Simonetta Scarane, ItaliaOggi 17/10/2015, 17 ottobre 2015
RISERVATO AI PILOTI PIÙ PAZZI
Il Nürburgring, letteralmente l’anello di Nürburg, piccola città a un centinaio di chilometri a sud di Colonia, è il circuito automobilistico più pericoloso al mondo per quel suo intervallarsi di rettilinei ad altissima velocità, curve cieche e pendenze vertiginose.
Archiviati i gran premi di Formula 1, ha aperto la pista a chiunque voglia provare le emozioni di questo circuito senza uguali. Si paga un pedaggio di 27 euro per fare un giro in pista con la propria auto, moto, o qualsiasi veicolo modificato, anche con i prototipi privi di immatricolazioni. Molte case automobilistiche lo usano per testare le loro vetture sportive.
Quando fu costruito, nel 1927, il tracciato si snodava per 28,265 chilometri dentro il massiccio dell’Eifel. In origine, il circuito era diviso in due parti distinte, con il leggendario Nordschleife, l’anello nord dove si corse il Gran premio di Formula 1 all’indomani della fine del secondo conflitto mondiale. Il tre volte campione del mondo, sir Jackie Stewart, ebbe a dire che se un pilota dice di non avere paura a girare su quella pista ci sono soltanto due possibilità: o mente o non è mai andato abbastanza veloce per comprendere a fondo cos’è il Nürburgring. Per le sue difficoltà tecniche si è guadagnato il soprannome di «inferno verde».
E proprio l’inferno il pilota austriaco Niki Lauda ha conosciuto al Nürburgring a causa dello spaventoso incidente occorsogli durante il Gran premio di Germania del 1976, dal quale è uscito vivo grazie al coraggio dei suoi colleghi che l’hanno estratto dalla sua monoposto in fiamme a bordo pista. Un terribile episodio portato sul grande schermo nel 2013 con il film Rush che ripropone l’epico duello tra Lauda e il suo rivale James Hunt per il titolo di campione del mondo. All’epoca, lo schianto di Lauda contro un muro della pista ha senza dubbio convinto i responsabili dell’organizzazione della Formula 1 a eliminare, secondo un’ipotesi già prevista, il circuito del Nürburgring dal calendario dei gran premi per la sua pericolosità e la lunghezza del tracciato che complicava le riprese televisive.
Il Nürburgring è tornato a ospitare le gare di Formula 1 nel 1984 ma con una nuova pista e costruita lì dove sorgeva il vecchio tracciato. Nello stesso tempo, la pista Nordschleife ha ospitato altre competizioni, in particolare la 24 ore del Nürburgring, corsa molto popolare in Germania o i GT delle vetture gran turismo reggendo il confronto con le 24 ore di Le Mans. Pur modificata, la pista tedesca rimane incomparabile per lunghezza (20,832 chilometri) e difficoltà con le sue 73 curve e il 17% di discese.
La pista Nordschleife, oggi di proprietà del miliardario russo Viktor Kharitonin, è sempre aperta, almeno quando il tempo lo permette. Il punto più alto è a 620 metri e a volte neve e nebbia ne impediscono l’accesso. Per il resto del tempo il Nürburgring richiama molti specialisti dell’auto, piloti, ingegneri e formatori.
Durante le sessioni dedicate ai «tour turistici» è aperto ai proprietari di veicoli motorizzati. Una proposta unica al mondo. Con 27 euro chiunque può farsi un giro in pista con la propria auto senza dover rispettare limiti di velocità. È vietato superare a destra, ed è consigliato il casco. Inoltre, l’estrema difficoltà ne fa una formidabile sede di test per i costruttori di auto (Hyundai e Bmw hanno una propria sede permanente) e produttori di gomme.
Simonetta Scarane, ItaliaOggi 17/10/2015