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 2015  settembre 27 Domenica calendario

SAVIANO, IL MARCHIO CIVILE MULTIMEDIALE

Il presente di Roberto Saviano non è piacevole, il futuro pieno di incognite. Com’è noto, il giornalista Michael Moynihan, sul Daily Beast , ha accusato Saviano di plagio e altre scorrettezze apparse nel suo ultimo libro sul narcotraffico: ZeroZeroZero. In verità, qualche accusa era già uscita in Italia (anche ai tempi di Gomorra , con strascichi in tribunale).
La risposta di Saviano (grande rispetto per la condizione in cui vive) è parsa molto fragile. Prima l’ha buttata su una discutibile forma di deontologia professionale: «Le informazioni sono di dominio pubblico e non appartengono a nessun giornale perché sono fatti. Le analisi appartengono a chi le elabora e quelle vanno citate». Con buona pace di chi le notizie le scova. Poi sul suo ruolo di Coscienza Sociale: «Perché mi si attacca? Perché sono un simbolo da distruggere. Perché le parole, quando restano relegate alla cronaca, sono invisibili: ma quando diventano letteratura, quelle stesse parole... diventano visibili... Fiero dell’odio e della diffamazione... difenderò sempre il mio stile letterario».
Stile letterario? Uhm! Non basta essere simbolo, guru o profeta per avere uno stile. Quello del primo libro è ben diverso dal secondo (che di letterario ha poco, anche se si presenta come romanzo-verità). Il problema sta nel terzo libro: Saviano sarà il corifeo di un New Journalism , uno scrittore in cerca d’Autore o un Marchio Civile Multimediale?