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 2015  settembre 25 Venerdì calendario

QUELLA CORSA E I SETTE GIRI PER GUARDARE LA PIETRA NERA

Ogni musulmano dovrebbe una volta nella vita recarsi in pellegrinaggio a Mecca. Tutto ha inizio ogni anno nei pressi della Pietra Nera, incastonata nel tempio cubico della Kaaba, che Dio mandò dal cielo quando fu creato Adamo. Secondo l’Islam, dopo il Diluvio universale, fu Abramo, con l’aiuto di Ismaele, a ricostruire la Kaaba con la Pietra Nera, stabilendone il profondo significato religioso. Rivelazioni coraniche e l’esempio di Maometto hanno insegnato ai credenti cosa fare in quei giorni. I sette giri intorno alla Kaaba servono a sfiorare o anche solo guardare la Pietra Nera. La successiva corsa tra le colline di Safa e Marwa ricorda quella di Agar disperata per il figlio Ismaele assetato. I pellegrini si devono poi affrettare in direzione di Arafat, a una ventina di km da Mecca, dove sostano. Si prosegue verso altre località sulla via del ritorno, dove si compie il sacrificio animale, celebrato in tutto il mondo islamico, e poi la lapidazione di Satana. Qui ogni musulmano lancia pietre verso tre steli, imitando azioni che la tradizione attribuisce ad Abramo. Il pellegrino infine abbandona lo stato rituale e compie un giro intorno alla Kaaba. Vicinanza e prima fila sono il desiderio di molti, ma non sempre è possibile. Era già difficile quando nel Medioevo i pellegrini erano decine di migliaia. Oggi i pellegrini che giungono ogni anno a Mecca sono più di due milioni: i numeri contingentati non hanno frenato una crescita continua. Con tutti i rischi che questo comporta.