www.cinquantamila.it/fiordafiore 28/9/2015, 28 settembre 2015
La Francia bombarda l’Isis in Siria • Dal 2011 30mila foreign fighters sono partiti per Siria e Iraq • A BArcellona vincono i secessionisti • E’ morto Pietro Ingrao • Il Papa contro i pedofili della Chiesa • Mancano 5,6 miliardi dalla riscossione dell’Imu • Quando si può sbirciare il telefonino mentre si è a tavola • Poche mamme allattano al seno Siria Come preannunciato dallo stesso François Hollande nella conferenza stampa del 7 settembre, dopo alcuni voli di ricognizione le forze aeree francesi hanno cominciato a bombardare obiettivi dell’Isis in Siria
La Francia bombarda l’Isis in Siria • Dal 2011 30mila foreign fighters sono partiti per Siria e Iraq • A BArcellona vincono i secessionisti • E’ morto Pietro Ingrao • Il Papa contro i pedofili della Chiesa • Mancano 5,6 miliardi dalla riscossione dell’Imu • Quando si può sbirciare il telefonino mentre si è a tavola • Poche mamme allattano al seno Siria Come preannunciato dallo stesso François Hollande nella conferenza stampa del 7 settembre, dopo alcuni voli di ricognizione le forze aeree francesi hanno cominciato a bombardare obiettivi dell’Isis in Siria. Sono stati usati cinque Rafale, assistiti da un Atlantique 2 e un C-135, che hanno distrutto un campo di addestramento. Il campo dello Stato Islamico distrutto dai caccia francesi si trova a Deir Ez Zor, una zona nell’Est della Siria dove sono radunati molti jihadisti francesi. Il raid è durato cinque ore, hanno precisato fonti dell’Eliseo, annunciando che altri bombardamenti saranno portati a termine «ogni volta che sarà in gioco la nostra sicurezza nazionale». Intanto oggi Putin incontrerà il presidente americano Barack Obama, per la prima volta dopo due anni, per cercare di convincerlo a lasciare Bashar El Assad al potere a Damasco. Ieri, in un’intervista con i network tv americani, Putin è partito all’attacco, definendo «inefficace e illegale» il sostegno americano ai ribelli siriani. L’Italia, dice Matteo Renzi, è contraria «a blitz e raid in Siria». «Occorre evitare una nuova Libia», ha commentato il premier facendo riferimento all’intervento armato guidato dalla Francia contro Gheddafi cui, ricorda Renzi, «non ha fatto seguito un’azione politica». Foreign fighters L’intelligence statunitense ha stimato a circa 30mila i “foreign fighters” che hanno raggiunto l’Iraq e la Siria dal 2011, molti dei quali per unirsi all’Isis. Il numero, svelato dal “New York Times”, è il doppio delle stime di un anno fa. Secessionisti A Barcellona si votava per il parlamento locale. Il fronte secessionista supera l’obiettivo minimo della maggioranza assoluta di 68 seggi (ne ottiene 73), indispensabile per restare al governo della regione. Contrariamente alle prime proiezioni che gli assegnavano anche la maggioranza assoluta dei voti, tanto più significativa se si considera l’altissima affluenza alle urne, la più alta di sempre (oltre il 77%, 10 punti in più rispetto al 2012), si ferma invece al 48%. Per il resto, sul fronte del “no” al divorzio dallo Stato centrale, risalta l’affermazione di Ciudadanos (25 seggi contro i 9 di tre anni fa), in contrasto con il crollo verticale del Pp di Rajoy, che quasi vede dimezzati i voti (11 seggi, ne aveva 19) ed è ridotto a penultima forza con rappresentanza parlamentare. Resistono i socialisti, leggermente in calo ma meno di quanto ci si potesse aspettare, che con 16 seggi (nel 2012 ne ottennero 20) surclassano l’alleanza di sinistra Catalunya Sí que es Pot: l’apporto di Podemos alla coalizione è stato nullo, anzi penalizzante per gli eco-socialisti di Iniciativa per Catalunya, che tre anni fa da soli avevano conquistato 13 seggi, mentre questa volta sono scivolati a 11. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno] Ingrao/1 E’ morto ieri a Roma Pietro Ingrao. Partigiano, storico dirigente del Pci, primo comunista a diventare presidente della Camera dal 1976 al 1979, aveva compiuto 100 anni a marzo. Secondo fonti istituzionali, i funerali di Stato saranno a piazza Montecitorio mercoledì alle 11; alle 15, un saluto nel paese natale, Lenola (Latina), dove sarà sepolto. Molti i messaggi di cordoglio. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lo ha definito «patrimonio del Paese». Anche Matteo Renzi gli ha reso omaggio: «Mancherà la sua passione, la sua sobrietà, il suo sguardo che ne hanno fatto uno dei testimoni più scomodi e lucidi del Novecento, della sinistra, del nostro Paese». Centinaia i messaggi, specialmente su Twitter, dove Walter Veltroni lo ha salutato con un «Ciao Pietro». Mentre il leader di Sel Nichi Vendola ha twittato: «È stato la nobiltà della politica, l’amore per la vita, la ricerca della libertà. Giorgio Napolitano ha voluto ricordare la loro «amicizia indistruttibile». Ingrao/2 A proposito di Ingrao, scrive Barenghi sulla Sta: «Una storia talmente lunga e ricca che è difficile anche cominciarla. Negli anni Trenta era appassionato di cinema e di poesia, la politica non la considerava la sua missione. La scossa è arrivata con la guerra di Spagna, è a quel punto che Ingrao si schiera e parte per la sua avventura comunista. Seguirà la Resistenza, la clandestinità, la Liberazione, la direzione dell’Unità, il rapporto strettissimo ma anche conflittuale con Palmiro Togliatti, il suo famoso editoriale intitolato “Da una parte della barricata” in cui appoggiava l’invasione sovietica dell’Ungheria, editoriale di cui non ha mai smesso di pentirsi (…) Ed è dopo la morte di Togliatti che comincia la storia di Ingrao leader della minoranza del partito. La sua battaglia per la democrazia interna, la critica al comunismo reale, quello sovietico, sfociano nel congresso del 1966, l’XI, dove Ingrao e i suoi (quelli che qualche anno dopo fecero nascere il Manifesto e per questo furono radiati dal Pci con il voto favorevole del loro stesso maestro: altro episodio di cui Ingrao si è sempre autocriticato ferocemente) vennero duramente sconfitti: “Cari compagni, mentirei se vi dicessi che mi avete convinto”, pronunciò dalla tribuna. Una frase storica perché metteva in piazza, per la prima volta nella storia del Pci, il dissenso. Viene applaudito a lungo, una standing ovation si direbbe oggi, ma è un omaggio che non cambia i rapporti di forza. Vincono Longo, Amendola, Pajetta, Alicata, Napolitano col quale seguirono parecchi scontri politici. Qualche anno dopo saranno loro a eleggere Enrico Berlinguer segretario del Pci. I due, Berlinguer e Ingrao, avranno sempre un rapporto leale, ma difficilmente riusciranno a trovare punti profondi di convergenza politica. Il resto è storia recente, lo strappo di Occhetto, l’opposizione del vecchio leader della sinistra (che all’epoca aveva «solo» 75 anni), la sua uscita solitaria dal Pds, la sempre più accentuata ritrosia a occuparsi della politica politicante (negli anni Ottanta si era appassionato dei video musicali, la sua curiosità per le novità era notevole, tanto che ultimamente aveva addirittura aperto un sito Internet)». Papa Il Papa a Filadelfia ha ricevuto tre donne e due uomini vittime di preti pedofili. Ha detto: «I crimini e i peccati degli abusi contro i minori non possono essere mantenuti in segreto più a lungo, prometto che tutti i responsabili pagheranno». Poi, parlando ai detenuti visitati in carcere: «Vivere comporta sporcare i nostri piedi per le strade polverose della vita, della storia. Tutti abbiamo bisogno di essere purificati. Il Signore lava i piedi per andare a tavola: una tavola alla quale Egli vuole che nessuno rimanga fuori, apparecchiata per tutti e alla quale tutti siamo invitati». Imu Il tax gap sull’Imu, la differenza tra la stima degli incassi attraverso la tassazione immobiliare e quanto effettivamente ottenuto dalle imposte sulle case nel 2013, ammonta a 5,6 miliardi di euro. Il tax gap dell’Imu nel 2013 si è rivelato peggiore rispetto a quello dell’anno precedente: nel 2012 all’appello sono mancati 4,2 miliardi. In totale, insomma, nell’ultimo biennio le imposte sulle case hanno garantito alla finanza pubblica 9,8 miliardi di euro meno del previsto. Una parte del buco da 5,6 miliardi è frutto di errori di calcolo nei versamenti. Un altro motivo viene legato a inadempimenti non intenzionali. Proprietari, cioè, che non pagano o pagano in parte «in conseguenza della mancata percezione da parte dei contribuenti, soprattutto non residenti, delle quote di proprietà degli immobili diversi dall’abitazione principale». Il mancato aggiornamento del catasto è un’altra ragione che alimenta il divario tra le attese e gli incassi effettivi. La crisi, poi, ha fatto il resto, spingendo i contribuenti a finanziarsi non pagando le imposte. Un fenomeno che i tecnici chiamano «evasione da riscossione». La maglia nera spetta a Calabria (tax gap al 40,6%) e Campania (38%). La più virtuosa è la Valle d’Aosta (12,7%). Telefonino Il Pew Research Center ha calcolato che l’89% di chi ha uno smartphone lo ha usato nella sua ultima uscita di gruppo e l’82% degli adulti si è reso conto che il telefonino aveva disturbato lo scambio con gli altri commensali. La scrittrice Sherry Turkle al “New York Times” per non sembrare troppo maleducati consiglia la regola del tre: se a una tavolata di sei-sette amici almeno tre sono attenti alla conversazione, allora ci si può prendere la libertà (a turno) di sbirciare sul cellulare (Serra, Cds). Allattamento A 25 anni dalla campagna per l’allattamento al seno lanciata nel 1990 dall’Oms e dall’Unicef, i dati dimostrano che quasi in nessun paese d’Europa quei traguardi sono stati raggiunti. Esclusa la Finlandia, non esiste nazione dove le madri allattino “esclusivamente al seno” (cioè senza l’aggiunta di latte artificiale) i loro bambini per sei mesi consecutivi, così come raccomandava l’Oms. Nelle scorse settimane in un sondaggio francese buona parte delle intervistate affermava di aver allattato “non più di tre settimane”; già a 4 mesi in Italia il 70% dei piccoli viene nutrito con il biberon con una statistica a quella degli anni Sessanta e Settanta. Dicono dalla Società Italiana di Pediatria: «In Italia la situazione sta migliorando, ma soltanto il 10% delle donne arriva ai sei mesi del bambino nutrendolo esclusivamente con il proprio latte. Forse perché non si ha la percezione di quanto sia prezioso: per creare gli anticorpi, per le proprietà nutritive, ma soprattutto perché è una materia “viva” e incomparabile rispetto a un prodotto artificiale». In Francia soltanto il 23% delle mamme va oltre i tre mesi, in Spagna il 35%, negli Stati Uniti come nei Paesi Bassi il 33%, fatta eccezione della Finlandia “felix” dove l’80% dei bebé viene allevato con latte materno per oltre sei mesi (De Luca, Rep).