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 2015  ottobre 21 Mercoledì calendario

ORA SOGNO LE OLIMPIADI


[Leonardo Fioravanti]

È stato ribattezzato le «petit genie», il fenomeno del surf dall’accento un po’ francese ma di origine tutta italiana che continua a sorprendere il mondo a suon di successi. Ha solo 17 anni ma Leonardo Fioravanti, nato a Cerveteri, vola sulla cresta dell’onda, in senso non solo figurato. È lui il primo italiano che è riuscito a domare le onde di Oceanside, in California aggidicandosi l’oro mondiale under 18, un risultato senza precedenti nella storia del surf Italiano arrivato agli ISA Junior Surfing Championship. Dei 30 minuti in cui viene decretato il vincitore dei 4 atleti in gara, a Leo ne sono bastati 5 per distanziare notevolmente i rivali, un trionfo frutto di sei giornate di competizioni ad altissimo livello e senza mai tirare ilo fiato. Impresa che acquista anche più valore se si pensa che Leonardo, reduce da un brutto infortunio subito alle Hawaii dove urtò il tagliente reef oceanico rompendosi alcune vertebre e quasi distruggendo la sua schiena, non era praticamente mai entrato in acqua nei primi sei mesi del 2015. Veniva infatti da una lunghissima riabilitazione che evidentemente non lo aveva demotivato, anzi, aveva sortito l’effetto contrario. Fioravanti è salito su quella tavola convinto di farcela e con un chirurgico aerial il talento italiano ha ottenuto il cosiddetto «perfect 10», punteggio che certifica la sua capacità di rendere al meglio sotto pressione. Ha sfoderato la performance del campione, quella perfetta, quella che puoi ricordare anche per il resto della vita. Giusto il tempo di rimettersi in posizione sulla line-up e di nuovo, sequenza di manovre impressionante per un 9.23 che ha sancito anche prima del tempo il meritato successo del surfista laziale.
L’atleta di Cerveteri è un diciassettenne atipico, nato in Italia, ma vissuto negli Stati Uniti, in Australia e in Francia, abituato a stare lontano da casa e dai suoi affetti perché spinto dalla passione che nutre nei confronti del mare e della sua tavola, su cui è salito da piccolissimo e subito catapultato nelle acque di mezzo mondo per mettere a frutto il suo raro talento. Conosce e parla fluentemente cinque lingue, nel suo destino c’è la Francia dove si è guadagnato l’appellativo di «Petit genie» assegnatogli niente di meno che dall’autorevole quotidiano Le Monde . «The Italian stallion» è invece il nomignolo che gli hanno attribuito gli amici americani, lo stallone italiano, che per antonomasia ci riporta all’idea del vero combattente. Lui lo è sempre stato, da quando ha sfidato per la prima volta il mare fino ad oggi. Ha vissuto anche in America dove conosce a memoria i mari della California, gli stessi che oggi lo hanno incoronato campione del mondo. «Non so davvero cosa dire, è incredibile - ha commentato Fioravanti - vengo da un anno difficile, ho lavorato duro ogni giorno, ma adesso sono davvero troppo contento. Forza Italia!». Un successo che lo fa sentire una sorta di portabandiera per il suo paese: «Questo è un risultato enorme per l’Italia! Il nostro non è un paese famoso per il surf, portare a casa questa medaglia d’oro è il traguardo più importante di sempre». Sono state queste le sue prime parole ancora prima di rimettersi in piedi sulla tavola perché subito dopo l’impresa, il pensiero è andato subito alle prossime Olimpiadi, Tokyo 2020, dove il surf sarà uno dei nuovi sport ad entrare nelle competizioni: «C’è poco da dire, se provo ad immaginarlo ho la pelle d’oca».
Valentina Lo Russo