Lauretta Colonnelli, Corriere della Sera 12/08/2015, 12 agosto 2015
IL PASSERO SOLITARIO E QUELLA SERENATA IN VIA COLA DI RIENZO
Può succedere anche questo a Roma: che un luì forestiero decida di fermarsi sopra un cipresso, all’inizio urbano dell’Aurelia, provocando una serie di reazioni a catena fino alle indagini della polizia. È accaduto di recente. Il luì è un uccellino che pesa al massimo otto grammi, nidifica in Siberia e trascorre la stagione calda in Indocina. Capita ogni tanto che una piccola popolazione si diriga verso ovest e arrivi in Italia, anche se gli avvistamenti sono rarissimi. Perciò la scoperta del luì ha attirato una schiera di appassionati birdwatcher, che, armati di binocoli e macchine fotografiche, hanno assediato il cipresso. L’insolito assembramento ha acceso la curiosità di residenti e passanti, che hanno pensato alla presenza di qualche politico o della star di turno. Alla fine sono arrivati i poliziotti, prima insospettiti, e poi esterrefatti, da tanta agitazione. In rete circolano le battute sul fatto che il cipresso sia a pochi metri da un ufficio per gli immigrati e che abbiamo un luì con il permesso di soggiorno. L’episodio è raccontato da Antonio Canu, ambientalista e presidente di Wwf Oasi, nel suo bel libro «Roma selvatica», pubblicato da Laterza. Una carrellata di storie sugli animali che vivono in città e che l’autore ha imparato a osservare fin da ragazzo, quando a Villa Ada scovava le tane delle volpi e dei tassi, il nido del picchio rosso maggiore e la gola azzurra del verde ramarro, gli escrementi a pallina del coniglio selvatico e le borre degli allocchi, gli scoiattoli e le ghiandaie. Fu lì che incontrò per la prima volta l’upupa, bellissima, con il lungo becco ricurvo e la cresta sul capo. E scoprì la clamorosa cantonata del Foscolo, che nei «Sepolcri» lo descrive come un lugubre uccello notturno. Errore poi sottolineato ironicamente da Montale in «Ossi di seppia»: «Upupa, ilare uccello calunniato dai poeti». Il passero solitario, cantato da Leopardi, è invece protagonista di una serenata notturna nel cortile di un palazzo di via Cola di Rienzo. «Proprio mentre scrivevo il libro ‘ racconta Canu ‘ ho ricevuto una e-mail da un caro amico e compagno d’avventura, Francesco Petretti, biologo e divulgatore. ‘Questa mattina presto, fra le 2,30 e le 3, irrompe nel silenzio del cortile la melodia del passero solitario. Ho mandato una breve risposta con un canto registrato: il passero si è avvicinato, si è posato su un’antenna a pochi metri e ha continuato a emettere il gorgheggio, intervallato da una serie di flautati fischi cadenzati’». Oggi anche le volpi si spingono di notte fino in centro. Una vipera è stata ritrovata all’interno del Pantheon, un’altra all’ospedale San Camillo. Un gufo reale sostava qualche anno fa sui cornicioni del Grand Hotel Plaza, in via del Corso. Una colonia di granchi di fiume vive nelle canaline di scarico sotterranee dei Mercati di Traiano e della Basilica Ulpia, ai Fori Imperiali. Passano la giornata nascosti nel fango e di notte escono in cerca di cibo. Si continua tra pappagalli e pipistrelli, nutrie e raganelle, farfalle e falchi pellegrini, e altro ancora. Un incanto per i lettori adulti, un regalo meraviglioso per i ragazzi, per trascinarli fuori dai videogiochi, verso l’affascinante scoperta del mondo naturale.
Lauretta Colonnelli