Lauretta Colonnelli, Corriere della Sera 10/10/2015, 10 ottobre 2015
CONTEMPORANEO DAY, UN GIORNO DI CULTURA. E NASCE MAXXI AQUILA
Un paio di piedi scalzi sopra uno specchio incrinato. È l’immagine guida dell’undicesima Giornata del Contemporaneo, l’evento annuale promosso dall’Amaci (Associazione dei musei d’arte contemporanea italiani), che oggi apre gratis al pubblico in tutta Italia i 25 musei dell’Associazione e altri 960 spazi pubblici e privati. L’opera, che si intitola «Passi», è di Alfredo Pirri. «Sfidare a piedi nudi una superficie fredda e forse tagliente è un atto di fiducia. Vuol dire essere disposti a rischiare. I due piedi fanno pensare a quelli di un gigante. In realtà rappresentano quelli di tutti noi insieme, di un popolo che con un gesto imperioso rompe un’immagine per crearne una nuova», spiega Pirri, che ieri era presente alla presentazione della Giornata a fianco del ministro Dario Franceschini, del presidente Amaci Gianfranco Maraniello, del direttore generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane Federica Galloni. L’elenco degli eventi romani è lunghissimo e si può consultare sul sito www.amaci.org. Si va dalla mostra di Massimo Uberti alla Gnam a quella di Rena Effendi alla Ilex Gallery (Garbatella). Il Maxxi propone le opere di Pedro Cabrita Reis e Sislej Xhafa, quattro visite guidate gratuite alle collezioni, l’apertura straordinaria della biblioteca. Al Macro ( foto ), le foto di Kai Wiedenhöfer. Alla Sala Santa Rita (via Montanara), il festival di arte sonora. «Abbiamo davvero tanto ritardo da recuperare in Italia sul contemporaneo», sottolinea Franceschini. «Dobbiamo far nascere luoghi dedicati, per far fiorire i talenti e richiamare in Italia quelli volati all’estero». E ripete che a Palazzo Ardinghelli (L’Aquila) nascerà un nuovo Maxxi, che un milione di euro è pronto per far ripartire nel 2016 la Quadriennale, che l’Arsenale Pontificio di Porta Portese sarà ristrutturato con residenze per giovani artisti. Invita le grandi aziende a sfruttare l’Art Bonus e a scegliere un museo di cui diventare «main partner». Lancia l’idea di far lavorare gli artisti nell’Aula Magna delle scuole, perché i ragazzi imparino «a capire e amare l’arte contemporanea, portandosi questo amore per tutta la vita».
Lauretta Colonnelli