L. R., Il Tempo 20/10/2015, 20 ottobre 2015
LA FRANCIA RIFUGIO FELICE DI LATITANTI DELLA LOTTA ARMATA
Che il premier francese François Hollande abbia telefonato al nostro presidente del Consiglio Matteo Renzi per chiedergli un atto di clemenza verso Erri De Luca, lo ha scritto il quotidiano d’Oltralpe Journal Du Dimanche. Palazzo Chigi ha smentito. Se anche fosse vero, ci sarebbe poco da sorprendersi. Lo scrittore partenopeo, infatti, non è sicuramente un terrorista, ma De Luca (certo che l’ipotizzata telefonata di Hollande non abbia «influito sulla sentenza») ha più volte flirtato con la teoria della lotta armata. Quanto basta per far scattare nelle autorità francesi l’«istinto di protezione», derivazione della “Dottrina Mitterand”, verso chi, negli anni di piombo, ha imbracciato le armi in Italia. Il territorio dei “galli”, infatti, ospita il fior fiore del terrorismo italiano degli anni ’70.
Giorgio Pietrostefani, ad esempio, ex esponente di Lotta Continua condannato a 22 anni per l’omicidio del commissario Calabresi; ma anche Enrico Villimburgo, condannato all’ergastolo nel processo Moro ter. Sotto il sole di Francia vive pure la “primula rossa” Simonetta Giorgieri, ex componente del Comitato rivoluzionario toscano, e anche Carla Vendetti, arrestata, scarcerata ed entrata in clandestinità nonostante il suo ruolo apicale nelle Br-Pcc. Della colonna romana dei brigatisti faceva parte Roberto Cappelli, che trascorre i suoi anni nei caffè parigini, mentre dell’ala milanese “Walter Alasia” era componente Sergio Tornaghi, condannato all’ergastolo ma mai estradato dai nostri “cugini”. In Francia alberga anche Luigi Rosati, primo marito della “postina” delle Br Adriana Faranda ed ex segretario della sezione romana di Potere Operaio condannato a 5 anni. All’ombra della Tour Eiffel c’è anche Gianfranco Pancino, ex Autonomia Operaia, su cui pesa una condanna a 25 anni, nonché Andrea Morelli, ex Potere Operaio condannato a 8 anni. La patria della Bastiglia è accogliente anche con Massimo Canfora, che fu ai vertici dei Nuclei comunisti combattenti e su cui pesa un ergastolo; con Enzo Calvitti, 21 anni la pena comminata al Moro ter ma divenuto uccel di bosco; Giovanni Vegliacasa, ex Prima Linea; Giambattista Marongiu, ex Potere Operaio, cittadinanza francese e condanna prescritta; Gino Giunti, condannato a sei anni in quanto appartenente al gruppo delle Br toscane, di cui era esponente storico anche Guido Minonne, pure lui rifugiato Oltralpe; Francesco Nuzzolo, ex Prima Linea; Giovanni Alimonti, leader delle Br-Pcc condannato a 22 anni al Moro ter e rifugiatasi nel nord della Francia; Maurizio Di Marzio, ex Br-Pcc, condannato a 17 anni. Non è finita. Parigi dà alloggio anche a Giovanni Vegliacasa, ex Prima Linea, Vincenzo Spanò, ex Colp condannato a sei anni, e l’ex militante di Autonomia Operaia Walter Grecchi. Provvedimento di clemenza è stato emanato per due ex latitanti: Claudio Cerica, di Autonomia Operaia, e Paola Maturi. Del lungo elenco fanno parte anche Giancarlo Santilli, ex Prima Linea su cui pesa una condanna a 19 anni, Luigi Bergamin, stessa “banda rossa”, Gianni Mainardi, Rossella Moneta e infine l’ex brigatista Marina Petrella, arrestata in Francia ma “salvata”, con l’avallo dell’ex Capo di Stato nonché marito Nicolas Sarkozy, dall’ex premiere dame Carla Bruni.
L. R.