MilanoFinanza 24/9/2015, 24 settembre 2015
LO SCONTO DI CIR E GLI INTERROGATIVI SULLA SUPERCASSA
Equita aggiorna i conti su Cir, la holding di casa De Benedetti, e sulla relativa sottovalutazione rispetto al net asset value. Uno sconto del 40%, secondo le stime degli analisti, ben al di sopra quello medio storico del 33% dopo che il titolo ha sottoperformato l’indice All Shares dal gennaio 2014, scivolando sulla vicenda Sorgenia, ora ceduta, cui si è aggiunto un andamento poco esaltante di altre controllate quali L’Espresso e soprattutto Sogefi.
Eppure, fa notare la sim (che ritocca il prezzo obiettivo a 1,06 euro da 1,03), sotto la gestione di Monica Mondardini il gruppo negli ultimi due anni è cambiato profondamente e oggi si ritrova con una struttura finanziaria solida a livello di holding, con un cassa netta di 371milioni di euro derivante dal Lodo Mondadori, e tre società operative (Kos, oltre a Espresso e Sogefi) profittevoli, anche se con impegni significativi da affrontare. La cassa netta di 371 milioni, pari al 34% del net asset value, offre diverse opportunità. Per ora è stato riavviato il buy-back: dal quarto trimestre 2014 Cir ha speso 44 milioni per acquistare 46 milioni di azioni (5,8% del capitale) a un prezzo medio di 0,96 euro per azione. Per gli analisti di Equita il buyback in corso potrebbe avvicinarsi al 20% del capitale (80 milioni di azioni) nel quarto trimestre dell’anno, spendendo fino a 120 milioni. Cir non ha dichiarato in via ufficiale se cancellerà le azioni, ma gli analisti lo ritengono probabile, visto che sarà raggiunto il limite normativo del 20%. In questo caso il net asset value crescerà del 5% e lo sconto si porterebbe al 43%. Equita non ipotizza che Cir utilizzi una cassa di quasi 400 milioni tutta nel breve termine, prevede però nuovi investimenti per diversificare il portafoglio e la presenza geografica, visto che le attività del gruppo sono ancora concentrate in Italia. Ci dovrebbe essere spazio anche per un ritorno al dividendo, anche se di piccolo importo (0,5 centesimi per quest’anno e 1 centesimo per il 2016, stima Equita). Tra le ipotesi operative Equita include il possibile riacquisto delle minorities di Sogefi e L’Espresso, meno probabile invece l’accorciamento della catena di controllo (Cir è controllata da Cofide, anch’essa quotata, ma il tema, più volte sollecitato da più esperti, evidentemente non suscita l’interesse dell’azionista di controllo). Gli analisti azzardano anche l’ipotesi di un ingresso di un nuovo investitore di lungo termine accanto a Cir in Kos (servizi e residenze per la terza età), visto che Ardian, che ne detiene il 47%, potrà uscire a partire dal secondo/terzo trimestre del prossimo anno. Il prezzo a cui potrebbe avvenire un deal di questo genere potrebbe superare l’attuale valutazione della sim intorno a 500 milioni a livello di equity. Cir invece dovrebbe mantenere o addirittura aumentare leggermente la sua quota, che è pari al 51%. A proposito di controllate, ieri Equita ha ridotto il target price di Sogefi (+0,1% a 2,024 euro in borsa) da 3,1 a 2,8 euro per via di stime più conservative sui mercati emergenti, limando le stime 2016/2017 (ebit -5% e utile netto -12%). Equita apprezza i multipli, che appaiono convenienti, ma il rating resta hold «per via dell’incertezza sulle cause per i prodotti difettosi (pezzi di ricambio auto e camion, ndr), per la bassa visibilità in Brasile (12% delle vendite della società), per la pressione sui prezzi in Europa, per la bassa leva operativa e per i deboli flussi di cassa mostrati negli ultimi trimestri».
MilanoFinanza 24/9/2015