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 2015  ottobre 16 Venerdì calendario

CATTIVISSIMO

«Non lo so. Sono cattivo? Cattivissimo? Ditelo voi, che vedete e giudicate tutto…» (Felipe Melo).

PENTOLA «Stirring the Pot, cioè il gesto di mescolare dentro una pentola. Lo fanno i Blue Jays del baseball, quando segnano punti pesanti. Ho voluto imitarli» (Sebastiano Giovinco e la sua nuova esultanza dopo i gol).

PANCHINA «Cosa mi pesa di più? Mettere in panchina qualcuno. Io ho giocato, sento sulla pelle il dispiacere che provano loro. E purtroppo so che per me non cambierà mai» (Roberto Mancini).

AMICI «Io sono cambiato, e poi Iachini oltre a essere il mio allenatore è anche un amico da molti anni. È stato il capitano del Venezia, lo stimo come uomo. E poi non c’è di meglio sul mercato» (Maurizio Zamparini e le voci di un possibile esonero di Iachini).

PASSAGGI «Il passaggio da quando giochi ancora con i tuoi amici, al giorno in cui esordisci in un campionato professionistico, forse mi ha emozionato più di quanto mi emoziona vincere un campionato oggi. Ricordo ancora quando il Mister mi faceva entrare per due minuti nello stadio del Pescara, o fare il riscaldamento là dentro per me era una grande cosa» (Marco Verratti).

POLIVALENTE «Fino ai 14 anni ero una punta classica, poi mi sono mosso da trequartista sino ai 20 anni, quando il tecnico del Bruges vista la dimestichezza con entrambi i piedi mi ha spostato sugli esterni. In quella posizione ho segnato 22 gol, vincendo la classifica marcatori in Belgio. Essere un polivalente non sempre è stato un vantaggio» (Ivan Perisic).

SFORTUNA «Anche Valentino ha sempre sostenuto di avere perso il mondiale del 2006 per colpa della sfortuna. E secondo me aveva ragione. La differenza è che questa volta io posso perdere dal pilota più grande della storia, mentre allora il titolo lo vinse Nicky (Hayden), uno che era solo molto regolare» (Jorge Lorenzo).

VECCHIO «Sono come un pugile sì vecchio ma che non ne vuole sapere di scendere dal centro del ring» (Bradley Wiggins, che giovedì ha portato la Gran Bretagna alla conquista dell’oro europeo nell’inseguimento a squadre).

OCEANO «Phillip Island è una pista speciale perché è uno degli ultimi tracciati veloci rimasti e regala emozioni particolari, come quando arrivi a velocità altissima in fondo al rettilineo d’arrivo e alla prima staccata non vedi la curva, ma solo il mare davanti a te. La sensazione è quella di tuffarti nell’oceano» (Andrea Iannone).