varie, 13 ottobre 2015
CHEF «Spesso mi sono sentito come uno chef, ma non ho solo cucinato portate molto apprezzate: ho pure apparecchiato la tavola
CHEF «Spesso mi sono sentito come uno chef, ma non ho solo cucinato portate molto apprezzate: ho pure apparecchiato la tavola. Solo che poi me ne sono dovuto andare quando arrivava il momento di sedersi a mangiare» (Walter Zenga). SUPERMERCATO «All’inizio, quando cambi realtà paghi qualcosa anche a livello mentale. Non ero un fenomeno prima e non sono scarso adesso. I compagni mi hanno accolto benissimo e anche i tifosi: sento il calore della gente anche al supermercato» (Mirko Valdifiori e i problemi di ambientamento a Napoli). DIECI «Il mio obiettivo per questa stagione? Arrivare a dieci gol. Non perché penso al record, ma perché credo di potercela fare. Io i conti sono abituato a farli alla fine, è vero che finora ho segnato un gol, ma parliamone più avanti» (Totò Di Natale). PADRE «Non tornerei a giocare con la nazionale francese neanche se mio padre fosse l’allenatore» (Samir Nasry, talentuoso centrocampista del Manchester City). IMPOSSIBILI «Sono riuscito spesso a realizzare obiettivi che sembravano complicati alla vigilia. A Ferrara promozione e coppa dopo anni senza successi, a Modena il ritorno in A dalla C1 a 38 anni di distanza, a Torino un’altra promozione con una squadra fatta in pochi giorni. E ora l’Albania: nessuno, anche il tifoso con l’aquila tatuata sul petto, avrebbe mai detto anni fa dove saremmo arrivati. Amo le sfide impossibili» (Gianni De Biasi, ct della nazionale albanese, appena qualificatasi per gli Europei). TOP «Non mi vedo alla guida di progetti dove magari ti danno il tempo, ma poi non hai mezzi. C’è chi fa l’allenatore per vocazione, per formare, per costruire. Io lo faccio solo per vincere. Il Psg è il top, ha tutto per vincere, la pressione quindi non mi dà fastidio» (Laurent Blanc). FESTA «Non sono solitario. Quando mi alleno, ci troviamo ad Alcantarilla e siamo anche una trentina. Cicloamatori, dilettanti, amici. Un bel gruppo rumoroso... I miei amici sono la cosa più bella, una grande soddisfazione essere il loro punto di riferimento, portare nel mondo il nome di Murcia. Ma così interpreto il ciclismo, una festa» (Alejandro Valverde, 35 anni, per il quarto anno è il numero uno della classifica mondiale Uci). STRADE «Il mio futuro? Per vivere dovrò lavorare. Proverò diverse strade e poi deciderò cosa fare» (Mauro Bergamasco, che a 36 anni ha deciso di lasciare il rugby).