Varie, 29 settembre 2015
Compleanno per Sette – Il Tagikistan dal 2007 punisce chi celebra fuori di casa il compleanno. Ciò si deve a una legge che prevede severe disposizioni anche per matrimoni, funerali e feste varie
Compleanno per Sette – Il Tagikistan dal 2007 punisce chi celebra fuori di casa il compleanno. Ciò si deve a una legge che prevede severe disposizioni anche per matrimoni, funerali e feste varie. Secondo il presidente Emomali Rahmon, che guida il Paese dal 1992, la legge servirebbe a evitare gli indebitamenti delle famiglie, che spendevano troppo per festeggiamenti sfarzosi. Secondo la norma ai compleanni possono essere invitati solo i parenti più stretti e bisogna indicare alle autorità il menù e quanti chili di riso o carne si vogliononsumare per la festa. In Tagikistan recente la condanna di un Amirbek Isaev, accusato di aver organizzato un party illegale per i suoi 25 anni. La festa in un pub, ogni invitato ha pagato da solo per mangiare e bere. Nessun regalo o torta con candeline. Il ragazzo è stato multato al pagamento di 4mila somoni (560 euro). Nel 2014 in Tagikistan sono state denunciate 394 persone per feste di compleanno. Faraoni e re persiani festeggiavano i compleanni. Nell’antica Roma e in altri paesi del Mediterraneo si celebrava la nascita di sovrani e di grandi uomini di Stato. Tutti quelli che potevano permetterselo, li imitavano regalandosi dolci e luminarie, che servivano a rischiarare il cammino del nuovo anno (da qui l’origine delle candeline). Tra i Romani si celebrava la nascita di Artemide, dela della caccia e della Luna, con una torta di farina e miele decorata con fiammelle che simboleggiavano la luce del satellite. Proprio in quanto eredità pagana, il compleanno fu rifiutato dal cristianesimo. Si celebrava piuttosto l’onomastico: ai nuovi nati, infatti, veniva dato spesso il nome del santo del giorno. Lo stupore di Marco Polo nel vedere che tutti gli anni i sudditi festeggiavano il giorno di nascita del Gran Khan Kublai con banchetti, regali e luminarie. Scrive nel Milione che il Gran Khan è nato «il giorno 28 della luna del mese di settembre» e che quel giorno, ogni anno, «tutti li tartari del mondo lo dì fanno grande festa» e rivolgono preghiere «agli loro dii, che gli salvino lo loro signore e che gli doni lunga vita e gioia e salute». Durante il Medioevo, “anniversarium” e “dies natalis” non designano il compleanno, bensì il giorno della morte. Era questo il giorno che segnava la «vera nascita», l’ingresso attraverso la morte nella vita dell’aldilà e della salvezza. Di qui molte delle pratiche di commemorazione dei morti. A partire dal XIV secolo, le classi ricche iniziano a interessarsi alla data di nascita per farsi compilare l’oroscopo basato sulla posizione delle stelle al momento esatto della venuta al mondo. Dopo la rivoluzione francese l’invenzione dell’anagrafe. Fino ad allora erano in pochissimi a sapere con certezza il giorno e l’anno in cui erano venuti al mondo. Nemmeno i documenti ufficiali registravano l’età delle persone, fatta eccezione per i reali e i personaggi pubblici. Matthäus Schwarz, mercante e banchiere di Augusta (1497), che e a un certo punto decise di farsi ritrarre con abiti diversi a seconda dell’anno. Commissionò le illustrazioni a un pittore e ricostruì l’abbigliamento dei suoi primi 22 anni, e dal ventitreesimo in avanti a ogni compleanno si fece ritrarre con un abito nuovo. Risultato: un libro con 137 tavole, tutte accompagnate da una descrizione minuziosa di foggia e tessuti: «20 febbraio 1528: farsetto grigio damascato di rosso, sopra gilet corto damascato di nero con velluto verde. Il resto foderato di velluto rosso. Avevo 31 anni»; «I quattro abiti che ho fatto fare il 20 febbraio 1530: il primo in damasco nero, le calze damascate color carne, il secondo e il terzo pure di damasco [...]. Avevo 33 anni»; «20 febbraio 1552. Quel giorno ho cominciato a farmi crescere i capelli, che facevo tagliare corti dal 1528. Abito di broccato. 55 anni precisi»; ecc. Nel Journal d’education des principes d’Orléans il cavaliere Bernard de Bonnard, il 6 ottobre 1779, scrive: «Gran giorno. Il signor duca di Valois (futuro Luigi Filippo, ndr) ha 6 anni. Ci aveva sempre detto che quel giorno voleva svegliarsi alle quattro del mattino per avvertirci che aveva sei anni e in effetti si svegliò...». Il 5 ottobre 1780, la vicegovernante Madame Desroys «canta e fa cantare delle strofe» per il compleanno del duca di Valois «che domani compie 7 anni»: «Suo fratello minore gli recita dei versi e li ripete l’indomani mattina, al risveglio. La festa prosegue ancora il giorno seguente. Si canta e si balla una carola composta da Madame Beau... Anche il buon priore, travestito da vecchietta del paese, viene a cantare delle strofe che ha composto lui». Nel 1781 il duca di Valois compie otto anni e si ripetono gli stessi riti. Il bambino dice ancora una volta «di essersi svegliato alle 4 del mattino, nel momento in cui è nato». Goethe, appassionato cultore dei suoi anniversari. Ci teneva a far sapere di essere nato il 28 agosto 1749 «a mezzogiorno, al 12° rintocco, sotto una congiunzione astrale fortunata». I compleanni di Goethe: nel 1754, a 5 anni, il padre gli regala una “chiocciola”, dolce lievitato a forma di spirale che vale 20 kreutzer; nel 1755 un bretzel (altro dolcetto) dello stesso prezzo; nel 1762 un bretzel da 24 kreutzer eccetera. Goethe nel 1767 scrive alla sorella che tutti gli anni coglie l’occasione del proprio compleanno per fare il bilancio dell’anno trascorso. Invece nel 1768, studente a Lipsia, nota che per la prima volta non ha trascorso a casa dei genitori il giorno del compleanno. Nel 1815 Goethe riceve per il suo compleanno una corona d’alloro, nel 1818 la Legion d’onore, nel 1819 lo celebra la Germania intera. I suoi 75 anni sono festeggiati al Grand Hotel di Weimar nel 1824. Nel 1826, il re di Prussia Federico Gugliemo III ordina che il compleanno di Goethe non venga celebrato con maggior fasto di quello dei membri della famiglia regnante. Goethe è anche l’inventore della torta. Il 28 agosto del 1802, infatti, festeggiò i suoi 53 anni con un colpo di scena: 53 candeline piazzate su un dolce. Robert De Niro al suo compleanno vuole sempre tagliare la sua torta da solo, servirla ai suoi ospiti e mangiarla per primo. È convinto che il contrario gli porterebbe sfortuna. Testo e musica della canzoncina “Happy Birthday to you” sono stati composti dalle sorelle Milldred J. Hill e Patty Smith Hill, maestre d’asilo nel Kentucky, tra il XIX e il XX secolo (le parole del ritornello furono scritte nel 1924, la musica nel 1893). In Francia, il ritornello «Buon compleanno, i nostri auguri più sinceri / Che questi fiori le rechino felicità eccetera», spesso descritto come un «canto tradizionale», è stato composto nel 1951. La regina Vittoria, molto appassionata di nudi (in particolare quello di Lady Godiva cavalcante per le strade di Coventry), regalava al marito Alberto un dipinto di quel genere per ogni compleanno. Dice Francesco Alberoni che quando il marito, per il compleanno della moglie, le regala un oggetto per la casa, una pentola, un servizio di piatti, una tovaglia, compie un gesto di rifiuto della donna come amante. È come se le regalasse una scopa. Il giorno del funerale di Stalin (9 marzo 1953), era anche il compleanno di Molotov. Chruscev e Malenkov gli chiesero cosa volesse per la sua festa. Lui rispose: «Restituitemi Polina». Il giorno dopo sua moglie fu liberata. Durante il regime fascista, il Minculpop aveva dato ordine alla stampa di non dare rilievo alla ricorrenza del compleanno del duce, per non dare l’idea che stesse invecchiando. Bernardo Bertolucci festeggiò il suo quarantottesimo compleanno sul set di Ultimo tango a Parigi, «bevendo lo champagne nei bicchieri di carta e tuffandoci subito di corsa nel lavoro perché eravamo invasati».