14 ottobre 2015
Paletta, un cattivo affare da 2,5 milioni Galliani indagato per il crac Parma L’ad del Milan accusato di concorso in bancarotta fraudolenta per l’acquisto di gennaio Marco Balestrazzi Laura Bandinelli C’è uno spettro che si aggira tra i club del calcio italiano, un’ombra che vaga cercando i responsabili del crac che ha fatto precipitare il Parma Fc in un buco da oltre 200 milioni di debiti
Paletta, un cattivo affare da 2,5 milioni Galliani indagato per il crac Parma L’ad del Milan accusato di concorso in bancarotta fraudolenta per l’acquisto di gennaio Marco Balestrazzi Laura Bandinelli C’è uno spettro che si aggira tra i club del calcio italiano, un’ombra che vaga cercando i responsabili del crac che ha fatto precipitare il Parma Fc in un buco da oltre 200 milioni di debiti. A dar la caccia ai responsabili è un pool di magistrati della Procura di Parma che, dopo aver messo sotto inchiesta l’ex presidente Ghirardi con l’ex Dg Leonardi e altri due manager, ha iscritto nel registro degli indagati Adriano Galliani. Il reato ipotizzato per l’ad del Milan è concorso in bancarotta fraudolenta. Nel mirino dei pm Dal Monte, Amara e Ausiello la cessione di Gabriel Paletta: il difensore italo argentino, ora all’Atalanta, arrivò al Milan nelle ultime ore dell’ultimo mercato invernale. Il valore di un azzurro Ai tempi si parlò di un affare da 2,5 milioni: se davvero fu quello il prezzo, si può parlare di “sottocosto” per un giocatore nel giro della nazionale, ma reduce da un grave infortunio? Per dimostrare l’eventuale dolo, i magistrati dovranno provare che Galliani fosse a conoscenza delle condizioni economiche disastrose del Parma di Taci e portò quindi consapevolmente a termine la trattativa, pagando una cifra inferiore al valore di mercato del giocatore, contribuendo a depauperare il patrimonio del club emiliano, sull’orlo del crac. Un castello accusatorio che potrebbe essere minato alla base dalla difficoltà di stimare oggettivamente il prezzo di un calciatore. Il Milan sottolinea «la perfetta regolarità dell’operazione, certo che identica sarà la valutazione dei magistrati competenti». Già schierati gli avvocati di fiducia del club di Berlusconi, Ghedini e Cantamessa. In attesa di ricevere l’eventuale avviso di garanzia, Galliani, informato delle accuse dal quotidiano Gazzetta di Parma, tratteggia una linea difensiva: «Se il 2 febbraio non lo avesse preso il Milan, il giocatore avrebbe fatto la fine dei compagni che si sono svincolati dopo il fallimento del Parma. Siamo gli unici che in quel mercato hanno dato soldi agli emiliani, se il nostro peccato è quello di aver pagato un calciatore, alziamo le mani e ci arrendiamo...». Altri avvisi in arrivo Dai gialloblù in rossonero, a parametro zero, è passato qualche mese più tardi il giovane talento Josè Mauri. A febbraio Paletta fu l’unico giocatore del Parma a essere ceduto a titolo oneroso. Cassano rescisse il contratto, i vari Acquah e Rispoli se ne andarono in prestito, De Ceglie rientrò alla Juve. L’obiettivo di Taci e dei suoi prestanome sembrò quello di alleggerire il monte ingaggi in un disperato tentativo di salvare la società dal default. Pochi giorni dopo il mercato, il Parma passò a Manenti, che concluse in maniera sgangherata il percorso verso il crac. La tesi di Galliani trova forza nelle indiscrezioni secondo cui, col passaggio al Milan, Paletta avrebbe rinunciato a oltre 7 mensilità arretrate. Travolto dal naufragio del Milan di Inzaghi, il difensore in estate è passato in prestito gratuito all’Atalanta. La Procura di Parma ha chiesto una proroga nelle indagini, condotte dalla guardia di finanza. L’impressione è che quello di Galliani non sarà l’ultimo nome eccellente nella lista degli indagati.