Stefano Filippi, il Giornale 28/9/2015, 28 settembre 2015
DA FREUD A HEMINGWAY, UNA PASSIONE CHE SI È TRASFORMATA IN ARTE –
Il sigaro è piacere, è potere, è passione e tradizione, è prepotenza e narcisismo. Lo fumano e l’hanno fumato politici, scrittori, condottieri, gangster, artisti, regnanti: fu l’imperatrice Caterina di Russia a inventare la fascetta (in origine una strisciolina di seta) perché non tollerava di macchiarsi le dita. Il fumo non manca nei fumetti, o almeno non mancava finché è calata la scure dei divieti: dalla bocca di Tex Willer, Corto Maltese, Pietro Gambadilegno e del commissario Manetta penzola spesso un mozzicone acceso. Churchill, Hemingway, Castro, Welles: fotografati senza un poderoso Avana stretto tra i denti non sembrano nemmeno loro. Tutta gente che si comportava come Mark Twain: «Fumo con moderazione, certo, un solo sigaro per volta».
Il sigaro è un mondo che Paolo Brinis, giornalista veneziano dei tg Mediaset, racconta nelle sue mille sfaccettature in un librino singolare, «Il giro del mondo in 80 sigari» (CasadeiLibri editore): interviste immaginarie, «impossibili ma verosimili», a fumatori famosi del passato intessute di storie, aneddoti, curiosità. Una carrellata impreziosita dai disegni di Riccardo Dalisi, architetto e designer. E scritta con un’ironia lieve e indispensabile, perché bastano i cultori del sigaro a prendersi molto sul serio.
Hemingway racconta il lento rito dell’accensione, Mike Bongiorno svela i segreti della conservazione, Jacovitti illustra come si faceva ispirare, Freud confessa che «fumare è una delle più grandi ed economiche soddisfazioni della vita», John Wayne spiffera che i sigari di scena erano molto più grandi di quelli in commercio, un dandy come Lord Brummel cita Stendhal: «Allo spuntar dell’alba fredda dell’inverno un sigaro Toscano fortifica l’anima». C’è Carmen, la sigaraia di Bizet che fumava sfrontatamente in piazza, e Giacomo Casanova per il quale «quei cilindretti di tabacco arrotolato e le donne vanno sempre in abbinata». E poi parla lui, Mr Sigaro, un tipo che fa compagnia alla bella vita di tanti vip (Onassis, Schwarzenegger, Hitchcock, Belmondo, 007) anche se «nuoce gravemente alla salute». Parla alla fine, prima di finire come finisce tutto a questo mondo: in cenere.