20 ottobre 2015
Un albanese di 22 anni. Arrivato in Italia nel 2012, numerosi precedenti penali alle spalle, era stato espulso nel 2013
Un albanese di 22 anni. Arrivato in Italia nel 2012, numerosi precedenti penali alle spalle, era stato espulso nel 2013. L’altra notte, con due complici, ebbe l’idea di fare una rapina in una villetta a Vaprio D’Adda (Milano) dove da agosto i ladri erano già entrati tre o quattro volte e dove vive, in due appartamenti, un’intera famiglia: in un appartamento Francesco Sicignano, 65 anni, pensionato, ex imprenditore immobiliare originario di Terracina (Latina), con la moglie; in un altro suo figlio con la consorte e i bambini. L’albanese si tolse le scarpe, si tolse i calzini, adoperò i calzini a mo’ di guanti per coprirsi le mani, quindi scavalcò la recinzione, scassò una finestra e la tirò su. Entrò, e dopo di lui entrarono anche gli altri due. Ma facero rumore, il padrone di casa si svegliò, capì, balzò dal letto, andò di là a vedere. I ladri spensero la torcia e provarono a scappare ma Sicignano sparò: uno dei tre, l’albanese coi calzini infilati nelle mani, crollò cadavere sulle scale. Gli altri due riuscirono a fuggire. Dopo aver visto il corpo del ragazzo Sicignano chiamò la polizia. Notte tra lunedì 19 e martedì 20 ottobre in una villetta rosa villetta su tre piani al civico 9 di via Cagnola a Vaprio D’Adda, estremo lembo orientale della provincia milanese, al confine con quella bergamasca.