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 2015  ottobre 20 Martedì calendario

LA SPENDING REVIEW È COME IL PROTON, LO SCIROPPO RICOSTITUENTE CHE MI DAVANO DA BAMBINO: UN PARAFARMACO (DOLCIASTRO) PER PERSONE SANE

Questa Legge di Stabilità è la prima autenticamente renziana, e allora merita due Camei, questo, scritto a caldo e quello di domani, più meditato. La Legge si ispira alle migliori Finanziarie di Andreotti, quelle a cavallo degli anni ’90, firmate da Cirino Pomicino, dove c’era tutto e il contrario di tutto. Coraggiosamente, Renzi si libera del grande equivoco che il professor Monti chiamava «spending review», concetto totalmente inappropriato per un paese ruffiano come l’Italia. La spending review è paragonabile al Proton, lo sciroppo ricostituente del dottor Rocchietta (Pinerolo) che mi somministrava la mamma: un parafarmaco (dolciastro) per persone sane. L’unica spending review degna del nome è quella che, a scopo di puro mantenimento, fanno paesi seri come la Svizzera, il bilancio è già sano di suo, attraverso lo sciroppo si eliminano semplicemente le scorie. È chiaro che in un paese, l’Italia, con una Pp come l’attuale, bisognosa di chirurgia demolitoria e di trapianti generalizzati, gli sciroppi sono inutili, anzi ridicoli. Enrico Bondi prima e Carlo Cottarelli poi, persone di grandissimo spessore professionale e umano (oltre che cari amici), sono stati la dimostrazione della loro inadeguatezza rispetto ai disegni del Premier di turno. È come quei Ceo che per «coprirsi» verso il Board su certi aspetti delicati assumono una celebre società anglosassone di consulenza, pagano un onorario mostruoso perché certifichi il nulla. A questo punto, Gutgeld, deputato in Abruzzo, basta e avanza, un valido professore bocconiano come Perotti inutile.
In che senso questa Legge di Stabilità è la prima che può definirsi «renziana»? Perché alcuni problemi del paese vengono in effetti sollevati, immediatamente semplificati riducendoli a un tweet, a sua volta coerente con uno dei tanti hashtag della Leopolda, per infine trasformarsi, dal palco di un congresso di imprenditori friulani, in una felice battuta: «Ridurre le tasse non è né di Destra né di Sinistra». Giusto, infatti è andreottismo puro. Come ovvio ci si riferisce al togliere una tassa che il Pd aveva messo due anni prima sulla prima casa. Il bollino di finanziaria andreottiana doc lo fornisce il mitico professor De Rita che rispolvera una sua frase anni ’80 « con la crisi le famiglie hanno costruito un tesoretto, adesso è ora di spenderlo, questa l’idea », dimenticando, come allora, di dire che il tesoretto è un falso d’autore, un debito accollato a figli e nipoti.
Comunque, al di là di queste miserie, tipiche della politica politicante, considero questa Legge «trasparente»: Sarò un vecchio signore d’altri tempi, impolitico, ma, per me, la trasparenza in politica è un grande valore, e Matteo Renzi finora me l’ha garantita. Trasparente, nel senso che è di facile decrittazione, è costruita per andare alle elezioni nel 2017, dopo aver vinto quelle locali del 2016 e il referendum confermativo. La Legge di Stabilità del 2016 sarà la fase 2 di quella del 2015, sarà chirurgicamente costruita per il Partito della Nazione che nascerà nel momento stesso in cui l’Italicum verrà modificato, per prudenza, con il premio alla coalizione, e Berlusconi, Alfano, Verdini, i resti di FI, inghiottiti d’un colpo dal nuovo caimano.
Suggestiva questa immagine, in un acqua fattasi fango un giovane caimano inghiotte il vecchio caimano, triste e frusto, ma in fondo felice che un compare gli eviti una vecchiaia politica, che di giorno in giorno si fa più imbarazzante. Di colpo scompariranno settant’anni di storia e un pantheon di personaggi, ma è giusto così, la storia è implacabile con i deboli. Se devo essere sincero, trovo che nella palude nella quale è ridotto il Bel Paese, almeno un divertente Ok Corral Renzi-Di Maio gli italiani se lo meritino.
Riccardo Ruggeri, ItaliaOggi 20/10/2015