Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  ottobre 19 Lunedì calendario

LA PENETRAZIONE DI INTERNET IN ITALIA OGGI ARRIVA A SFIORARE IL 61 PER CENTO

Milano “Nel corso degli anni gli utenti del web sono diventati sempre più numerosi. Questo è in parte il risultato della diffusione dell’infrastruttura Internet, delle attività di business ormai diventate ‘digitali’ e del maggior traffico dati a disposizione sul proprio smartphone. Un altro elemento importante è l’effetto social network”, afferma Lee Rainie, direttore della ricerca su Internet, Scienza e Tecnologia del Pew Research Center, diffusa da State of Net. “La connettività sempre e ovunque ha cambiato il modo di vivere, consentendo di rimanere in contatto con più persone dovunque si trovino e ha offerto nuove opportunità sia come lavoratori sia come consumatori perché le informazioni sono ora facilmente disponibili e condivisibili. I benefici hanno avuto effetto anche in ambito politico, sociale e della salute fisica. La percezione da parte degli utenti è quindi generalmente positiva”. In Italia il tasso di penetrazione degli utenti di Internet sul totale della popolazione si attesta al 60,2%, un dato vicino a quello di Colombia (57%), Brasile (51%) ed Egitto nonché Messico con il 50 per cento. In cima alla classifica svettano gli Stati Uniti (87%), Cile e Russia viaggiano ben oltre il 70%, il Venezuela si attesta al 67% mentre Cina, Libano e Argentina superano di poco il 60 per cento. La possibilità di una maggiore libertà di condivisione sul web senza censure governative trova ampia diffusione nei paesi dove il tasso di penetrazione di Internet è più alto, come quelli sudamericani: in Venezuela è auspicata dall’89% degli intervistati, in Cile dall’86%, in Argentina e Brasile dall’80 per cento. In Bolivia la percentuale scende al 76%. Nel Medio Oriente e in nord Africa questo desiderio è espresso soprattutto in Libano, secondo in classifica con l’86% degli intervistati favorevoli, e in Egitto che è quarto con l’83 per cento. Tra le motivazioni che spingono maggiormente all’uso di Internet nei Paesi emergenti figura anzitutto l’educazione - il 64% ritiene che la rete abbia un’influenza positiva su questo tema - a seguire la facilità nello stabilire le relazioni personali, mentre il 52% lo apprezza per fattori economici. Una minor fiducia viene invece attribuita sulle questioni politiche: in questo caso il 30% ritiene che la Rete abbia una cattiva influenza, mentre il 36% pensa che il contributo sia positivo. La situazione poi si ribalta sul tema della moralità: il 42% ritiene che il web abbia una cattiva influenza. In Italia più del 60% della popolazione utilizza i social network, percentuale prossima a quella degli USA (65%) e della Cina con il 58 per cento. Questi rappresentano lo strumento principale di accesso alla Rete per la maggior parte della popolazione nei Paesi emergenti. Vi accedono in questa modalità il 93% degli utenti nelle Filippine, l’88 per cento nel caso di Kenia e Venezuela, seguiti da Cile, Senegal e Tunisia (87%) e a breve distanza da altri paesi quali Indonesia, Malesia, Russia, Perù, Argentina e Messico. Per quanto concerne il tipo di contenuto che si preferisce condividere attraverso i social network, il 72% mette al primo posto musica e film e il 56% le notizie sportive, mentre si registra una maggior cautela verso i contenuti politici, condivisi dal 34% degli intervistati, e quelli religiosi, da meno di un terzo del campione (30%).
Maria Luisa Romiti, Affari&Finanza – la Repubblica 19/10/2015