VARIE 16/10/2015, 16 ottobre 2015
APPUNTI PER GAZZETTA - SULLA QUESTIONE DEI VACCINI
REPUBBLICA.IT
ROMA - Il medico che sconsiglia le vaccinazioni potrebbe rischiare una sanzione per diffusione di "informazioni non basate su prove scientifiche". È l’ipotesi, che sarebbe stata avanzata da alcune Regioni, al centro della discussione avviata dal ministero della Salute con i sindacati e l’Ordine professionale dei medici. Ma tra i medici è già polemica: il sindacato Anaao la definisce "un’ipotesi folle". La questione intanto cammina in parallelo rispetto al provvedimento sull’obbligo delle vaccinazioni a scuola.
L’accelerazione sui vaccini segue le polemiche dei giorni scorsi sull’aumento delle famiglie che decidono di non immunizzare i figli e il parere unanime degli assessori regionali alla sanità circa l’ipotesi di non ammettere nelle scuole gli studenti non sottoposti alle vaccinazioni obbligatorie. Sul caso, ieri è stato il direttore generale alla Prevenzione, Ranieri Guerra, a confermare che "si sta pensando a un’ordinanza" per condizionare l’iscrizione a scuola all’avvenuta vaccinazione. In un momento in cui per le vaccinazioni si scende sotto la ’soglia-rischio’ del 95%, lo Stato ha il dovere - ha detto in sostanza Guerra spiegando la filosofia dell’intervento - di proteggere la comunità scolastica: "Se non sei garantito dalla vaccinazione - ha aggiunto - non entri".
SCHEDA: Vaccini obbligatori e facoltativi in età pediatrica
Una proposta senza padri - Ma a far scoppiare la polemica oggi è la proposta di sanzionare i medici che sconsigliano alle famiglie di vaccinare i figli. Il ministero si è affrettato a precisare con un comunicato di non aver mai parlato di radiazione né di sanzioni che sono, per altro, di competenza dell’Ordine professionale: "La bozza di Piano Nazionale Vaccini - si dice nella nota del ministero - , attualmente all’esame della Conferenza delle Regioni, prevede esclusivamente percorsi di concertazione con gli Ordini e le associazioni professionali e sindacali per cogliere l’obiettivo condiviso di garantire adeguate coperture vaccinali".
Dietro la formalità delle parole, però, da un lato lo stesso Guerra chiarisce così i termini della discussione: "Ne stiamo parlando con i sindacati dei medici - ha detto il capo della Prevenzione al ministero - e abbiamo constatato reazioni positive: il medico che parla male di una pratica raccomandata dal Servizio Sanitario da cui dipende è un medico infedele. Nei suoi confronti si potrebbe pensare anche alla sospensione della convenzione". Dall’altro lato, secondo una bozza diffusa dall’agenzia Agi, il Piano vaccinale del ministero prevedrebbe "azioni di deterrenza e disciplina etica e professionale nei confronti dei medici e degli operatori infedeli che non raccomandano o sconsigliano la vaccinazione".
E altre fonti ministeriali, le stesse che confermano nel Piano "qualcosa di coercitivo" che spinga i genitori a vaccinare i propri figli - pena l’esclusione dalla scuola - , riferiscono che da più Regioni è arrivata proprio la proposta di sanzionare medici e pediatri che sconsigliano le vaccinazioni. L’ipotesi, dunque, pur essendo senza paternità, è comunque sul tavolo del confronto sul Piano nazionale sui vaccini, che sarà discusso il 20 ottobre al vertice tra Regioni e ministero della Salute.
Le prime reazioni - "Un’ipotesi folle, ridicola, a questo punto sanzionassero i medici perché esistono...". Così commenta la proposta delle sanzioni Costantino Troise, segretario dell’Anaao: "In un mondo in cui il ministro della Salute scrive la prefazione a un libro sulle medicine alternative, e fior di politici propongono di rendere facoltativi tutti i vaccini, prendersela con noi non ha senso. Serve una cultura della vaccinazione, certo, ma non i processi. E poi cosa facciamo, diamo retta a una mamma che ’denuncia’ il medico, sentiamo anche il medico, insomma facciamo un processo a tutti gli effetti? E allora chi li processa i politici che sui vaccini hanno fatto danni enormi? Per parafrasare una famosa frase - conclude Troise - la sanità è una cosa troppo seria per farla fare ai politici...".
Di tutt’altro avviso è Giorgio Conforti, referente per la Rete Vaccini della Federazione italiana dei pediatri: "Vaccinare deve essere un obbligo dell’operatore sanitario che, lavorando per il Sistema sanitario nazionale, deve seguire le raccomandazioni internazionali sulle vaccinazioni. Sono d’accordo che il vaccino non sia obbligatorio per i genitori, ma che lo sia per gli operatori sanitari. Un operatore sanitario - afferma Conforti - non può essere contrario alle linee d’azione stabilite da chi lo paga, cioè dal Sistema sanitario nazionale. Ha quindi il dovere e la responsabilità di convincere le famiglie a vaccinare i propri figli".
Il decalogo sulle vaccinazioni - Nel piano vaccinale sarà incluso anche una sorta di decalogo con i punti chiave che riguardano sicurezza, efficacia, efficienza, organizzazione, etica, formazione, informazione e investimento.
SCHEDA I 10 punti chiave delle vaccinazioni in Italia
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vaccini
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calo vaccinazioni
scuola
anaao assomed
Protagonisti:
Ranieri Guerra
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16 ottobre 2015
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1 ora fa
bravi
I politici devono fare politica! La Sanità è un’altra cosa e deve essere gestita almeno per la parte che concerne la Salute dei Cittadini da Enti o Autorità che con la Politica non abbiano nulla a che vedere. Le medicine non devono essere solo un sistema per fare soldi, ma anche e principalmente la salvaguardia della Salute dei cittadini.
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1 ora fa
lancill8luke
Il solo fatto che ci si ponga il problema (rimpallato oggi tra ministero e regioni), di come punire i medici che le sconsigliano, dovrebbe quanto meno lasciare libera la mente di ragionarci sopra: ci sono medici che le sconsigliano, è un dato di fatto. Questo per rispondere a chi insulta o attribuisce basso livello di scolarizzazione e culturale a chi si è posto il problema e ha cercato di informarsi seriamente, non sui blog o siti web di quaqquaraqqua. Ci sono medici che le sconsigliano. Laureati in medicina al pari degli altri medici: sono tutti impazziti questi signori? Vi è in atto un "Gomblotto" da parte loro, che mira alla estinzione della razza umana?
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1 ora fa
ripresa
La mafia delle case farmaceutiche in azione....I vaccini, hanno grossi effetti collaterali e sino a poco tempo fa si evidenziavano solo i vantaggi e non i danni. Da un po’ di tempo tanti hanno aperto gli occhi visti i casi di autismo, danni di ogni genere, prodotti da questi vaccini, si pensi al vaccino Priorix contro morbillo, ecc una vera bomba per il sistema immunitario. Mio figlio per 1 anno non poteva mangiare più glutine per infiammazione dello stomaco, me la sono vista brutta...
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1 ora fa
marmanto
Qual è il problema? Che è vaccinato non ha di che preoccuparsi...
Io ho un figlio di 4 mesi e ho scelto di posticipare le vaccinazioni perché se c’è una cosa certa è che il sistema immunitario di un bambino è notevolmente diverso a 3, 6 o 12 mesi.
Ho scelto insieme alla mia compagna di vaccinare nostro figlio a 6 mesi per la difterite, il tetano, la polio e la pertosse. Se non fossimo due persone ansiose credo che avremmo anche aspettato l’anno di età.
Fortunatamente non siamo tutti uguali e possiamo scegliere. I rischi dei vaccini sono arcinoti e non solo attraverso internet!!! Certo tutto dipende anche dalla storia familaire, da quella del bambino e dall’ambiente in cui vivrà, sono tutte valutazione che andrebbero fatte.
Credo ci sia un dovere civico e di responsabilità sociale ma anche la necessità di tutelare secelte individuali che non sono dettate da ignoranza o superstizione.
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2 ore fa
danilo16
Come al solito un problema squisitamente scientifico come quello relativo alla validità dei vaccini da noi si trasforma in una sorta di tifoseria tra favorevoli e contrari. Penso che questo tema non sia neppure da dibattere in questi termini. Viceversa bisogna capire perché la necessità della vaccinazione non sia ancora entrata in modo pervasivo nella coscienza di tutti i cittadini e bisogna fare in modo che questo accada , con tutti gli strumenti possibili( educazione scolastica , informazione ai genitori, aggiornamento scientifico dei medici, sanzioni)..
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1 ora fa
marmanto
danilo16, ma lei lo sa per esempio che il vaccino contro l’haemophilus che è americano lo facciamo solo noi ai neonati??? nel bugliardino del vaccino c’è la raccomandazione affinché sia iniettato a bambini dopo i 10 anni di età e che non sono stati fatte ricerche su possibili danni a banbini sotto i 10 anni... tutto scritto nel bugliardino del farmaco!!! tra l’altro protegge solo su 13 ceppi rispetto a più di 90 ceppi del virus! io credo sia meglio documentarsi...
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2 ore fa
cesareces2
Da bambino mio fratello giocava con un amico quando questi ebbe una forte febbre.Era una poliomielite ad una gamba: dovette camminare con le stampelle per tutta la vita. All’epoca non venivano somministrati vaccini. I miei genitori passarono giorni terribili per mio fratello, ma anche per me e loro stessi che potevamo essere stati contagiati. Al cugino di mia moglie accadde la stessa cosa ad entrambe le gambe. Dopo pochi anni l’antipolio divenne obbligatoria: veniva il medico a scuola. Non c’era dubbio che le vaccinazioni fossero e sono un aiuto notevole. Casi individuali di supposti effetti avversi di vaccinazioni possono esistere: la relazione causa-effetto è lungi dall’essere provata. Soprattutto è da considerare che è sufficiente una percentuale bassa di non vaccinati affinchè la malattia riprenda a diffondersi.
I vaccini sono una cosa eccezionale ! Parlo per esperienza.
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2 ore fa
michelina73
ma stiamo scherzando? Se un medico mi dà un consiglio sono io che decido e il medico deve dare un consiglio secondo quello che pensa lui non secondo chi è interessato a vendere i vaccini. Volete farci perdere la fiducia nel medico?
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2 ore fa
fed851
Volete l’obiezione di coscienza sull’interruzione di gravidanza, e non solo? questi sono i risultati.
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2 ore fa
danilo16
Sono assolutamente d’accordo col Ministero della salute, anche su eventuale radiazione. Mi è capitato spesso sentire alcuni medici sconsigliare i genitori a praticare certi tipi di vaccinazioni. Questo atteggiamento fa il paio con le affermazioni che molti medici fanno sui farmaci generici, definendoli privi di efficacia , E’ chiaro che in queste condizioni non ci sarà mai una coscienza sanitaria degna di questo nome.
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2 ore fa
Leonardo Furci
per chi crede che sia tutto in inciucio delle lobby farmaceutiche per fare cassa, un esempio semplice:
- vaccino contro la polio costo 2-5 euro
- trattamento in casi di polio: antibiotici, antidolorifici e procinetici per masi o anni, costo dalle centinaia alle migliaia di euro.
se Big Pharma fosse veramente l’entità senza cuore che pensa solo al profitto (come molti fanatici antivax credono), avrebbero molto + ritorno a non vendere nessun vaccino e lasciare che la gente si ammali per poi vendere farmaci a posteriori.
il "dottor" Wakefield invece è diventato milionario vendendo libri basati sui suoi risultati falsi grazie ai boccaloni 2.0 dell’età di internet
DECALOGO SUI VACCINI
Un decalogo con i punti chiave per il futuro delle vaccinazioni in Italia. È stato presentato da Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore di sanità, al 48esimo Congresso della Siti, la Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica, in corso al MiCo di Milano. I 10 principi guida sulle vaccinazioni - illustrati durante un incontro che ha visto la partecipazione di Carlo Signorelli, presidente Siti, Roberta Siliquini, presidente del Consiglio superiore della sanità, e Ranieri Guerra, direttore generale della Prevenzione sanitaria al ministero della Salute - riguardano sicurezza, efficacia, efficienza, organizzazione, etica, formazione, informazione, investimento, valutazione e futuro. Eccoli:
1. Sicurezza - I vaccini sono una delle tecnologie biomediche più sicure, perché vengono sperimentati e testati prima, durante e dopo la loro introduzione nella pratica clinica. La loro scoperta e il loro impiego hanno contribuito a proteggere milioni di persone in tutto il mondo.
2. Efficacia - I vaccini consentono di preservare la salute delle persone stimolando un’efficace protezione contro numerose malattie, evitando sintomi ed effetti dannosi, alcuni potenzialmente mortali.
3. Efficienza - I vaccini sono tra le tecnologie più efficienti per il rapporto favorevole tra il loro costo e quelli degli effetti sia diretti che indiretti delle malattie evitate.
4. Organizzazione - I programmi di vaccinazione devono essere oggetto di attenta programmazione, da parte delle strutture sanitarie. Devono essere altresì monitorati attraverso l’istituzione di un’anagrafe vaccinale che alimenti il relativo sistema informativo e di sorveglianza. Ogni individuo è tenuto a vaccinarsi in accordo alle strategie condivise a livello nazionale. La vaccinazione è particolarmente raccomandata per il personale sanitario e tutti coloro che abbiano una funzione di pubblica utilità.
5. Etica - Ogni operatore sanitario, e a maggior ragione chi svolge a qualsiasi titolo incarichi per conto del Servizio sanitario nazionale, è eticamente obbligato ad informare, consigliare e promuovere le vaccinazioni in accordo alle più aggiornate evidenze scientifiche e alle strategie condivise a livello nazionale.
6. Formazione continua medici - Il personale sanitario e gli studenti in medicina e delle professioni sanitarie devono essere formati e aggiornati relativamente alla vaccinologia. Pertanto appositi corsi destinati alla vaccinologia devono essere all’interno dei corsi universitari e la vaccinologia va inserita fra gli obiettivi formativi della formazione continua per tutta l’area sanitaria.
7. Informazione - I servizi sanitari sono ovunque chiamati a informare i cittadini e a proporre attivamente strategie vaccinali.
8. Investimento - Alle vaccinazioni sono dedicate risorse economiche e organizzative stabili, programmate attraverso un’attenta e periodica pianificazione nazionale che identifichi le vaccinazioni prioritarie da inserire nel Piano nazionale prevenzione vaccinale che è un Livello essenziale di assistenza.
9. Valutazione - L’impatto di un intervento vaccinale in termini di salute di una popolazione deve essere periodicamente valutato.
10. Futuro - Deve essere favorita, con la collaborazione delle massime Istituzioni nazionali e delle società scientifiche, la ricerca e l’informazione scientifica indipendente sui vaccini.
ARTICOLO DEL 7 OTTOBRE SULLA PAURA DEI VACCINI
Vaccinazioni in calo, disinformazione e paure dietro il ritorno delle malattie debellate
I vaccini sono fra le scoperte scientifiche più importanti per il genere umano, eppure continuano a essere guardati con sospetto da una parte dell’opinione pubblica. L’aumento del numero di famiglie che non somministra ai figli neppure quelli obbligatori ha generato l’allarme dell’Istituto superiore di sanità. Perché calano le percentuali di bimbi immunizzati e si rivedono casi di morte evitabili per malattie come il morbillo e la pertosse
di VALERIA PINI
Notifiche
Vaccinazioni in calo, disinformazione e paure dietro il ritorno delle malattie debellate
In calo anche le vaccinazioni obbligatorie
INFORMAZIONI raccolte su siti web o opuscoli ’non attendibili’ che lanciano allarmi su "possibili effetti collaterali", su ingredienti ’pericolosi’ o, peggio, su legami con l’insorgenza di questa o quella malattia. Secondo gli esperti, sono queste, alimentate dalla velocità con cui si propagano ai tempi di internet, le ragioni principali che spingono sempre più famiglie a non vaccinare i figli. A lanciare l’allarme, nei giorni scorsi, sono stati l’Istituto superiore di Sanità (Iss) e la Società italiana di pediatria (Sip). La copertura vaccinale nel nostro Paese, hanno avvisato, è al limite della soglia di sicurezza; per questo è necessario approvare al più presto un nuovo Piano nazionale in materia. "Si tratta di un calo – spiega il presidente della Sip, Giovanni Corsello - che ha già fatto tornare malattie ’dimenticate’ come la pertosse".
I dati. Le vaccinazioni sono considerate fra le scoperte scientifiche più importanti per il genere umano, ma continuano in qualche misura a far paura. I dati del ministero si riferiscono alle coperture vaccinali a 24 mesi d’età relative al 2013 e riguardano la maggior parte delle immunizzazioni offerte gratuitamente: poliomielite, tetano, difterite, epatite B, pertosse, Haemophilus influenzae b, morbillo, parotite e rosolia. Le prime quattro dell’elenco sono considerate ’obbligatorie’ eppure registrano un tasso di immunizzazioni inferiore al 95%; tasso che cala ulteriormente e drasticamente all’86% per le vaccinazioni - consigliate o raccomandate - contro il morbillo, la parotite e la rosolia. I dati sono ancora contenuti, ma è il trend degli ultimi due anni che preoccupa le autorità sanitarie in prospettiva: l’andamento "in netta diminuzione delle coperture a 24 mesi", rileva l’Iss, "rende indispensabile interventi urgenti".
INTERATTIVO
Salgono le morti evitabili. "Il calo delle coperture vaccinali - spiega Alberto Villani, a capo della Pediatria generale e malattie infettive dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma - è responsabile dei numerosi casi di morbillo e della presenza di malattie che potevano già essere debellate, come ad esempio la pertosse, causa del decesso di alcuni lattanti recentemente. Il fenomeno – aggiunge – è in gran parte dovuto a una cattiva informazione. Molte famiglie si collegano al web, senza verificare la qualità dell’informazione. Non seguono le indicazioni del ministero della Salute e non chiedono consigli a persone competenti. Così tanti bambini non vengono sottoposti ai richiami vaccinali, a 6 o a 12 anni, e si ammalano a volte contagiati da un adulto".
PDF Il calo di vaccinazioni
"La situazione tende progressivamente a peggiorare - dice il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Walter Ricciardi - e rischia di avere gravi conseguenze sia sul piano individuale che collettivo poiché scendere sotto le soglie minime significa perdere via via la protezione della popolazione nel suo complesso e aumentare contemporaneamente il rischio che bambini non vaccinati si ammalino, che si verifichino epidemie importanti, che malattie per anni cancellate dalla protezione dei vaccini non siano riconosciute e trattate in tempo". "Siamo al limite della soglia limite di sicurezza, se non invertiamo quanto prima questa tendenza corriamo il rischio di vere e proprie epidemie di gravi patologie che invece possono essere prevenute, ribadisce Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg).
Famiglie diffidenti. Una tendenza collegata a un atteggiamento sempre più diffidente nelle famiglie. "Sono molte le madri e i padri che non fanno fare i vaccini ai figli. Fra loro molti vegani. Ci vuole molta pazienza per convincerli - racconta Paolo Cornaglia Ferraris, pediatra di famiglia a Genova e autore del libro ’Camici e pigiami’ - . Sono spaventati da quello che leggono sul web, pensano che tre mesi di vita siano pochi per una vaccinazione. E poi ci sono alcuni medici omeopati che a volte spingono a limitare i vaccini".
Un esempio eclatante di come possano diffondersi scetticismo e paure resta quello recente delle notizie su un presunto collegamento tra fra vaccini e autismo, che hanno impazzato in rete malgrado tale legame sia stato escluso da tempo da tutti gli studi scientifici più attendibili.
PDF Il calendario vaccinale
Vaccini ’Sì’, vaccini ’No’. La questione vaccino ’Sì’ o ’No’ resta dunque oggetto di dibattito, malgrado la grandissima parte della comunità scientifica non abbia dubbi sul fatto che i benefici sono nettamente superiori ai rischi. "I dubbi - sottolinea Walter Ricciardi - sono dovuti al fatto che si è persa la memoria storica delle epidemie che prima che fossero scoperti vaccini e antibiotici falcidiavano intere generazioni. Per gran parte degli esperti l’attuale riduzione delle percentuali di immunizzazioni è anche il risultato della disinformazione alla quale da troppo tempo assistiamo verso questi importanti presidi medici".
"Pochi effetti collaterali". "Questo fenomeno - sottolinea Silvio Garattini, farmacologo, direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano - fa parte di un atteggiamento di tipo antiscientifico presente in una parte della popolazione a cui si aggiungono false informazioni, tipo quella sull’autismo. Naturalmente c’è la libertà di rifiutare le terapie, sancita dalla Costituzione, ma i genitori che non vaccinano rendono un cattivo servizio ai loro figli ed alla società. Le vaccinazioni sono tutte importanti, perché evitano gravi malattie. Ad esempio, il morbillo viene visto come una malattia minore, ma in realtà può dare luogo a insufficienza respiratoria, depressione immunitaria e può essere fatale".
Le controindicazioni. Ci sono delle controindicazioni quando ci si sottopone a vaccinazione? "Ci sono certamente delle controindicazioni che vanno rispettate. I vaccini sono fra i migliori farmaci perché costano poco, sono efficaci, durano per tutta la vita e inducono pochi effetti collaterali", conclude Garattini. I vaccini possono dare effetti indesiderati come le convulsioni febbrili. Ma secondo gli esperti, gli eventi gravi come le reazioni allergiche di tipo anafilattico sono molto rari. Dati confermati da un recente studio pubblicato su Pediatrics.
Fra i problemi che ostacolo l’immunizzazione totale, però, c’è anche quello delle differenze nel servizio sanitario fra una regione e l’altra, con un effetto a macchia di leopardo. “Ogni Regione – spiega Corsello – ha un suo calendario. C’è una diseguaglianza nell’offerta di prestazioni. In Sicilia c’è un’offerta più ampia che in Calabria, anche se sono territori limitrofi. Non è etico ed è un sistema che può generare confusione”. Un sistema ’spezzettato’, ricordano gli esperti, in cui non esiste neanche un controllo per capire se un bambino è stato sottoposto almeno alle vaccinazioni obbligatorie.
Codacons: "Utenti più informati". Se per la comunità scientifica le coperture basse sono legate alla diffidenza e alla disinformazione, per il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, il calo è, al contrario, il risultato "di una maggiore consapevolezza da parte degli utenti, che si informano di più rispetto al passato e scelgono autonomamente se sottoporsi o meno ad un vaccino". "Il caso dell’esavalente è eclatante - dice Rienzi - . Perché la Sanità pubblica sceglie di somministrare ai bambini 6 vaccinazioni anzichè le 4 previste dalla legge? Producono un solo un vaccino esavalente che contiene sia i vaccini obbligatori che quelli raccomandati, quindi o li fai tutti insieme o, se vuoi solo quelli obbligatori, sei costretto a sottoporre il bambino allo stress di 4 ’punture’ diverse. L’Aifa si rifiuta di imporre la produzione di un vaccino tetravalente che contenga solo le vaccinazione obbligatoria. Questa procedura comporta un evidente spreco di soldi pubblici a carico del Ssn pari a 114 milioni di euro all’anno. E’ una violenza".
I prudenti. A volte sono sono gli stessi pediatri a essere contrari a un eccesso di medicalizzazione del problema. "Non condivido il fatto che i vaccini obbligatori vengano offerti insieme a quelli raccomandati - dice anche Eugenio Serravalle, pediatra a Pisa e molto attivo anche su un blog in rete - . Servirebbe un’opzione differenziata, anche perché quelli obbligatori vanno fatti. Proporre tutte queste vaccinazioni insieme a un bimbo di 3 mesi è troppo. Andrebbe pensato un calendario personalizzato per ogni bambino. Perché sottoporre a vaccinazione contro epatite B un bimbo che ha la mamma sana, visto che è una patologia che si trasmette con il sangue o con i rapporti sessuali? C’è poi il caso del meningococco B: insieme all’Inghilterra siamo gli unici a proporlo".
Le associazioni. In rete sono molte le associazione di utenti che attaccano alcuni vaccini "considerati inutili" (il Condav, coordinamento danneggiati da vaccino, l’Associazione vaccinare informati, il Comilva, Coordinamento movimento libertà delle vaccinazioni). Storie e pareri contrari contribuiscono a creare "il clima" di diffidenza; spesso però si dimentica che una malattia scomparsa può tornare.
Fra le patologie che stanno tornando c’è il morbillo, per cui l’Oms si è data come l’obiettivo la scomparsa entro il 2015. "Solo in Italia abbiamo 2.500 casi l’anno - conferma Alberto Villani - . Ci sono anche circa 1.000 casi di meningite l’anno e 100 di tetano. Crediamo che molte malattie non ci siano più, ma purtroppo non è così".
VACCINI OBBLIGATORI E FACOLTATIVI, CALENDARI
NEL NOSTRO paese esistono due liste di vaccini: obbligatori e raccomandati. I primi, gratuiti, sono la vaccinazione antidifterica, antipoliomielitica, antitetanica, antiepatite virale B. Nel secondo gruppo rientrano invece tutti gli altri: pertosse, morbillo, parotite, rosolia, varicella, infezioni da Haemophilus Influenza b (Hib), meningococco C, pneumococco, influenza e papillomavirus. Va detto però che i vaccini non obbligatori, ad eccezione dei nuovi (quelli contro la meningite da meningococco), rientrano nei Lea (i livelli essenziali di assistenza).
Non tutte le Regioni li offrono gratuitamente perché ogni Regione può adottare una politica diversa, con un effetto a macchia di leopardo. Il calendario delle vaccinazioni fornito dal ministero della Salute contiene la successione cronologica con cui vanno effettuate le vaccinazioni gratuite.
INTERATTIVO
L’esavalente. La Società italiana di pediatria (Sip) consiglia all’inizio del terzo mese, la vaccinazione con l’esavalente. Quattro sono obbligatorie (la difterite, il tetano, l’epatite B e il polio) e due no (la pertosse e le infezioni invasive da Haemophilus influenzae b). Il ciclo primario della vaccinazione cosiddetta obbligatoria prevede 3 dosi nel primo anno di vita.
Difterite. Per la difterite il vaccino prevede tre dosi nei primi mesi di vita (3°, 5° e 11-13° mese) e prevede due richiami uno a 5-6 anni e uno tra gli 11 e i 15 anni, a ciclo ultimato la protezione è del 100%. La durata dell’immunità è assicurata dai richiami che per gli adulti devono avere frequenza decennale. Anche gli adulti non ancora immuni possono vaccinarsi: il ciclo di base comprende una dose unica. Per l’antipolio la quarta dose deve essere somministrata al bambino tra il quinto e il sesto anno di vita e la protezione è totale.
L’antitetanica e l’epatite. Per i bambini oltre al ciclo primario di antitetanica ci sono due richiami, uno a 5-6 anni e uno a 14. Per gli adulti la profilassi comprende tre dosi: le prime due a distanza di circa due mesi l’una dall’altra e la terza a distanza di 6-12 mesi dalla seconda.
Gli esavalenti. Secondo la Sip, l’efficacia della risposta immunitaria non viene compromessa se la somministrazione dei vaccini avviene simultaneamente. In genere si usa la combinazione antidifterico-tetanico-pertossico (vaccino trivalente), o in alternativa un’unica vaccinazione (esavalente) in grado di proteggere contro il tetano, la poliomielite, l’epatite virale B, la difterite, la pertosse e le infezioni invasive da Haemophilus influenzae b (Hib).
PDF Il calendario vaccinale
La vaccinazione contro la pertosse, il morbillo, la parotite, la rosolia e l’haemophilus influenzae b sono soltanto raccomandate. Anche le profilassi contro il morbillo, la parotite e la rosolia può avvenire, oltre che in forma singola, con il vaccino combinato, preferibilmente prima che il bambino abbia compiuto due anni e in particolare tra il 13esimo e il 15esimo mese di vita. La seconda dose è prevista verso i 4-6 anni.
Papilloma virus. Secondo le indicazioni ministeriali e l’accordo della Conferenza Stato-Regioni, la vaccinazione contro il papiloma virus (HPV) è offerta attivamente e gratuitamente in tutte le Regioni italiane alle ragazze durante il 12° anno di vita, con possibilità di utilizzo del vaccino dall’età di 9 anni all’età di 45 anni. In molte Regioni, l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione è stata estesa anche a una o più coorti di età tra i 13 e i 25 anni
I vaccini nuovi la meningite. Fra i vaccini nuovi ci sono quelli contro la meningite da meningococco. Sono tre: anti-meningococco B, anti-meningococco C e tetravalente contro i sierotipi A, C, W135, Y. Il vaccino contro il meningococco C (MenC) è disponibile già da parecchi anni ed è inserito tra le vaccinazioni raccomandate ed è gratuito. Va somministrato
ai bambini di età compresa tra 13 e 15 mesi, in concomitanza con il vaccino MPR (Morbillo, Parotite, Rosolia) e agli adolescenti non precedentemente immunizzati.
I vaccini nuovi. Il vaccino contro il meningococco B (MenB) È stato autorizzato solo nel 2013, per questo non è incluso nel piano vaccinale 2012-2014. In alcune regioni è a pagamento, mentre in altre è offerto gratuitamente. Il vaccino protegge contro quasi il 90 per cento dei ceppi di meningococco B e si può fare a partire dai 2 mesi, anche in concomitanza con gli altri vaccini previsti nei primi anni di età. I
Il vaccino tetravalente AC W135 Y (Mcv4) è disponibile da pochi mesi ed è raccomandato a chi viaggia. E’ somministrabile nel secondo anno di vita ai bambini che non hanno ancora effettuato il MenC o agli adolescenti di 12-16 anni già vaccinati con MenC, a completamento della copertura. E’ a pagamento.
PERCHE NON SI VOGLIONO PIù VACCINARE
INFORMAZIONI raccolte su siti web o opuscoli ’non attendibili’ che lanciano allarmi su "possibili effetti collaterali", su ingredienti ’pericolosi’ o, peggio, su legami con l’insorgenza di questa o quella malattia. Secondo gli esperti, sono queste, alimentate dalla velocità con cui si propagano ai tempi di internet, le ragioni principali che spingono sempre più famiglie a non vaccinare i figli. A lanciare l’allarme, nei giorni scorsi, sono stati l’Istituto superiore di Sanità (Iss) e la Società italiana di pediatria (Sip). La copertura vaccinale nel nostro Paese, hanno avvisato, è al limite della soglia di sicurezza; per questo è necessario approvare al più presto un nuovo Piano nazionale in materia. "Si tratta di un calo – spiega il presidente della Sip, Giovanni Corsello - che ha già fatto tornare malattie ’dimenticate’ come la pertosse".
I dati. Le vaccinazioni sono considerate fra le scoperte scientifiche più importanti per il genere umano, ma continuano in qualche misura a far paura. I dati del ministero si riferiscono alle coperture vaccinali a 24 mesi d’età relative al 2013 e riguardano la maggior parte delle immunizzazioni offerte gratuitamente: poliomielite, tetano, difterite, epatite B, pertosse, Haemophilus influenzae b, morbillo, parotite e rosolia. Le prime quattro dell’elenco sono considerate ’obbligatorie’ eppure registrano un tasso di immunizzazioni inferiore al 95%; tasso che cala ulteriormente e drasticamente all’86% per le vaccinazioni - consigliate o raccomandate - contro il morbillo, la parotite e la rosolia. I dati sono ancora contenuti, ma è il trend degli ultimi due anni che preoccupa le autorità sanitarie in prospettiva: l’andamento "in netta diminuzione delle coperture a 24 mesi", rileva l’Iss, "rende indispensabile interventi urgenti".
INTERATTIVO
Salgono le morti evitabili. "Il calo delle coperture vaccinali - spiega Alberto Villani, a capo della Pediatria generale e malattie infettive dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma - è responsabile dei numerosi casi di morbillo e della presenza di malattie che potevano già essere debellate, come ad esempio la pertosse, causa del decesso di alcuni lattanti recentemente. Il fenomeno – aggiunge – è in gran parte dovuto a una cattiva informazione. Molte famiglie si collegano al web, senza verificare la qualità dell’informazione. Non seguono le indicazioni del ministero della Salute e non chiedono consigli a persone competenti. Così tanti bambini non vengono sottoposti ai richiami vaccinali, a 6 o a 12 anni, e si ammalano a volte contagiati da un adulto".
PDF Il calo di vaccinazioni
"La situazione tende progressivamente a peggiorare - dice il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Walter Ricciardi - e rischia di avere gravi conseguenze sia sul piano individuale che collettivo poiché scendere sotto le soglie minime significa perdere via via la protezione della popolazione nel suo complesso e aumentare contemporaneamente il rischio che bambini non vaccinati si ammalino, che si verifichino epidemie importanti, che malattie per anni cancellate dalla protezione dei vaccini non siano riconosciute e trattate in tempo". "Siamo al limite della soglia limite di sicurezza, se non invertiamo quanto prima questa tendenza corriamo il rischio di vere e proprie epidemie di gravi patologie che invece possono essere prevenute, ribadisce Claudio Cricelli, presidente della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie (Simg).
Famiglie diffidenti. Una tendenza collegata a un atteggiamento sempre più diffidente nelle famiglie. "Sono molte le madri e i padri che non fanno fare i vaccini ai figli. Fra loro molti vegani. Ci vuole molta pazienza per convincerli - racconta Paolo Cornaglia Ferraris, pediatra di famiglia a Genova e autore del libro ’Camici e pigiami’ - . Sono spaventati da quello che leggono sul web, pensano che tre mesi di vita siano pochi per una vaccinazione. E poi ci sono alcuni medici omeopati che a volte spingono a limitare i vaccini".
Un esempio eclatante di come possano diffondersi scetticismo e paure resta quello recente delle notizie su un presunto collegamento tra fra vaccini e autismo, che hanno impazzato in rete malgrado tale legame sia stato escluso da tempo da tutti gli studi scientifici più attendibili.
PDF Il calendario vaccinale
Vaccini ’Sì’, vaccini ’No’. La questione vaccino ’Sì’ o ’No’ resta dunque oggetto di dibattito, malgrado la grandissima parte della comunità scientifica non abbia dubbi sul fatto che i benefici sono nettamente superiori ai rischi. "I dubbi - sottolinea Walter Ricciardi - sono dovuti al fatto che si è persa la memoria storica delle epidemie che prima che fossero scoperti vaccini e antibiotici falcidiavano intere generazioni. Per gran parte degli esperti l’attuale riduzione delle percentuali di immunizzazioni è anche il risultato della disinformazione alla quale da troppo tempo assistiamo verso questi importanti presidi medici".
"Pochi effetti collaterali". "Questo fenomeno - sottolinea Silvio Garattini, farmacologo, direttore dell’Istituto Mario Negri di Milano - fa parte di un atteggiamento di tipo antiscientifico presente in una parte della popolazione a cui si aggiungono false informazioni, tipo quella sull’autismo. Naturalmente c’è la libertà di rifiutare le terapie, sancita dalla Costituzione, ma i genitori che non vaccinano rendono un cattivo servizio ai loro figli ed alla società. Le vaccinazioni sono tutte importanti, perché evitano gravi malattie. Ad esempio, il morbillo viene visto come una malattia minore, ma in realtà può dare luogo a insufficienza respiratoria, depressione immunitaria e può essere fatale".
Le controindicazioni. Ci sono delle controindicazioni quando ci si sottopone a vaccinazione? "Ci sono certamente delle controindicazioni che vanno rispettate. I vaccini sono fra i migliori farmaci perché costano poco, sono efficaci, durano per tutta la vita e inducono pochi effetti collaterali", conclude Garattini. I vaccini possono dare effetti indesiderati come le convulsioni febbrili. Ma secondo gli esperti, gli eventi gravi come le reazioni allergiche di tipo anafilattico sono molto rari. Dati confermati da un recente studio pubblicato su Pediatrics.
Fra i problemi che ostacolo l’immunizzazione totale, però, c’è anche quello delle differenze nel servizio sanitario fra una regione e l’altra, con un effetto a macchia di leopardo. “Ogni Regione – spiega Corsello – ha un suo calendario. C’è una diseguaglianza nell’offerta di prestazioni. In Sicilia c’è un’offerta più ampia che in Calabria, anche se sono territori limitrofi. Non è etico ed è un sistema che può generare confusione”. Un sistema ’spezzettato’, ricordano gli esperti, in cui non esiste neanche un controllo per capire se un bambino è stato sottoposto almeno alle vaccinazioni obbligatorie.
Codacons: "Utenti più informati". Se per la comunità scientifica le coperture basse sono legate alla diffidenza e alla disinformazione, per il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, il calo è, al contrario, il risultato "di una maggiore consapevolezza da parte degli utenti, che si informano di più rispetto al passato e scelgono autonomamente se sottoporsi o meno ad un vaccino". "Il caso dell’esavalente è eclatante - dice Rienzi - . Perché la Sanità pubblica sceglie di somministrare ai bambini 6 vaccinazioni anzichè le 4 previste dalla legge? Producono un solo un vaccino esavalente che contiene sia i vaccini obbligatori che quelli raccomandati, quindi o li fai tutti insieme o, se vuoi solo quelli obbligatori, sei costretto a sottoporre il bambino allo stress di 4 ’punture’ diverse. L’Aifa si rifiuta di imporre la produzione di un vaccino tetravalente che contenga solo le vaccinazione obbligatoria. Questa procedura comporta un evidente spreco di soldi pubblici a carico del Ssn pari a 114 milioni di euro all’anno. E’ una violenza".
I prudenti. A volte sono sono gli stessi pediatri a essere contrari a un eccesso di medicalizzazione del problema. "Non condivido il fatto che i vaccini obbligatori vengano offerti insieme a quelli raccomandati - dice anche Eugenio Serravalle, pediatra a Pisa e molto attivo anche su un blog in rete - . Servirebbe un’opzione differenziata, anche perché quelli obbligatori vanno fatti. Proporre tutte queste vaccinazioni insieme a un bimbo di 3 mesi è troppo. Andrebbe pensato un calendario personalizzato per ogni bambino. Perché sottoporre a vaccinazione contro epatite B un bimbo che ha la mamma sana, visto che è una patologia che si trasmette con il sangue o con i rapporti sessuali? C’è poi il caso del meningococco B: insieme all’Inghilterra siamo gli unici a proporlo".
Le associazioni. In rete sono molte le associazione di utenti che attaccano alcuni vaccini "considerati inutili" (il Condav, coordinamento danneggiati da vaccino, l’Associazione vaccinare informati, il Comilva, Coordinamento movimento libertà delle vaccinazioni). Storie e pareri contrari contribuiscono a creare "il clima" di diffidenza; spesso però si dimentica che una malattia scomparsa può tornare.
Fra le patologie che stanno tornando c’è il morbillo, per cui l’Oms si è data come l’obiettivo la scomparsa entro il 2015. "Solo in Italia abbiamo 2.500 casi l’anno - conferma Alberto Villani - . Ci sono anche circa 1.000 casi di meningite l’anno e 100 di tetano. Crediamo che molte malattie non ci siano più, ma purtroppo non è così".