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 2015  ottobre 15 Giovedì calendario

Arbitro ventenne ferma la partita sul 31-0. Sospeso La gara dei Giovanissimi andrà rigiocata Il presidente: «Pensava di compiere un bel gesto»– Nella boxe un incontro può terminare per il cosiddetto «lancio della spugna» o può essere l’arbitro a decretare la fine per manifesta superiorità di uno dei pugili

Arbitro ventenne ferma la partita sul 31-0. Sospeso La gara dei Giovanissimi andrà rigiocata Il presidente: «Pensava di compiere un bel gesto»– Nella boxe un incontro può terminare per il cosiddetto «lancio della spugna» o può essere l’arbitro a decretare la fine per manifesta superiorità di uno dei pugili. Regole che nel calcio non esistono e forse non esisteranno mai. Lo ha ribadito ieri il giudice sportivo che ha decretato la sospensione di un giovane arbitro, reo di non aver rispettato il regolamento a favore di un apparente gesto di umanità. I fatti Il 4 ottobre si gioca la partita del campionato provinciale categoria Giovanissimi di Bologna tra Ponte Ronca e Persiceto 85. La superiorità degli ospiti è netta e al 25’ del secondo tempo il risultato è fermo sul 31-0. Gli allenatori delle due squadre capiscono che il campo non può dire altro e chiedono all’arbitro di interrompere la partita, a dieci minuti dalla fine. Il direttore di gara, ventenne, alla sua settima partita in carriera, acconsente e manda tutti negli spogliatoi. Una decisione volta a non peggiorare l’umiliazione di ragazzini tredicenni davanti ai genitori e al pubblico di casa . sospensione e ripasso Non è dello stesso avviso il giudice sportivo che ha deciso di far ripetere la partita (il 21 ottobre) e di sospendere l’arbitro per non aver rispettato la regola numero 7, che prevede il rispetto dell’intero tempo dell’incontro. «In realtà non si tratta realmente di sospensione – precisa Antonio Aureliano presidente della sezione Aia di Bologna – ma di un paio di domeniche di riposo, in cui il ragazzo verrà invitato a seguire nuovamente il corso e a rinfrescarsi la memoria sul regolamento». Aureliano racconta di aver ricevuto una telefonata del giovane arbitro subito dopo la partita: «Mi ha assicurato di aver spiegato tutto nel rapporto di gara. Sapeva bene di aver commesso un errore, ma non ha saputo dire di no alle richieste degli allenatori: pensava di fare qualcosa di buono interrompendo il gioco». E conclude: «Sbagliando si impara: questo errore gli servirà». Colleghi critici L’arbitro è dispiaciuto, ma ha già presenziato alla riunione di lunedì in sezione, accettando le critiche dei colleghi che, come racconta Aureliano, hanno ribadito le loro ragioni: «Siamo noi che decidiamo. Gli allenatori possono dire ciò che vogliono, ma abbiamo un regolamento. Se ci fosse stato il rischio di incolumità di qualche ragazzo, la gara andava sospesa. In altri casi no». buon senso La vicenda ha scatenato una serie di riflessioni in merito alle maglie troppo strette del regolamento arbitrale, anche nei campionati giovanili: «L’arbitro ha agito d’impulso, senza pensare alle conseguenze – ipotizza Mario Reda, psichiatra e psicoterapeuta, che ha lavorato anche con la Roma – ma non dimentichiamo il lato umano della sua scelta: la sospensione rischia di punire un gesto di umanità del ragazzo, che in futuro non ripeterà l’errore. Siamo sicuri che sia un bene?».