Corriere della Sera 25/9/2015, 25 settembre 2015
Cucina tradizionale, un prezzo congruo, un’accoglienza calda e familiare. Sono le caratteristiche che Slow Food cerca nelle osterie
Cucina tradizionale, un prezzo congruo, un’accoglienza calda e familiare. Sono le caratteristiche che Slow Food cerca nelle osterie. Quando le trova le segnala con il simbolo della chiocciola: significa «qui si sta bene». Nell’edizione 2016 della guida «Osterie d’Italia» le new entry sono 146. I locali consigliati sono 1.707: «chiocciole» (250), «buon formaggio» (190), «buoni vini» (372), «con orto» (513), «vegetariane» (458) e «con alloggio» (282), la novità di quest’anno. Un lungo lavoro di ricerca: «Oggi c’è confusione attorno all’idea di osteria — dicono i curatori Marco Bolasco ed Eugenio Signoroni —. È difficile distinguere cosa è autentico». Sul sito Cucina.corriere.it una selezione dei migliori «debutti» (nella foto Fabio Picchi, alla guida del «Cibreo» di Firenze) .