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 2015  settembre 29 Martedì calendario

DUE DONNE CONTANO IN VATICANO

Una donna alla guida dell’Osservatore Romano? Potrebbe essere un’eredità di questo Papato, magari nel nome di Lucetta Scaraffia come molti sussurrano Oltretevere a ItaliaOggi. Francesco ha parlato del ruolo delle donne nel volo di ritorno dal viaggio a Cuba e negli Usa, ricordando che non possono essere ordinate sacerdote ma precisando che: «Nella Chiesa sono più importanti le donne che gli uomini, perché la chiesa è donna, LA chiesa, non IL Chiesa, la Chiesa è la sposa di Cristo e la Madonna è più importante che i papi e i vescovi e i preti».
Ed ha sottolineando: «È una cosa che devo riconoscerlo noi siamo un po’ in ritardo in una lavorazione di una teologia della donna, quello sì».
E allora parliamone della maggiore importanza della costola di Adamo nelle cose di Chiesa.
In Vaticano, per esempio, Mary Ann Glendon è forse l’unica donna di potere al servizio della Chiesa.
Chi è? Classe 1938, con un passato da ambasciatrice degli Usa presso la Santa Sede e indicata come molto vicina alle posizioni conservatrici della destra americana, è membro del Consiglio di sovrintendenza dello Ior, il board cioè di quella che a torto è considerata la banca vaticana.
C’è poi la professoressa Ombretta Fumagalli Carulli, nome prestigioso del diritto canonico ed ecclesiastico con un’altrettanto prestigiosa carriera politica, alla presidenza dell’Isi, l’Istituto Paolo VI che si occupa di ricerca sulla fertilità e infertilità umana. È la prima laica scelta dalla Segreteria di Stato alla guida dell’Istituto.
E poi? E poi c’è davvero poco, se non nulla. En attendant Godot. Se davvero come si dice in Vaticano il Papa volesse dare un segnale in questo senso con una serie di nuove nomine in quota rosa, allora potrebbe essere venuto il momento della Scaraffia.
Storica di valore, giornalista di peso e con una bella storia di riconversione cattolica alle spalle, potrebbe essere un nome adatto per la guida del quotidiano papale sostituendo il direttore Giovanni Maria Vian ormai da quasi nove anni in sella.
Ma c’è di più: con l’eventuale nomina di Scaraffia si metterebbe ulteriormente in luce il ruolo espresso da monsignor Dario Edoardo Viganò, il Prefetto della Segreteria per la Comunicazione della Santa Sede dal 27 giugno di quest’anno.
Una cabina di regia voluta da Jorge Mario Bergoglio e che ha accorpato tutte le realtà della comunicazione papale e che sorveglia e indirizza praticamente tutto il sistema mediatico vaticano, raggruppando Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali; Sala Stampa della Santa Sede; Servizio Internet Vaticano; Radio Vaticana; Centro Televisivo Vaticano; L’Osservatore Romano; Tipografia Vaticana; Servizio Fotografico; Libreria Editrice Vaticana.
Per di più, la Segreteria guidata da Viganò ha in gestione sia vatican.va, il sito della Santa Sede, che l’account Twitter del Papa. E con la Scaraffia all’Osservatore potrebbe magari arrivare una svolta in rosa. Non proprio inattesa, a giudicare dalle idee del Papa.
Antonino D’Anna, ItaliaOggi 29/9/2015