Luc Gialanella, La Gazzetta dello Sport 27/10/2015, 27 ottobre 2015
«Io sono stato un buon corridore, mi dico. Sì, sono stato, al passato. Ora c’è il presente da dirigente
«Io sono stato un buon corridore, mi dico. Sì, sono stato, al passato. Ora c’è il presente da dirigente. E un bravo dirigente deve partire da zero e imparare a fare tutto. Mi ha colpito molto la storia di Giovannino Agnelli, che andò a lavorare in fabbrica senza che nessuno lo conoscesse, per imparare. Adesso comincio il mio master nel ciclismo» (Ivan Basso, che ha iniziato l’avventura da dirigente della Tinkoff). «Ho pensato a un cammino di aggiornamento incontrando i grandi allenatori dello sport. Comincerò da Arrigo Sacchi. Un giorno con lui, a parlare di squadra, gruppo, team. Ciò che ho fatto in passato nessuno me lo toglierà, ma adesso conta il futuro. Imparare, fare domande. Andrò da Francesco Guidolin, uomo di campo, abituato al lavoro duro. Ma anche Inzaghi, Montella, Gattuso, Berruto il filosofo del volley: capire come gestiscono le risorse umane. Sono arricchimenti personali, che restano» (Ivan Basso, che ha iniziato l’avventura da dirigente della Tinkoff).