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 2015  ottobre 25 Domenica calendario

NUOVO Marco Gentile, 18 anni. Di Catanzaro, figlio di genitori separati, la madre cuoca, il padre con qualche lavoro saltuario, innamoratissimo della nuova fidanzatina, «sempre sorridente», appassionato di hip hop, giocava nella squadra di calcio a cinque del suo quartiere

NUOVO Marco Gentile, 18 anni. Di Catanzaro, figlio di genitori separati, la madre cuoca, il padre con qualche lavoro saltuario, innamoratissimo della nuova fidanzatina, «sempre sorridente», appassionato di hip hop, giocava nella squadra di calcio a cinque del suo quartiere. Poco incline allo studio, il vizio degli spinelli, aveva un precedente per detenzione di marijuana. Nella sua compagnia d’amici un Nicolas Sia di 19 anni, genitori separati pure lui, la mamma dipendente della Telecom, il padre titolare di un ingrosso di bibite, chiuso e introverso da quando nove anni fa il fratello maggiore s’era suicidato per amore, una denuncia per porto abusivo di coltello. Una settimana fa Gentile aveva comprato dal Sia uno spinello ma poi si era rifiutato di dargli i dieci euro che quello chiedeva perché, gli aveva detto davanti agli altri amici, la roba non era buona. Sabato sera il Sia, che aveva giurato di fargliela pagare, raggiunse il Gentile ai giardini di San Leonardo e davanti ad altri quattro ragazzi, tirato fuori un coltello a serramanico, gli infilò la lama da quattro centimetri tre volte al collo, uno allo sterno, uno alla spalla e uno alla mano (morto poco dopo l’arrivo in ospedale). Un minorenne si mise di mezzo ma Sia gli strappò la felpa col coltello e subito dopo scappò via: andò in scooter prima a casa della madre, poi in periferia, dal padre. Lì lasciò il motorino e si diresse a piedi nella vicina campagna dove i carabinieri lo trovarono sotto un albero, seduto, gli abiti zuppi di sangue. Alle 18.40 di sabato 24 ottobre ai giardini di San Leonardo, a Catanzaro.