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 2015  settembre 28 Lunedì calendario

LE ASIMMETRIE CHE ALLONTANANO USA E UE

Il mercato è comune, le regole no. In un mondo in cui il commercio diventa sempre più globale – e proprio alla vigilia della ripresa dei negoziati per la definizione di un accordo che sarebbe di portata storica tra le due sponde dell’Atlantico come il Ttip (un nuovo round di trattative è in programma ad ottobre) –, il paradosso è che Europa e Stati Uniti hanno approcci profondamente diversi sui motori. Sia in ambito ambientale che sulle procedure adottate. Eppure l’inquinamento atmosferico prodotto da un veicolo non è che cambi se si circola a New York oppure a Berlino. Ma nonostante ciò, su test e controlli, dominano le asimmetrie: dalla filosofia che c’è alla base della messa a punto delle norme, fino alla loro applicazione concreta.
Un’analisi sui parametri in vigore negli Usa e nell’Ue è stata condotta da due ricercatorieconomisti italiani (Federico Pontoni e Antonio Sileo) e pubblicata sul sito lavoce.info. Nell’approfondimento – davvero utile per sapersi orientare con una buona base di nozioni negli sviluppi complessi dello scandalo Volkswagen – si comparano alcune delle maggiori differenze regolamentari per le emissioni inquinanti delle automobili. Ma al di là dei tetti agli standard delle varie sostanze, tutti difformi (come si evince dalla tabella alla destra dell’articolo, ndr), la ricerca si sofferma anche sui due paradigmi.
Gli Stati Uniti presentano limiti più severi agli inquinanti locali, fra cui gli ossidi di azoto (NOx); mentre l’Unione prevede soglie più stringenti sui gas a effetto serra. Altra differenza si riscontra sul trattamento dei motori diesel: l’Euro- pa, per alcuni inquinanti, fissa limiti meno rigorosi; negli Usa invece, i valori da rispettare sono gli stessi, indipendentemente dal tipo di carburante. La domanda è d’obbligo: perché non c’è uniformità? Le risposta sta nelle diverse convenienze dei due continenti. Negli Usa, infatti, le motorizzazioni hanno una scarsissima diffusione (meno del 3% delle vendite). Nel Vecchio Continente, invece, le auto a gasolio ormai rappresentano il 55% dei veicoli acquistati. Senza contare, inoltre, che l’Europa – al contrario degli Stati Uniti – ha adottato il protocollo di Kyoto, e per tale ragione si è sempre concentrata sulla riduzione delle emissioni di CO2, introducendo limiti ferrei per questo tipo di gas. Un’ultima differenza significativa riguarda il principio di responsabilità del costruttore. In quanto è vero che su entrambe le sponde dell’Atlantico le macchine sono soggette a omologazione prima di essere immesse sul mercato, ma solo negli Usa la casa automobilistica resta responsabile delle emissioni anche dopo la vendita.