Luciana Grosso, il venerdì 9/10/2015, 9 ottobre 2015
BERGAMO PUNTA A RESTARE SENZA CONTANTI
Bergamo mette al bando i contanti, e ci guadagna. Parecchio. Per adesso uno spazio nursery e un altro di coworking nel centro, un gruppo di totem sparsi in vari punti della città per fornire i servizi anagrafici più semplici e, per finire, l’internet veloce nelle scuole. Questo è il bottino portato a casa dai bergamaschi nel corso della sperimentazione, attiva dallo scorso maggio, che dovrebbe trasformare la loro città in una cashless city. E, se tutto andrà bene, altri premi arriveranno nei prossimi mesi. Il sistema promuove l’uso dei pagamenti elettronici e scoraggia quello dei contanti. In questo modo, dicono gli organizzatori dell’esperimento, si ottengono due risultati: da un lato si aumenta la sicurezza di clienti e commercianti, meno esposti a furti e rapine, dall’altro si combatte l’evasione fiscale.
«Il progetto» dicono dal Comune «ci è stato proposto da Carta Sì, Consorzio Bancomat, MasterCard, Visa, Banco Popolare e Ubi Banca, soprattutto per due motivi, apparentemente divergenti: il primo è la presenza di un sindaco, Giorgio Gori, che ha fatto dell’innovazione e dell’apertura alle nuove tecnologie una sua bandiera, l’altro è la scarsa diffusione di pagamenti elettronici registrata a Bergamo, che ci collocava tra le città meno «elettroniche» in Italia». Da qui, la proposta di Carta Sì e l’avvio di Cashless City.
Il sistema funziona così: ogni scontrino pagato con carta o bancomat, se viene fotografato con la app di Cashless e inserito nel sistema, permette di partecipare all’estrazione di un premio in buoni spesa fino a cinquecento euro. E, oltre ai premi individuali, ci sono quelli per l’intera città. Ogni mese il sistema Cashless fissa un obiettivo da raggiungere (a settembre, per esempio era (620 mila scontrini). Se questo obiettivo viene centrato il gruppo promotore di Cashless City «regala» un bene utile alla città. Come è successo a settembre. E adesso 2.285 alunni avranno internet veloce nelle classi.