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 2015  novembre 04 Mercoledì calendario

Romy Schneider era già famosa quando, ventenne, nel 1958, fu scritturata per recitare nel film francese Chiristine (in italiano L’amante pura)

Romy Schneider era già famosa quando, ventenne, nel 1958, fu scritturata per recitare nel film francese Chiristine (in italiano L’amante pura). Come partner fu scelto Alain Delon, 23 anni, abbandonato d apadre da piccolo, ribelle, ex macellaio, ex militare volontario in Indocina per 5 anni (durante i quali fece 11 mesi di prigione per indisciplina). Delon nel 1958 aveva girato un solo film e firmò subito quando gli proposero il secondo. Secondo il volere dei produttori, quando la diva atterrò a Parigi, lui era lì ad attenderla, ben vestito e pettinato, con un mazzo di fiori in mano. Nella stessa serata dovettero ballare insieme a favore di fotografi. Durante la lavorazione, però, si innamorarono davvero. Scrisse Schneider in uno dei suoi diari: «Il vero Alain era un matto. Un ragazzo meraviglioso in jeans e camicia sportiva, sempre spettinato, capace solo di parlare a raffiche velocissime, un selvaggio perennemente in ritardo che girava per Parigi con un’auto sportiva infischiandosene dei semafori rossi». Finite le riprese, Romy Schneider tornò in Austria: «Mi diede l’ultimo bacio proprio sotto la scaletta dell’aereo. Feci l’intero viaggio piangendo. Piansi anche a casa, pensando a lui. E un bel giorno, scatenando le ire di mia madre, decisi di tornare a Parigi. Da sola. Cominciò quel giorno la nostra nuova vita». Nel 1959 annunciarono il fidanzamento ufficiale e il prossimo matrimonio, che però dovettero rimandare per impegni di lavoro. Lui cominciò a tradirla con l’attrice Nathalie Canovas. Il 18 dicembre 1963 Romy Schneider tornò a casa e trovò rosse rosse su un tavolo e un biglietto: «Cara, sono in Messico con Nathalie. Tante cose, Alain». Poche settimane dopo venne a sapere che i due si erano anche sposati. Gli scrisse: «Quando ho saputo del tuo matrimonio, la prima cosa che ho pensato di fare è stata di chiudermi in convento. Ma neppure da lì sarei riuscita a dimenticarti». La vita riprese per entrambi, che ebbero figli con altri: Romy Schneider due, quattro Alain Delon. Il 29 maggio 1982, a pochi mesi dalla morte di uno dei suoi figli, l’attrice ebbe un infarto fatale: la trovarono seduta al tavolo del suo studio nella casa parigina, con la penna in mano e un foglio bianco davanti. Il giorno del funerale Delon le scrisse una lettera pubblica, che spedì al Paris Match: «Ti dico addio, il più lungo degli adii, mia Puppelé. È così che ti chiamavo, "piccola bambola" in tedesco. Non guardo i fiori, ma il tuo viso e penso che sei bella, e che forse non lo sei mai stata così tanto. Non verrò in chiesa, né al cimitero. Ti chiedo perdono perché sai che non riuscirò a proteggerti dalla folla, da questo tormento così avido di spettacolo che ti faceva tremare. Verrò a trovarti il giorno dopo, e saremo soli».