultato malgrado i contatti ad alto livello tra i due Paesi poche ore prima che Londra prendesse tale decisione", ha precisato il ministero.
SCHEDA Le possibili cause della tragedia
Sono 180 i passeggeri che sarebbero dovuti rientrare in serata a Malpensa, da Sharm El Sheikh con il volo di ritorno cancellato in partenza da Milano. La compagnia precisa che in collaborazione con il governo britannico sta mettendo a punto un piano di intervento per riportare in passeggeri in Italia. Il volo era previsto in atterraggio alle 20,50.
Il colosso dell’aviazione tedesca Lufthansa ha annunciato la sospensione, come "forma di precauzione", dei volo del gruppo diretti a Sharm el Sheikh. A essere interessati dal provvedimento sono i due voli settimanali operati da Edelweiss ed Eurowings, filiali di Lufthansa. La compagnia aerea organizzerà con il ministero degli Esteri tedesco il rimpatrio dei suoi clienti bloccati in Egitto. Germanwings e Edelweiss, due controllate di Lufthansa, non voleranno più a Sharm el Sheikh, ha detto ancora la compagnia di bandiera tedesca dopo il disastro dell’Airbus russo. Nei giorni scorsi Lufthansa aveva già deciso lo stop al sorvolo del Sinai.
Farnesina: "Voli italiani non sono interrotti" "I voli italiani non sono stati interrotti, consigliamo di leggere il sito ’Viaggiare sicuri’, tenersi informati attraverso i tour operator per eventuali disagi e registrarsi sul sito www.dovesiamonelmondo.it", ha fatto sapere la Farnesina.
Turisti bloccati, Londra pensa a misure emergenza. Il Regno Unito adotterà oggi "misure di emergenza a breve termine" per consentire ai turisti britannici bloccati a Sharm el Sheikh di rimpatriare. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri britannico Philip Hammond. Sono circa 20.000 i turisti britannici bloccati nella località egiziana: "Stiamo collaborando con le compagnie aeree e con le autorità egiziane per mettere in atto misure di emergenza a breve termine che ci consentano di rimpatriare in sicurezza i turisti britannici che sono a Sharm", ha detto Hammond. È probabile che a portare i cittadini inglesi a casa siano due aerei da trasporto C-17 della Royal Air Force (Raf), pronti a decollare dalla base di Brize Norton vicino Oxford per andare in Egitto. Secondo il Daily Mail i due aerei faranno la spola, evitando di sorvolare la penisola del Sinai, tra Sharm e la base di Akrotiri a Cipro, suolo britannico, e da qui proseguiranno con voli normali per il Regno Unito."In attesa di un altro incontro con Cobra (il comitato interministeriale britannico per le emergenze) in tarda mattinata per studiare come aiutare i nostri turisti a Sharm el-Skeik", ha scritto su Twitter il premier britannico David Cameron.
Stampa Londra accusa: "Poca sicurezza nello scalo". La stampa britannica oggi denuncia la mancanza di sicurezza allo scalo di Sharm el Sheik a sostegno dell’ipotesi d’un ordigno. Ipotesi rilanciata su tutte le prime pagine dopo la decisione del governo di Londra, definita "senza precedenti", di fermare ieri i voli da e per Sharm. Il Mail parla di un probabile scambio di valigie alla partenza del volo russo eseguito da un dipendente complice o corrotto.
Revocato incarico a responsabile sicurezza aeroporto. Adbel-Wahab Ali, il responsabile della sicurezza dell’aeroporto di Sharm el-Sheikh, sarebbe stato licenziato. Lo hanno scritto alcuni media locali, anche se Adel Mahgoub, che presiede l’azienda di Stato che gestisce la sicurezza in tutti gli aeroporti egiziani, ha dato una versione in parte diversa. Secondo Mahgoub, citato dal britannico The Guardian, Ali sarebbe stato rimosso dall’incarico a Sharm el-Sheikh perché promosso al ruolo di suo vice. Il suo ruolo di responsabile della sicurezza a Sharm è stato assegnato a Emad el-Balasi, un ex pilota.
Ipotesi bomba Is sempre più forte. E la pista della bomba piazzata sul velivolo dallo Stato islamico si rafforza sempre di più: la Gran Bretagna ritiene che esista una possibilità significativa che dietro lo schianto dell’aereo russo vi sia un gruppo terroristico affiliato all’Is che ha organizzato un attacco bomba a bordo: "Militanti Is hanno rivendicato la responsabilità per l’incidente aereo subito dopo lo schianto - ha dichiarato il ministro degli Esteri britannico -. Abbiamo esaminato l’intero quadro di informazioni, e abbiamo concluso che c’è una significativa possibilità di un attacco dell’Is".
Danneggiata una delle scatole nere. Una delle due scatole nere dell’Airbus precipitato sabato nel Sinai, quella che registra le voci nella cabina di pilotaggio, "era danneggiata", tuttavia "è possibile decodificarla nel prossimo futuro". Lo ha detto il capo dell’ente aeronautico russo, Aleksandr Neradko.
Airbus Metrojet superano controlli. I restanti jet A321 della Metrojet hanno superato i controlli di sicurezza a sorpresa previsti dall’agenzia dei trasporti russa e sono stati dichiarati idonei a volare. Lo ha annunciato la stessa società russa, Kogalymavia, i cui aerei volano con il marchio Metrojet. Dall’incidente aereo di sabato scorso nel Sinai, l’azienda aveva sospeso i voli dei quattro jet A321 restanti. Oggi Oksana Golovina della Thc Holding, società che possiede Kogalymavia, ha annunciato che l’agenzia di trasporti statale russa aveva concesso il permesso di volo a tre dei suoi A321. "Il terzo aereo ha superato i controlli alle 12.05 (ora di Mosca) - ha dichiarato Golovina - Il quarto è ora in fase di verifica tecnica a Istanbul e sarà controllato poco dopo il rientro in Russia".
Egitto: "Sorpresi da parole di Cameron". Il ministro egiziano degli Esteri, Sameh Shoukry, si è detto "alquanto sorpreso" dalle recenti dichiarazioni del premier britannico David Cameron, secondo il quale è stato un ordigno esplosivo a bordo a far precipitare l’aereo russo che sorvolava il Sinai. "Questa è materia di indagine - ha detto il ministro alla Cnn - e non bisognerebbe dare giudizi o prendere misure che possono avere un impatto". Shoukry ha poi precisato che "l’impatto" a cui si riferiva riguarda "il grandissimo numero di egiziani che vivono di turismo".
Allarme Maldive. Intanto c’è un’altra aerea che diventa a rischio per i turisti. La Farnesina invita gli italiani a "posticipare temporaneamente" i viaggi nella capitale delle Maldive e nelle isole dall’arcipelago che non ospitano resort turistici, dopo che ieri il presidente ha imposto lo stato d’emergenza nella nazione insulare nell’Oceano pacifico. Ieri "il presidente delle maldive ha dichiarato lo stato di emergenza in tutto il paese per 30 giorni, che può comportare limitazioni alle libertà di movimento e di riunione", spiega il ministero degli esteri nel suo sito "viaggiare sicuri".
TUTTE LE IPOTESI
ROMA - Resta fitto il mistero sulle cause che hanno portato alla tragedia dell’Airbus russo, esploso in volo sabato scorso in Egitto, nella zona del Sinai, provocando la morte di 224 persone: avaria, errore umano o cedimento strutturale? O attentato? Gli esperti stanno valutando tutte le possibilità. Le indagini proseguono per capire cosa può essere successo e cosa, al contrario, deve essere escluso.
L’AVARIA? ESCLUSA
Che possa essere stato un problema tecnico a provocare il disastro è stato uno dei primi pensieri degli investigatori, ma questa ipotesi è esclusa con decisione dalla compagnia aerea russa Metrojet: il vice direttore generale Alexander Smirnov, ha assicurato che l’aereo era stato riparato adeguatamente dopo il colpo subito alla coda, non erano stati riportati problemi di recente ed era "in condizioni eccellenti". L’Airbus era stato sottoposto "a tutti i controlli necessari", ha aggiunto il manager, e "non sono stati riscontrati problemi, entrambi i motori erano in perfette condizioni". Inoltre un satellite Usa ha registrato un "lampo di calore" al momento dell’incidente.
Ovviamente l’azienda è parte in causa, e quindi le sue prese di posizione vanno valutate con attenzione. Però il fatto che dalla scatola nera risulti che il velivolo si sia disintegrato in aria sembra avvalorare questa teoria: "Nessuna congiunzione di avarie può spiegare il fatto che l’aereo si disintegri in aria", ha insistito Smirnov. C’è poi l’assenza di messaggi di Sos da parte dell’equipaggio: anche questo, secondo gli esperti, è un ulteriore elemento per escludere che a bordo dell’aereo ci fossero problemi.
ERRORE UMANO? ESCLUSO
Il primi indizio contro quest’ipotesi è sempre il fatto che l’aereo si sia spezzato in volo. Inoltre il pilota aveva una grande esperienza, con dodicimila ore di volo sulle spalle. Per Smirnov, il comandante "deve aver perso completamente il controllo dell’aeromobile", non avendo neanche il tempo o la possibilità di inviare un segnale di allarme.
MISSILE? ESCLUSO
Con il passare delle ore, si fa sempre più strada l’ipotesi che dietro al disastro ci sia un atto terroristico. Anche il Cremlino ha dichiarato di non poter escludere questa pista, ma è quasi impossibile che a distruggere l’aereo sia stato un missile. La rivendicazione da parte dell’Is dell’episodio è stata subito liquidata come falsa, dato che gli esperti hanno subito chiarito che l’Airbus, al momento dell’incidente, volava a una quota non raggiungibile dalle armi a disposizione dei militanti del califfato nero nell’area.
In Russia qualcuno ha fatto notare che Mosca nel 2008 aveva venduto batterie di missili S-125 sia alla Siria, che all’Egitto e alla Libia di Gheddafi e proprio da quest’ultima potrebbero essere state trafugate dopo la caduta del Colonnello. Se fosse stato usato un S-125 (la cui gittata può superare la quota di 9.400 metri a cui volava l’Airbus russo), allora i miliziani dovrebbero contare anche su operatori molto esperti ed attrezzati, perché per usare una tale arma al massimo della sua potenzialità non bastano rampa e carburante, ma serve un sistema radar di tiro.
CEDIMENTO STRUTTURALE? ESCLUSO
C’è chi ha ipotizzato che all’origine del disastro ci sia stata una improvvisa depressurizzazione dovuta a una debolezza strutturale dell’apparecchio: ipotesi, questa, rafforzata da voci che sostengono che il co-pilota avesse espresso alla moglie preoccupazione per lo stato meccanico dell’aereo. Questa ipotesi è resa più difficile dal fatto che l’aereo si è spezzato in due e che il satellite Usa ha registrato il lampo di calore. Inoltre bisognerà verifiche se i controlli erano stati fatti e avevano dato buon esito.
BOMBA A BORDO? POSSIBILE
Meno improbabile, invece, l’ipotesi di una bomba a bordo. Anzi, è l’ipotesi che sembra più probabile al momento. Fin da subito si è ritenuto possibile, come sostenevano fonti russe, che "una falla al sistema di sicurezza dell’aeroporto di Sharm-el-Sheikh" abbia permesso di introdurre una bomba sull’Airbus 321. La versione, sostenuta all’inizio da un esperto britannico di sicurezza e intelligence, il professor Michael Clarke, direttore del Royal United Services Institute, è stata condivisa anche dal governo inglese. "I primi rapporti dicono che l’aereo si spezzato in due e questo suggerisce non un collasso meccanico, ma piuttosto un’esplosione a bordo", ha detto Clarke. Sulla stessa linea si è schierata, cinque giorni dopo l’esplosione, l’intelligence Usa: "E’ stata una valigia bomba, forse messa dall’Is o da un gruppo affiliato".
Inoltre, un satellite Usa che si trovava sopra il Sinai al momento dello schianto ha rilevato un lampo di calore intercettato in aria. Questo, sostengono i funzionari del Pentagono, significa che è escluso che l’aereo sia stato abbattuto dal missile, "ma l’opzione su una possibile bomba rimane aperta".
ALTRO TIPO DI ESPLOSIONE A BORDO? POSSIBILE
Se non si esclude un ordigno, altrettanto possibile è che in qualche parte dell’aereo sia divampato un incendio, causato forse un corto circuito, che ha spento i motori. Ma in questo
caso non si spiegherebbe l’esplosione. O ancora che sia uno dei motori a essere esploso, causando la distruzione dell’aereo, come sostenuto dalle prime conclusioni dell’inchiesta egiziana.
(Articolo pubblicato il 2 novembre 2015, aggiornato il 5 novembre 2015)
LA VALIGIA BOMBA
ROMA - Sarebbe stata l’esplosione di un motore a causare la sciagura di sabato quando è stato abbattuto l’Airbus A321 di una compagnia aerea russa, incidente nel quale sono morte 224 persone. Lo sostiene la commissione investigativa citata dal portale egiziano Al-Masry Al-Youm. Secondo la fonte, non è però chiaro se a provocare l’esplosione sia stata una bomba o un guasto.
In serata, però, fonti d’intelligence americana ipotizzano che a causare lo schianto dell’aereo russo potrebbe essere stata proprio una bomba piazzata a bordo dallo Stato islamico. Lo dice Cnn che cita diverse fonti anonime. Questo mentre gli stessi jihadisti dello Stato islamico sono tornati a rivendicare la responsabilità della tragedia. Le fonti citate da Cnn sostengono che la bomba possa essere stata messa sull’A321 dall’Is o da un gruppo affiliato. Il fatto è avvenuto una ventina di minuti dopo il decollo dal centro balneare sul Mar Rosso di Sharm el-Sheikh.
Tuttavia, la causa dell’esplosione si potrà sapere solo dopo l’analisi dei frammenti trovati sui corpi delle vittime e sui resti dell’aereo. L’esperto ha poi confermato che le scatole nere hanno registrato un rapido calo di quota. "L’esplosione è stata forte - ha dichiarato la fonte, che ha desiderato rimanere anonima - si sono disattivati contemporaneamente tutti i motori, cosa che ha provocato l’incendio e la distruzione del velivolo".
SCHEDA Le possibili cause della tragedia
La Gran Bretagna sospende i voli. In una nota ufficiale di Downing Street ripresa dalla Bbc, la Gran Bretagna ha annunciato che saranno sospesi tutti i suoi voli sul Sinai sulla base del timore che sia stato "un ordigno esplosivo" a provocare il disastro dell’Airbus russo. Due mastodontici aerei da trasporto C-17 della Royal Air Force (Raf) sono pronti a decollare dalla base di Brize Norton vicino Oxford per andare a Sharm el Sheik a recuperare in più voli i 20.000 cittadini britannici rimasti bloccati da ieri nel resort egiziano dopo che Londra ha bloccato tutti i voli perchè convinto che il jet russo precipitato sabato sia stato abbattuto da una bomba. Lo riferisce il Daily Mail secondo il quale i due aerei faranno la spola, evitando di sorvolare la penisola del Sinai, tra Sharm e la base di Akrotiri a Cipro, suolo britannico, e da qui proseguiranno con voli normali per il Regno Unito.
Estesa l’area delle ricerche. Il team di specialisti russi che nel Sinai stanno recuperando i rottami e i corpi dei passeggeri dal luogo del disastro, hanno esteso l’area delle ricerche ad un raggio di 40 chilometri quadrati. Nelle operazioni vengono utilizzati anche dei droni per scandagliare il terreno sabbioso e collinoso. Lo ha riferito il ministro russo per le emergenze Vladimir Puchkov. Gli esperti russi hanno già esaminato un’area di 30 chilometri quadrati.
Russia manda sistema missilistico per proteggere gli aerei di linea. La Russia ha mandato in Siria un sistema missilistico per proteggere i propri aerei civili da eventuali attacchi da terra. Lo ha reso noto l’intelligence britannico.
Nuova rivendicazione dell’Is. Continua, tuttavia, ad aleggiare la minaccia dell’Is che torna a ribadire la propria responsabilità nell’abbattimento del velivolo. L’Is non ha comunque fornito alcun dettaglio su come l’aereo sarebbe stato abbattuto e questo lascia gli esperti scettici sulla rivendicazione. Subito dopo l’incidente, la prima rivendicazione era stata ritenuta falsa da parte degli investigatori. "Non abbiamo alcun obbligo di spiegare come è stato buttato già", ha affermato l’Is in un comunicato pubblicato oggi, dopo che ieri era stato diffuso un video che mostrava uno dei suoi combattenti in Iraq che celebrava l’incidente. "Prendete il relitto e analizzatelo, prendete le vostre scatole nere e analizzatele, e diteci i risultati della vostra inchiesta", diceva un uomo nella registrazione. "Provate - continuava - che noi non l’abbiamo abbattuto, e come è caduto. Noi preciseremo come è venuto giù nel momento che sceglieremo". Il gruppo ha sostenuto che l’aereo è stato abbattuto nel 17mo giorno del mese di Muharram del calendario lunare, primo anniversario dell’adesione all’isis del ramo egiziano dell’organizzazione jihadista, attivo nel Sinai.