25 ottobre 2015
Nadia Salami, 35 anni. Marocchina, residente a Cesena, a detta dei vicini «buona, gentile, premurosa e disponibile»
Nadia Salami, 35 anni. Marocchina, residente a Cesena, a detta dei vicini «buona, gentile, premurosa e disponibile». Sposata con trentaseienne Rachid Rahali, operaio edile, da cui aveva avuto tre figli di 2, 3 e 4 anni, qualche tempo fa aveva chiesto la separazione. Lui pur soffrendo aveva lasciato la casa di famiglia ma spesso ci tornava e a volte ci dormiva. L’altra sera cenarono tutti assieme, poi lui postò delle foto su Facebook, scattate da lei, in cui giocava coi piccoli sul tappeto del salotto. Un’ora dopo tra i coniugi, entrambi già in pigiama, scoppiò una lite furibonda. D’un tratto il Rahali, impugnato un coltellaccio da cucina, con quello inseguì la moglie per tutta casa. La raggiunse in bagno, e le infilò la lama da venti centimetri al petto, sulla spalla e alla schiena. Subito dopo chiamò la polizia, che lo trovò in lacrime, zuppo di sangue, accanto al cadavere. Alle 22.30 di domenica 25 ottobre in un appartamento al civico 35 di via Milani, nel centro di Cesena.