Elisabetta Muritti, DLui, la Repubblica 17/10/2015, 17 ottobre 2015
SFIDE ALL’ULTIMO SANGUE
È una vera corsa all’“oro rosso”, con una doppia sfida in corso: da un lato la salute, dall’altro la gioventù che si combattono letteralmente all’ultimo sangue. La scienza infatti corre veloce e cambia il rapporto con il nostro corpo e le sue (eventuali) malattie, grazie al fatto che il sangue – buono o cattivo che sia – davvero non mente mai. Anzi, è un Eldorado di verità da esplorare. E le scoperte e le speranze sono davvero tante, ecco le ultime.
1/Virus della nostra vita. Destinato ad arrivare presto anche in Italia è il VirScan: il test che rivoluziona la diagnostica senza dilapidare le finanze (costa infatti 25 dollari a campione). Lo hanno messo a punto i ricercatori del Brigham and Women’s Hospital e dell’Harvard Medical School di Boston, sintetizzando oltre 90mila segmenti di Dna e facendo l’analisi della storia virale di 569 persone di 4 continenti. In cosa consiste il test? Basta una piccola goccia di sangue ed ecco il nostro “viroma” completo: VirScan, infatti, stana ogni virus presente e passato, compresi quelli contro i quali siamo stati vaccinati o che il nostro organismo ha sconfitto, ma che hanno lasciato memoria di sé (ciascuno di noi porta infatti i segni di almeno una decina di “passaggi”). Utilità? Incommensurabile: migliore comprensione del sistema immunitario e dei fattori coinvolti nelle patologie croniche e in certe infiammazioni, progettazione di vaccini terapeutici mirati, valutazioni epidemiologiche.
2/Caccia grossa al Dna. Il sangue è poi il mattatore delle nuove “biopsie liquide” in oncologia, impegnate nel dare la caccia ai frammenti di Dna che un tumore rilascia nella circolazione. Agli onori della cronaca è arrivato, per citarne uno, il Monomark il test cui hanno lavorato Andrea Casazza e Massimiliano Mozzone, quest’ultimo ora a capo del laboratorio di Oncologia molecolare e angiogenesi dell’Università Cattolica di Leuven, in Belgio. In futuro Monomark consentirà la diagnosi del cancro al colon già nelle fasi iniziali, scremando i pazienti e le colonscopie.
3/Nuove lotte ai tumori. Esplorano le promesse delle biopsie liquide, tra gli altri, anche l’Institute of Cancer Research di Londra (per il tumore alla prostata) e i milanesi Istituto nazionale dei tumori e Ieo, col suo nuovo mirTest (tumore al polmone). I due ospedali lombardi sono al lavoro affinché ago e siringa si usino presto al posto della Tac spirale, allarmistica e assai costosa. Assolutamente da citare, parlando di tumori, Patrizia Paterlini: l’ormai famosa oncologa italiana dell’Università Descartes di Parigi che ha recentemente messo a punto l’Iset (Isolation by Size of Tumor Cells): analizzando il sangue, snida le cellule tumorali circolanti prima che Tac, Pet e risonanza magnetica scoprano il cancro che le ha originate.
4/Dagli aghi allo smartphone. Ritornando alle siringhe, se ne avete un terrore cieco (e dunque soffrite di belenofobia), potrete presto avvalervi di Microneedle, il cerottino con 361 microaghi indolori di idrogel, progettato dalla Queen’s University di Belfast. O, negli Usa dall’anno prossimo, del dispositivo HemoLink: sorta di ventosa che nel giro di un paio di minuti aspira il vostro sangue senza “bucarvi” e lo immette in una provetta collegata. Sempre che non vogliate attendere gli sviluppi di un’invenzione del dipartimento di ingegneria della Columbia University di New York, per ora testata in Ruanda per scovare gli anticorpi di Hiv e sifilide: un dispositivo low-cost, da collegare al jack delle cuffie, che trasforma lo smartphone in un laboratorio. Con qualche goccia di sangue dal dito, un’app legge i risultati in un quarto d’ora per soli 34 dollari. Sempre con un telefonino i ricercatori di Berkeley, in Camerun, combattono i pericolosissimi parassiti Loa Loa.
5/Salute al setaccio. Ma si potrà fare persino di più: dal prelievo di sangue che diagnostica l’autismo entro i primi 4 anni di vita dei bambini (da uno studio dell’University of San Diego, California) alla proteina che predice l’Alzheimer con larghissimo anticipo (al King’s College, Londra). Senza contare le opportunità che potrebbe offrire il setaccio hi-tech, inventato dai ricercatori Fabio Dal Ben e Matteo Turetta (cofondatori della start up Cytofind Diagnostics): consentirà di scremare la variazione di acidità (che è determinata dalle cellule malate) presente in ogni goccia di sangue prelevato e quindi di scoprire l’insorgenza di vari tipi di cancro, dribblando anche i dubbi più insidiosi.
6/Plasma delle mie brame... Ci sono ambiti medici, poi, dove l’utilizzo del sangue è una realtà già assodata e promettente. E qui entra in ballo uno dei feticci contemporanei: il Prp o Platelet-Rich Plasma, estratto direttamente dal sangue del paziente, per il 95% costituito da piastrine e dunque ricco di fattori di crescita capaci di intervenire sulle infiammazioni (il sangue ricco di piastrine, ottenuto con centrifugazione di un prelievo venoso, si infiltra nella zona da curare). Il Prp accelera i tempi di recupero delle fratture, la guarigione di lesioni cartilaginee e artrosi precoci del ginocchio, tendinopatie, pubalgie. Dunque è utilizzato in medicina dello sport e rigenerativa, cardiochirurgia, urologia. E, ovvio, in chirurgia estetica e maxillo-facciale.
7/Basta calvizie. E da qui alla ricerca della bellezza inossidabile non è che un passo. Anche per i maschi, ormai va da sé. La Prpht, Platelet-Rich Plasma Hair Therapy, è l’ultima frontiera per chi non si rassegna alla calvizie e/o soffre di alopecia androgenetica (che colpisce i tre quarti dei maschi). Prevede una delicatissima abrasione dello scalpo, una serie di microiniezioni di plasma arricchito e un massaggio. Il “miracolo“, ovvero la ricrescita dei propri capelli, dovrebbe avvenire dopo qualche mese. E a tal proposito, il gossip non ha dubbi: il bel Jude Law pare debba essere molto grato al plasma arricchito, dal momento che ha dovuto prenderne in considerazione le performance già da giovane (per Ben Affleck si spettegola di protesi o trapianti, chissà...). Capelli a parte, con la stessa tecnica si eseguono interventi di plastica genitale, si arginano le cicatrici da acne e s’interviene sull’invecchiamento cutaneo di viso, mani, addome.
8/Bella gioventù. Ma non basta. Tant’è che qualcuno parla di Dracula come prossimo modello di riferimento. Sono 950 i dollari che la biondissima dottoressa tedesca Barbara Sturm (attiva a Düsseldorf, a Los Angeles, Washington e all’hotel Dorchester di Londra) vi scucirà per confezionare, solo per voi – e col vostro sangue fresco – una crema di bellezza per il viso (di cui, pare, non possano più fare a meno i vanitosissimi Tom Cruise e John Malkovich). Poi c’è chi restaura con la ricerca scientifica l’immarcescibile mito de sangue-giovane-che-ringiovanisce. Per esempio, trasfusioni ricche di proteina GDF11, abbondante nel plasma di chi ha vissuto poche primavere, rallenterebbero (forse) l’Alzheimer, la perdita di memoria. l’indebolimento cardiaco. Al riguardo i dubbi permangono e gli studi vanno avanti, ufficialmente circoscritti a esperimenti con i topolini. Resta il fatto che il sangue, perenne fonte di giovinezza, continua a stuzzicare nei secoli la brama di onnipotenza. E in tempi di salute globale vedremo dove condurrà quest’appassionante corsa all’“oro rosso”.