Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  ottobre 22 Giovedì calendario

HEMINGWAY IN LOVE

Senza petto, con capelli corti e labbra dipinte, Pauline Pfeiffer sembrava uscita dalle pagine di Vogue Paris. Per la verità ha anche lavorato presso la rivista, quando non era in giro a scolarsi cocktail con la sua banda si ricchi americani espatriati in Francia.
Ernest Hemingway si era già imbattuto in donne di quel tipo in passato. Dopo averla conosciuta, lui la snobbò come l’ennesima ’ragazzina ricca e viziata’ -, all’epoca, erano gli anni venti, Hemingway era follemente innamorato di sua moglie Hadley Richardson, una donna dai capelli lunghi, seno prosperoso e che usava poco trucco. L’esatto opposto della giovane e appariscente vittima della moda con cui era appena entrato in contatto.
Ma Pauline era una ragazza molto determinata. A casa, negli Stati Uniti, suo padre e suo zio erano così ricchi che praticamente possedevano tutta la città di Piggott, Arkansas, e lei era cresciuta con la convinzione che avrebbe potuto avere tutto quello che voleva.
E quello che voleva in quel momento era Ernest Hemingway, il giovane e attraente scrittore senza un soldo che doveva ancora sfondare nel mondo della letteratura. Lei non aveva intenzione di lasciare che la moglie o il figlio le riuscissero a strappare quello che desiderava.
Pauline iniziò a frequentare la loro casa e a invitare tutta la famiglia Hemingway a cena, tanto sapeva che Hadley sarebbe rimasta a casa con il figlioletto "Bumby" e che così sarebbe restata sola con Ernest. La storia iniziò un giorno che Pauline lo invitò al suo appartamento: "accadde tutto molto velocemente", disse Hemingway, "il sesso con lei diventò una specie di narcotico e mi ritrovai ad amarla come amavo mia moglie, le amavo entrambe".
Quando Hadley si rese conto dell’affaire del marito si trasferì con il figlio in un altro appartamento e diede un ultimatum a Hemingway: se lui e Pauline Pfeiffer non si fossero visti per 100 giorni e dopodiché lui l’avesse ancora amata, lei avrebbe chiesto il divorzio. Pauline accettò la sfida e tornò negli Stati Uniti ma non ci fu bisogno di aspettare tutto quel tempo. Dopo 75 giorni Hadley presentò la richiesta di divorzio e Pauline organizzò trionfante il suo matrimonio con lo scrittore.