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 2015  ottobre 19 Lunedì calendario

CROWDFUNDING, DALL’ARTE ALLA LUNA RACCOLTI SU INTERNET OLTRE 34 MILIARDI

Ora che la Luna è stata, almeno temporaneamente, cancellata dall’agenda della Nasa, si moltiplicano le iniziative private, e per finanziarle c’è il crowdfunding. Moonspike è un progetto per la costruzione di un razzo vettore, il primo che non uscirebbe dai laboratori Nasa o Esa, da spedire sul satellite. Per realizzarlo, un gruppo di imprenditori americani appassionati di esplorazioni spaziali punta a raccogliere attraverso la piattaforma di crowdfunding Kickstarter un milione di dollari nel giro di un mese. L’iniziativa, lanciata il primo ottobre, ad oggi ha raccolto il 10% della cifra. Lunar Mission One, un’altra missione commerciale sulla Luna con finalità di ricerca, è promossa invece da un gruppo di scienziati e imprenditori britannici. Il progetto prevede l’invio di una sonda per prelevare dei campioni di materiale nelle aree inesplorate della Luna. Con carotaggi a profondità di 20/30 metri e la speranza di arrivare fino a 100 metri, questa missione dovrebbe rivelarci molte informazioni sull’origine della formazione del nostro satellite. Il progetto ha già raccolto circa un milione di dollari anch’esso su su Kickstarter, e ricompenserà i donatori con delle gratificazioni di tipo simbolico come la possibilità di lasciare un’impronta del proprio Dna sulla Luna grazie a una ciocca di capelli che sarà contenuta in una capsula che verrà depositata sul satellite. Dalle missioni spaziali alla riparazione di buche stradali, passando per il restauro di opere d’arte, il tentativo abbastanza velleitario di dare una mano al salvataggio del bilancio greco, la realizzazione di un disco, la commercializzazione di figurine tridimensionali che riproducono le opere di Bansky superstar degli artisti di strada: la raccolta fondi attraverso il web riguarda sempre più iniziative in aree tra le più diversificate in ogni angolo del mondo. Kickstarter ha appena finanziato il “Peeble Time Smartwatch” per 10,2 milioni e il “Peeble e-paper watch” per la stessa somma, due orologi dal design e dalle caratteristiche aveniristiche. Il crowdfunding è cruciale per i progetti che troverebbero difficoltà a rivolgersi ai canali convenzionali (finanziamenti bancari o venture capital). Non si tratta solo di iniziative creative, la specifica tipologia che ha fatto decollare nel 2009 Kickstarter, la piattaforma di crowdsourcing più famosa al mondo, ma anche di sostenere finanziariamente delle imprese titaniche al limite dell’impossibile come appunto l’esplorazione spaziale privata. A chiedere aiuto agli internauti sono sempre più numerosi. Ma altrettanto lo sono quelli pronti ad aprire il portafoglio per sostenere, anche con meno di 10 dollari, un progetto in cui credono o che li coinvolge emotivamente. Nel 2015 a livello mondiale, il crowdfunding totalizzerà 34,4 miliardi di dollari. Una crescita da capogiro se si pensa che nel 2013 erano poco più di 6 miliardi e un anno dopo raggiungevano 16 miliardi di dollari. Come si diceva, una delle missioni più ardimentose, con un forte connotato ideologico, è stato il tentativo di salvare la Grecia lanciando una colletta online sulla piattaforma statunitense IndieGogo attiva da poco anche in Italia. L’appello di un ragazzo londinese è però rimasto inascoltato e si è raggranellato appena lo 0,1% sull’obiettivo fissato di 1,6 miliardi. Secondo la regola d’oro del crowdsourcing, quando non si riesce a raccogliere l’intera cifra fissata, l’operazione non va in porto e i donatori si vedono restituire i denari. I portali si ripagano nel caso di raggiungimento dell’obiettivo, con un compenso per l’intermediazione oscillante tra 3 ai 5% della somma raccolta, ma trattengono anche una percentuale di circa 3% per l’apertura della pratica. In caso di successo i donatori sono ricompensati in diverse forme. Un premio di solito non in denaro, tipo un biglietto per lo spettacolo alla cui produzione si è partecipato o una copia del disco registrato, oppure una partecipazione al capitale della startup che ha sviluppato un nuovo prodotto (nel modello equity), o il pagamento di interesse nel caso di prestiti tra privati (modello social lending). I portali di crowdfunding da generalisti cominciano a specializzarsi. Sulla piattaforma Experiment si possono trovare progetti scientifici in diversi campi, dalla biologia all’informatica e si rivolge principalmente alla comunità scientifica. Pledge Music è lo “sportello finanziario” dedicato ai musicisti, che era stata una delle prime applicazioni del crowdfunding. Non solo raccoglie fondi ma si adopera per attivare un meccanismo di coinvolgimento dei fan-donatori i quali intervengono come cassa di risonanza nel lavoro dell’artista. La concorrenza si intensifica. IndieGogo, che si presenta come il pioniere dei “ progetti che mettono idee nella vita” prevede anche delle formule flessibili di remunerazione del crowdfunding. Se raggiungi il tuo obiettivo di raccolta, paghi una percentuale del 4% che sale a 9% se invece rimani sotto l’obiettivo, ma se proseguendo la raccolta viene toccata la soglia originaria, allora IndieGogo ti rimborsa 5%. Regola tacita sarebbe l’esclusività, ma nei fatti i progetti transitano facilmente da una piattaforma all’altra. È stato per esempio rilanciato su IndieGogo il progetto Skarp Laser Razor di un futuribile rasoio senza lama, improvvisamente cancellato da Kickstarter malgrado avesse già raccolto 4 milioni di dollari, per violazione delle norme del sito il quale impone come condizione di partenza un prototipo funzionante. Chi gode di un prestigio particolare, ricorre alla tecnica del crowdfunding direttamente. Il Louvre ha realizzato una colletta online per completare i fondi necessari per l’acquisto della tavola Le Tre Grazie di Pieter Paul Rubens, facendo leva non solo sull’amore per l’arte degli internauti ma anche sul loro orgoglio: veniva offerta la possibilità di partecipare all’arricchimento del patrimonio di bellezze nazionale. In meno di un mese, l’istituzione radunò un milione di euro. In seguito sono stati lanciati altri appelli di mecenatismo digitale: quello in corso, riguarda gli interventi di restauro della Nike di Samotracia, una delle opere più prestigiose della collezione parigina. La casistica comprende anche collette online per progetti molto più banali ma non meno indispensabili. Un esempio per tutti, quella lanciata da intraprendenti residenti di Hamtramck nello stato del Michigan che hanno fondato un’associazione per un pronto intervento delle buche stradali. Oltre a entrare in azione muniti di pale e sacchi di asfalto istantaneo, hanno lanciato una campagna di crowdfunding da 5mila dollari per coprire il rifornimento di materiale. Il sindaco non obietta, anzi in un’intervista a una radio locale avalla l’iniziativa. Un momento della missione dell’Apollo 11 nel 1969, il primo sbarco dell’uomo sulla Luna. Ora sono interrotte le attività della Nasa per il satellite.
Patrizia Feletig, Affari&Finanza – la Repubblica 19/10/2015