www.repubblica.it, 17 ottobre 2015
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IL DISEGNO di legge Cirinnà bis è un nuovo disegno di legge che ripropone il testo base adottato dalla commissione Giustizia al Senato nello scorso marzo. Nel capo 1 - le unioni civili - riguarda le sole coppie omosessuali. Nel capo 2 - le convivenze di fatto - ci si riferisce tanto alle coppie etero quanto alle coppie omo.
Tuttavia, il Cirinnà bis recepisce oggi alcune modifiche suggerite dalle audizioni dei costituzionalisti e dal lavoro di elaborazione degli ultimi mesi, tra veti e paletti posti dai centristi cattolici: un modo per aggirare l’opposizione di alcuni senatori in commissione, dove il vecchio ddl era bloccato da mesi tra ostruzionismi e resistenze. Nel nuovo ddl non vi è comunque nessuna apertura al matrimonio egualitario. Con la sua approvazione, le coppie composte da persone dello stesso sesso, qualificate come "specifiche formazioni sociali", potranno usufruire di un nuovo istituto giuridico di diritto pubblico denominato unione civile.
Quanto ai diritti sociali - e alle polemiche che dividono la maggioranza - stepchild adoption (articolo 5, vale a dire estensione della responsabilità genitoriale sul figlio del partner) e reversibilità della pensione restano previsti, così com’erano. Cosa cambia? Non più un registro ad hoc per le unioni civili visto che le coppie saranno iscritte nell’archivio dello stato civile; soppressi però anche alcuni rimandi agli articoli del codice civile che regolano il matrimonio: i diritti e i doveri delle coppie unite civilmente sono elencati negli articoli 3 e 4 che si riferiscono alla vita familiare e agli obblighi di mutua assistenza e di contribuzione ai bisogni comuni e ai diritti sociali derivanti dalla condizione di coppia. Sono previsti i diritti successori dei coniugi. Le leggi, gli atti aventi forza di legge, i regolamenti e i contratti collettivi, ove si riferiscono al matrimonio e ai coniugi, si applicheranno anche alle parti dell’unione civile.
Nel ddl resta anche il titolo secondo (capo 2) sulla disciplina della convivenza: le coppie di fatto, tanto etero quanto omosessuali, vedranno scritti nero su bianco i loro diritti sanciti dalla giurisprudenza italiana ed europea (senza stepchild adotion né reversibilità delle pensioni): dalla reciproca assistenza (ciascun convivente può designare l’altro con pieni poteri o limitati per le decisioni in materia di salute o in caso di morte) alla permanenza nella casa in cui si vive assieme e successione nel contratto di locazione. Dall’inserimento nelle graduatorie per le assegnazioni di alloggi popolari ai diritti nell’attività di impresa.
BOSCHI
ROMA - "Se troveremo punti di incontro con il Nuovo centrodestra" di Angelino Alfano, allora "ci impegneremo a stringere un accordo, ma il tema delle unioni civili è irrinuncibiale per il Pd. Se Ncd non appoggerà questa legge, noi faremo alleanze con altri partiti che la sostengano". Vale a dire M5s e Sel. "E’ un impegno di civiltà, non possono esistere cittadini di serie A e di serie B, tanto meno sulla scelta della persona da amare per tutta la vita". Lo ha detto il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, a proposito della legge sulle unioni civili, intervenendo alla festa nazionale dell’Idv a Firenze.
Nel mirino dei centristi (e dei parlamentari cattolici) continua a esserci la stepchild adoption, vale a dire la possibilità che, all’interno di una coppia omosessuale, il partner adotti il figlio dell’altro. Una questione su cui il Pd ha lasciato libertà di coscienza per quel che riguarda il voto in aula.
INFOGRAFICA Unioni civili, i punti di dissenso
Quanto ai tempi, il ministro prosegue: "Non è detto con certezza che la legge sulle unioni civili sia rinviata a dopo la legge di Stabilità. Abbiamo ottenuto un primo obiettivo importante che è stato quello di incardinare il provvedimento in aula" al Senato dopo mesi di stop in commissione. "Non è stato semplice a Palazzo Madama avere i numeri per approvare questo calendario - ha spiegato ancora -. Se da qui a dicembre ci saranno gli spazi per discutere" il ddl "allora lo faremo. L’obiettivo è avere una legge sulle unioni civili il prima possibile, faremo tutto il possibile per non sprecare tempo e per trovare un accordo più ampio possibile".
LA SCHEDA Il testo del ddl Cirinnà bis
Indirettamente, quasi a risponderle, dal palco del convegno dedicato alla famiglia tradizionale - e organizzato a Milano dalla Regione Lombardia - è il consigliere regionale Raffaele Cattaneo, esponente di Ncd, a dire: "Ci sono temi su cui si può decidere anche di non sostenere più un governo".
Proprio sull’iter del disegno di legge, nei giorni scorsi le polemiche non sono mancate. Giovedì sera, ospite a Porta a Porta, la Boschi aveva lasciato intendere che sarebbe stato necessario atttendere il 2016: "Temo slitteranno i tempi - aveva dichiarato -. Eventualmente riprenderemo a gennaio". Sono mesi, tuttavia, che sulla data di approvazione del ddl Cirinnà bis il governo annuncia ma poi modifica la tabella di marcia. Delicati risultano gli equilibri politici con l’alleato di governo: quel Nuovo centrodestra che soltanto pochi giorni fa ha dovuto fare i conti con le dimissioni da coordinatore di Gaetano Quagliariello.