Paolo Siepi, ItaliaOggi 5/11/2015, 5 novembre 2015
PERISCOPIO
Twitter sostituisce le stelline con i cuori. Dopo i 140 caratteri parte in automatico il defibrillatore. Gianni Macheda.
Due arresti in Vaticano. Missione compiuta: la partenza del Giubileo è già uguale a quella dell’Expo. Il rompi-spread. MF.
Casaleggio . Mi fa diverti’ ’sto Casaleggio... uno che dopo i cinquant’anni sta lì tutte le mattine a farsi la permanente è capace di ogni delitto. Vincenzo De Luca, neopresidente della Regione Campania.
Cosa accadrebbe se il deserto diventasse comunista? All’inizio nulla, poi ci sarebbe penuria di sabbia. Barzellette nella Germania comunista. Hans Hermann Hertle, Augelacht (deriso). Ch. Links Verlag.
L’Ungheria non è un modello per la Polonia. Certo, anche Orbán esprime una vendetta contro il ruolo negativo della finanza: dopo la dominazione dei circoli militari e i suoi disastri, in Europa oggi abbiamo la dominazione dei banchieri coi suoi disastri. Gente egoista, irresponsabile: il disgusto dell’opinione pubblica si giustifica. Ma il nazionalismo di Orbán è un’altra cosa: dopo la Grande guerra, l’Ungheria perse due terzi del territorio, con un’enorme diaspora e un sentimento d’ingiustizia storica. Non è il caso della Polonia. Krzysztof Zanussi, regista polacco. (Francesco Battistini). Corsera.
Gli anni Cinquanta e Sessanta per una donna erano terribili. Venivamo considerate delle poverette: quando sembrò aprirsi una opportunità al quotidiano Il Giorno, il ragionier Chiappa con un tono definitivo disse: questo giornale non assume donne. Ce ne è una, basta e avanza. Poi accadde che il direttore Gaetano Baldacci fu allontanato. Per solidarietà si dimise l’unica donna che c’era in quel giornale: Adele Cambria. A quel punto, Il Giorno volle sostituirla con un’altra donna. Ma non scelsero me. Puntarono più in alto. Lo chiesero a Camilla Cederna, la quale declinò l’offerta. Poi alla Oriana Fallaci, che, sprezzante, rifiutò. Fui segnalata a Italo Pietra, il nuovo direttore, e venni assunta come impiegata, sebbene svolgessi il lavoro di giornalista. Ma feci una carriera rapidissima perché dopo sette mesi fui fatta inviata. Non per bravura, intendiamoci, ma perché non volevano donne in redazione. Natalia Aspesi, giornalista (Antonio Gnoli). la Repubblica.
Probabilmente in Italia certe iniziative alla Casamonica sono paganti. L’arroganza, la superficialità, la mancanza di una cultura istituzionale, invece di costituire un handicap garantiscono popolarità. Però non riesco a non pensare alla stima e alla commozione che ha suscitato nel mondo intero Pepe Mujica, presidente dell’Uruguay, che ha rinunciato al 90% del suo stipendio, ha continuato a vivere nella sua casetta di campagna, ha utilizzato nei suoi spostamenti istituzionali la sua vecchia VW e, quando è venuto in visita ad alcune città Italiane, è arrivato con un treno delle FFSS. Il suo popolo lo ha amato e non è stato il peggiore dei presidenti. Anche per questo, prima di pensare alle regole e alle sanzioni, bisognerebbe valutare la nostra classe dirigente con il criterio del minimo etico. Bruno Tinti. il Fatto.
Quando ero a Cinecittà a girare Il Padrino 3, nel ’90, c’era un attore di Bernalda nel cast, Michele Russo, una cosa very exotic. Mi dice: «Vieni a vedere nel paese di tuo nonno, Bernalda, vicino a Matera la festa del patrono, San Bernardino (Sanvardino in slang lucano) dal balcone di Palazzo Margherita, sul Corso, una casa storica, costruita nel 1892». Il palazzo era vecchio, ma non distrutto, bello. Subito mi proposero di comprarlo, «sei ricco, è il tuo paese di origine...». Non se ne fece niente ma tutti me ne parlavano, e ogni volta che venivo qui coi bambini mi offrivano lampascioni, numeridda, fegatelli, capuzzella, tutta roba che da piccoli noi a New York non volevamo neppure sentirla nominare. Io questo palazzo non ce lo vedevo come casa, e come hotel ne avevo già altri in Belize, Guatemala e Buenos Aires. E poi c’era da lavorarci molto, il giardino pure era in pessime condizioni. Mi dissero che una nuova legge prometteva finanziamenti, large money, soprattutto se impiegavo gente del paese. E qualcuno mi spiegò: li assumi ora e a gennaio li licenzi. Risposi che non mi piaceva fare pasticci, che quello era un discorso very italian. Per farla breve: i soldi del finanziamento non li ho mai visti ma alla fine il palazzo l’ho comprato e oggi sono felice, in love with The Palazzo. Lo sa no? È qui che mia figlia Sofia quattro anni fa si sposò. È il mio piccolo paradiso, anche se ne ho pure un altro a Napa Valley, in California. Francis Ford Coppola. (Gabriele Porro). la Repubblica.
Ho molta considerazione per Brigitte Bardot perché, da cinquant’anni, è riuscita ad evitarmi. Philippe Bouvard, Je crois me souvenir... (Credo di ricordarmi). J’ai Lu, 2013.
Questo sole d’oro e di sangue dovrà pure arrendersi, pensi, ma ancora il riverbero ti acceca. È così grande e pure stasera il cielo del Veneto, così dolce: se fosse cibo, sarebbe miele denso, di castagno. E così enigmatico il languire delle ultime rose, nei giardini segreti. Poi d’improvviso ti accorgi che davanti ti è comparsa una barriera azzurrina di montagne, a nord, verso Trento. È scura la barriera di rocce nell’imbrunire, e sembra un estremo confine. Rallenti: sottilmente ti intimorisce quella lontana frontiera, che ora ti pare un’onda immobile, uno tsunami pietrificato. E allora ti ricordi certi racconti di Buzzati, che era di Belluno, che da qui non è tanto lontana. Deve essere stata anche la luce di questi tramonti d’autunno, e il cristallo del cielo, e i giardini nascosti dietro ad alte mura di case con le finestre chiuse: deve essere stato anche tutto questo a travasarsi nelle pagine di Buzzati. Questo Veneto soave come miele, eppure inafferrabile; come apparenza che insinui e suggerisca altro. Come il volto appena celato e insondabile di un misterioso straniero. Marina Corradi. Avvenire.
Sono venticinque anni che conosco Pompei. Una fonte importante sono i luoghi, ma anche le relazioni degli archeologi dell’Ottocento. Ad Ercolano sono state ritrovate le tracce di una lupara bianca. Un omicidio avvenuto poche ore prima dell’eruzione. Nella grande giara di un pescivendolo trovarono alcune asce, un uomo senza testa, e pesce. Stavano per far sparire il corpo. Alberto Angela, I Tre giorni di Pompei. Rizzoli-Rai Eri.
UN’AQUILA - È un uccello molto serio. Claude-Alain Duhamel et Carole Balaz, Le gros dico des tout petits. J.C. Lattes. Le battute dei bambini.
Ha tante doti. Peccato che non riesca a rivelarle. Roberto Gervaso. Il Messaggero.
Paolo Siepi, ItaliaOggi 5/11/2015