varie, 4 novembre 2015
DELITTI USCITI SUL FOGLIO DEI FOGLI DEL 2 NOVEMBRE 2015
Ana Maria Florin, 23 anni. Romena, una figlia di 2 anni da una precedente relazione, per sei mesi aveva convissuto col camionista Santo Pisano, 54 anni, divorziato e padre. Siccome continuava a frequentare altri uomini, il Pisano, dopo l’ennesima scenata di gelosia, domenica scorsa l’aveva cacciata di casa e lei, con la figlioletta, s’era sistemata da un’amica. L’altra sera il Pisano la raggiunse per portarle degli abiti, subito tra i due scoppiò una lite e d’un tratto l’uomo, davanti agli occhi della bambina e della padrona di casa, tirò fuori una magnum 357 e le sparò addosso sei colpi. Quindi, quando la vide cadavere in una pozza di sangue, andò a bussare ai carabinieri.
Poco dopo le 20 di lunedì 26 ottobre in via Guido Rossa a Niscemi, Caltanissetta.
Marco Gentile, 18 anni. Di Catanzaro, figlio di genitori separati, la madre cuoca, il padre con qualche lavoro saltuario, innamoratissimo della nuova fidanzatina, «sempre sorridente», appassionato di hip hop, giocava nella squadra di calcio a cinque del suo quartiere. Poco incline allo studio, il vizio degli spinelli, aveva un precedente per detenzione di marijuana. Nella sua compagnia d’amici un Nicolas Sia di 19 anni, genitori separati pure lui, la mamma dipendente della Telecom, il padre titolare di un ingrosso di bibite, chiuso e introverso da quando nove anni fa il fratello maggiore s’era suicidato per amore, una denuncia per porto abusivo di coltello. Una settimana fa Gentile aveva comprato dal Sia uno spinello ma poi si era rifiutato di dargli i dieci euro che quello chiedeva perché, gli aveva detto davanti agli amici, la roba non era buona. Sabato sera il Sia, che aveva giurato di fargliela pagare, raggiunse il Gentile ai giardini di San Leonardo e davanti ad altri quattro ragazzi, tirato fuori un coltello a serramanico, gli infilò la lama tre volte al collo, uno allo sterno, uno alla spalla e uno alla mano (morto poco dopo l’arrivo in ospedale). Un minorenne si mise di mezzo ma Sia gli strappò la felpa col coltello e subito dopo scappò via: andò in scooter prima a casa della madre, poi in periferia, dal padre. Lì lasciò il motorino e si diresse a piedi nella vicina campagna dove i carabinieri lo trovarono sotto un albero, seduto, gli abiti zuppi di sangue.
Alle 18.40 di sabato 24 ottobre ai giardini di San Leonardo, a Catanzaro.
Giuseppe Sciannimanico, 28 anni. Barese, agente immobiliare, figlio di un dipendente dell’Acquedotto pugliese e di una casalinga, fidanzato con una parrucchiera, pieno di amici, benvoluto da tutti e a detta di tutti «bravissimo ragazzo». L’altro giorno ricevette la telefonata di uno che gli chiedeva di valutare un immobile, fissarono un appuntamento alle 18.30, Sciannimanico ci andò in scooter ma appena scese l’altro tirò fuori una pistola calibro 9 e gli sparò due colpi: uno al torace, uno al collo. Venne poi fuori che il killer da giorni era pronto a ucciderlo tanto che aveva fissato, sempre con il nome falso, altri appuntamenti poi andati a vuoto. La polizia sta spulciando le operazioni di compravendita degli immobili più recenti conclusi da Sciannimanico. L’obiettivo è capire se la vendita di un appartamento o di un locale, la valutazione di un alloggio, abbiano potuto scontentare qualcuno.
Alle 18.30 di giovedì 29 ottobre in via Tenente De Liguori, quartiere Japigia, Bari.
SUICIDI
Alessio De Palmi, 31 anni. Appuntato dell’Arma in servizio a Vallecrosia, compagnia carabinieri di Bordighera, sposato, un figlio piccolo, tempo fa aveva avuto una relazione con Barbara «Babi» Zanini, 33 anni, arrivata in Riviera dal Bresciano. Poi aveva deciso di troncare ma la donna, che non ne voleva sapere, continuava a pubblicare su Instagram, visibili da tutti, foto di loro due che si baciavano e abbracciavano, i loro polsi uniti dalle manette d’ordinanza, le tazze del caffè vicine all’ora della colazione in casa di lei, eccetera. L’altra notte la Zanini telefonò a casa del De Palmi nel cuore della notte, scatenando una lite in famiglia. Subito dopo il carabiniere andò a casa sua, le citofonò, lei lo aspettò in pigiama con la porta aperta, lui entrò e le sparò un colpo in testa. Quindi si ficcò l’arma in bocca e fece fuoco. De Palmi è morto sul colpo, la Zanini lotta per la vita in ospedale dopo che ci sono volute cinque ore per toglierle dal cranio tutti i frammenti del proiettile calibro 35 sparato da pochi centimetri di distanza.
Dopo le due e mezza di notte di sabato 24 ottobre in un appartamento con vista sul mare ad Arma di Taggia, vicino Sanremo.
Claudia Racciatti, 29 anni. Originaria di Vasto (Chieti), tenente dei carabinieri a Roma, figlia di un ufficiale del Corpo forestale, estroversa, solare, bella, bionda, fisico da pin up, dopo essersi aggiudicata il titolo di Miss Abruzzo undici anni fa aveva partecipato a Miss Italia arrivando tra le finaliste. Da qualche tempo assai angosciata perché, accusata di furto da un commilitone, temeva un’azione disciplinare, l’altra mattina era in caserma quando d’un tratto, davanti a due ufficiali, si puntò la pistola d’ordinanza al cuore e fece fuoco.
Mattina di venerdì 30 ottobre nella caserma Carlo Alberto Dalla Chiesa a Roma.