Edoardo Rosati, Oggi 23/9/2015, 23 settembre 2015
IL TRAPIANTO DI TESTA SI FARÀ IN CINA NEL 2017
Un dossier di 16 pagine. Sarà questo fascicolo a rivoluzionare il mondo della medicina? È infatti l’X-File che ha stilato con certosina perizia il dottor Sergio Canavero, il neurochirurgo torinese che da due anni è impegnato a siglare uno sconcertante traguardo: il trapianto di testa. Sedici pagine in cui ogni passaggio del fanta-intervento chirurgico destinato a innestare un nuovo corpo ai malati affetti da irrimediabili patologie neurodegenerative, viene rigorosamente descritto nei minimi dettagli. Sarà il “manuale di volo” per il futuro team dei chirurghi (peraltro in corso di arruolamento: 150 complessivamente, s’ipotizza). Il libro delle istruzioni per consentire alla testa ricevente e all’organismo donato di fondersi in una nuova unità.
«X-File per modo di dire», sorride il medico cinquantenne. «Non c’è nulla di segreto, qui. Il documento in questione è il punto di arrivo di un cammino scientifico iniziato nel 2013, con la pubblicazione del mio progetto sulla rivista di neurochirurgia Surgical Neurology International». Da lì in poi, la pazza idea di Canavero, che sta continuando a scatenare un putiferio planetario, tra genuini entusiasmi e roghi di polemiche, ha finito per calamitare l’interesse di parecchi scienziati. Cinesi, soprattutto. E proprio nel Paese del Dragone, il medico di Torino è stato ospitato alla fine di agosto (e nominato professore onorario) dalla Harbin Medical University, dove opera Xiao-Ping Ren, il “Canavero cinese”, che già aveva concretizzato un passo sostanziale verso il comune obiettivo: teste e corpi sezionati di roditori diversi sono stati interconnessi reciprocamente, senza alterare l’ossigenazione e la vitalità del tessuto cerebrale.
Insomma, sarà la Cina la location della storica impresa? «Allo stato attuale sì», risponde Canavero. «Tra il sottoscritto e lo staff di Xiao-Ping Ren è partita una solida collaborazione e contiamo di effettuare l’operazione sull’uomo nel 2017, se il dettagliato piano raggiungerà gli obiettivi prefissati. Già altre università locali si sono offerte per lavorare con Ren». Sulle manovre italo-cinesi sono puntati ora gli occhi della Russia. Primo, perché a 190 km a Nord-Est di Mosca, nella città di Vladimir, abita Valery Spiridonov, computer grafico trentenne, affetto da una grave condizione, la malattia di Werdnig-Hoffmann, severa forma di atrofia muscolare spinale. Ha scritto a Canavero per “mettersi a disposizione”, candidandosi al trapianto di testa. Dovrebbe essere lui il «paziente zero».
Secondo interesse russo: quello dei professori Eugene I. Maevsky ed Elena V. Orlova, dell’Institute of Theoretical and Experimental Physics di Mosca. Da tempo sono attivi nella ricerca sui perfluorocomposti, sostanze di sintesi, note per la loro elevata capacità di trasportare l’ossigeno. Al centro di questi studi c’è il Perftoran, un sostituto artificiale del sangue. «È stato impiegato per tutelare l’integrità di organi e arti espiantati, disconnessi dalla normale circolazione sanguigna», ci spiega Canavero. «Un cuore “bagnato” col Perftoran, giusto per capirsi, è in grado di resistere 4-5 volte più a lungo. Negli interventi di neurochirurgia si è visto anche che questo composto migliora l’ossigenazione del cervello, garantendo un’eccellente protezione delle strutture cerebrali». Insomma. la Russia è seriamente intenzionata a fornire il suo Perftoran per agevolare l’impresa di Canavero.