Dea Verna, Oggi 14/10/2015, 14 ottobre 2015
INTERVISTA A HELEN MIRREN
Roma, ottobre
«Quando sono in Salento nella mia masseria passo le serate a vedere i film italiani più recenti. Ce n’è uno che mi è piaciuto tantissimo, parla di un ragazzo che vuole fare il cantante, è divertentissimo, non mi ricordo come si chiama l’attore». Checco Zalone? «Sì, sì, proprio lui, lo adoro!».
Dame Helen Mirren è fatta così. Premio Oscar per la magistrale interpretazione della regina Elisabetta in The Queen, dall’alto dei suoi 70 anni di puro charme, può permettersi tutto. Anche di snobbare schiere di registi italiani, frequentatori di festival del cinema, per dichiarare la sua passione per il comico più pop d’Italia.
La incontriamo a Roma, in occasione della presentazione del suo ultimo film, Woman in gold (al cinema dal 15 ottobre), tratto da una storia vera. La Mirren interpreta Maria Altmann, una ebrea discendente di una ricca famiglia viennese, scappata negli Stati Uniti con il marito per sfuggire alla persecuzione dei nazisti. Arrivata alla soglia degli ottant’anni, la Altmann, dopo aver passato la vita a gestire un negozietto di moda a Los Angeles, decide di riappropriarsi di ciò che è suo: cinque quadri di Gustav Klimt che i nazisti rubarono alla sua famiglia, compreso il celebre Ritratto di Adele Bloch-Bauer (definita la Monna Lisa d’Austria), esposta alla galleria Belvedere di Vienna. Il film racconta la sua battaglia giudiziaria contro il governo austriaco, assieme a un giovane e inesperto avvocato, Randy Schoenberg (interpretato da Ryan Reynolds).
«Ho studiato la storia del terzo reich»
Una storia che alla Mirren sta particolarmente a cuore, anche per motivi personali. L’attrice è di origine russe (suo nonno era un aristocratico e colonnello dell’esercito zarista) e racconta: «La vicenda della Altmann mi ricorda quella della mia bisnonna e delle mie prozie costrette, dopo la Rivoluzione d’ottobre, a lasciare la casa e le proprietà per trasferirsi in una stanzetta di un piccolo appartamento che dividevano con altre famiglie».
Per prepararsi a questo ruolo, la Mirren non si è risparmiata. «Ho visto documentari e letto il saggio Storia del Terzo Reich di William Shirer», dice. «Mentre interpretavo Maria volevo che i suoi ricordi fossero anche i miei».
E racconta: «Maria e il suo avvocato durante la lunga battaglia diventano quasi una coppia, nonostante la differenza d’età. Hanno le loro schermaglie, ma si incoraggiano l’un l’altro nei momenti più duri. Un po’ come me e mio marito (il regista Taylor Hackford, ndr) mentre ristrutturavamo la nostra masseria in Salento. Ci sono voluti dieci anni. Quando io mi scoraggiavo e volevo mollare tutto, lui mi spronava e viceversa». Come avrete capito, con Helen Mirren, alla fine, si finisce sempre a parlare d’Italia: «In Salento faccio una vita normale, lontana dallo stress di Hollywood. Vado alle feste di paese, al supermercato, mi dedico al giardinaggio. Abbiamo 400 melograni, e vogliamo commercializzare il loro succo, che è favoloso, pieno di proprietà nutritive. Non mi sento una diva, ma una contadina salentina (lo dice in italiano, ndr)».
Sarà l’aria della campagna, ma Helen Mirren è una forza della natura: a 70 anni ha un viso splendido, senza ritocchi. Quando le chiediamo qual è il suo segreto, scoppia a ridere. «Siete voi che dovete dirlo a me, visto che in Italia le donne mature sono tutte bellissime». Poi osserva: «L’unico segreto è amare la vita ed essere idealisti. Per il resto, non ci sono alternative: o si muore giovani o si invecchia. E io non volevo morire giovane, perché sono troppo curiosa. Mi spiace tanto per Kurt Cobain (morto suicida a 27 anni nel 1994, ndr), perché non ha potuto vedere Internet. Sono felice di essere arrivata a questa età perché ho potuto conoscere il Gps. Per me, che amo le mappe, è l’invenzione più geniale del mondo», conclude con lo humour che solo una signora inglese può avere.
«il prossimo film? vorrei fosse in Puglia»
Torniamo all’attacco: le chiediamo se non trova che a Hollywood i ruoli per le donne dopo gli “anta” diminuiscano tragicamente. «Una volta, forse», risponde lei. «Greta Garbo si è ritirata a 38 anni, mentre attrici come Kate Winslet o Cate Blanchett stanno dando il meglio di sé dopo i 40». E aggiunge: «Il problema non sono i ruoli per le donne nel cinema. Quello di cui ci dobbiamo preoccupare è che le donne abbiano ruoli sempre più importanti in politica, nelle aziende, nella medicina. Il cinema seguirà a ruota».
Ultima domanda: chiediamo alla Mirren, a questo punto della carriera, quale personaggio le piacerebbe interpretare. «Non importa il personaggio», dice sorridendo. «Il mio sogno è lavorare in qualunque film sia ambientato in Puglia. È lì che voglio passare il resto della mia vita».