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 2015  settembre 23 Mercoledì calendario

Lego per Sette - In dieci anni la Lego è passata dall’orlo del fallimento al successo. Nel 2004 registrava perdite per 140 milioni di euro, il 2014 si è chiuso con un giro d’affari di 3,8 miliardi di euro e un profitto netto di 930 milioni di euro, in crescita del 15% rispetto all’anno precedente

Lego per Sette - In dieci anni la Lego è passata dall’orlo del fallimento al successo. Nel 2004 registrava perdite per 140 milioni di euro, il 2014 si è chiuso con un giro d’affari di 3,8 miliardi di euro e un profitto netto di 930 milioni di euro, in crescita del 15% rispetto all’anno precedente. Secondo Gerrick Johnson, analista di Bmo Capital Markets, «Lego è il produttore di giocattoli numero uno a livello mondiale per reddito netto e utile, ha un margine di guadagno che sfiora il 71% e grandi potenzialità di crescita». Secondo le sue stime, Lego vale circa 14,6 miliardi di dollari, ma calcoli più ottimisti valutano il suo valore reale in 17 miliardi di dollari. Tanto per fare un paragone, la Mattel ha una capitalizzazione di mercato di 14,4 miliardi. Lego controlla il 65% dei giocattoli di costruzioni a livello mondiale. Il 99% della produzione della Lego è destinata all’estero. Alla Lego lavorano 15mila persone. Ha una rete di distribuzione che raggiunge oltre 140 Paesi. Nel 2014 i mattoncini della linea Lego City sono stati i più venduti. A seguire ci sono quelli a tema Star Wars. La linea Lego Fusion, sperimentata negli Stati Uniti: una volta completata la costruzione, si riprende l’immagine con il tablet che, attraverso un programma, la anima. Si possono acquistare diversi set per farli comunicare tra loro. Dice l’amministratore delegato della Lego, Jørgen Vig Knudstorp: «Ha avuto un buon riscontro, ma credo sinceramente che il futuro per noi sia nel mattoncino di plastica, quello di sempre, e nella possibilità di creare ogni volta qualcosa di diverso, di unico. Senza per forza passare dallo schermo di un tablet». I mattoncini del Lego nascono da un’idea del falegname Ole Kirk Christiansen, di Billund, in Danimarca. Nel 1932 aprì una società per produrre anche giocattoli. Nel 1934 chiamò Lego la sua azienda, da “Leg godt”, “gioca bene”. Un incendio distrusse la fabbrica, Christiansen la rifondò. Cinque anni più tardi, acquistò una macchina per lo stampaggio di plastica a iniezione per costruire giocattoli. Due anni dopo nacque il precursore dell’attuale mattoncino. Nel 1962 fu costruita la Lego Airways, una pista aerea a Billund per facilitare il viaggio e le spedizioni di mattoncini e giocattoli. La diventerà l’attuale aeroporto internazionale di Billund. Legoland, il primo parco a tema inaugurato a Billund nel 1968. I parchi Legoland ora sono 7, controllati al 70% dalla Merlin Entertainments (che possiede anche London Eye e Madam Tussauds) e al 30% da Kirkbi, il fondo di investimento della famiglia Kristiansen. I pupazzetti gialli si chiamano minifig, con braccia e gambe mobili e faccia stampata. I mattoncini sono in Acrylonitrile Butadiene Styrene. Nel 2000 l’associazione dei costruttori di giocattoli inglesi ha nominato il mattoncino Lego gioco del secolo. Si è calcolato che se tutte le tavolette prodotte in un solo anno venissero messe le une sulle altre, si otterrebbe una costruzione alta 3.500 chilometri. Dal 1932 Lego ha sfornato oltre 700 miliardi di mattoncini. Sulla Terra ci sono più omini gialli della Lego che persone in carne e ossa. Inoltre, per ogni essere umano ci sono 80 mattoncini, il che fa della Lego l’impresa di costruzioni più grande del pianeta. David Beckham ha detto che, se non fosse riuscito a diventare calciatore, la sua professione sarebbe stata «giocare con i Lego». Il 27% dei bimbi che ora gioca con i Lego li ha ereditati dai genitori (gli ex giocatori sono anche quelli che ne comprano di più ai figli). Tra gli appassionati si chiama “Dark Age” il periodo che va dalla fine dell’infanzia quando si smette di giocare con le costruzioni, a quando si riprende, da adulti. Nel 2012, dopo anni di ricerche sui gusti dei bambini, l’invenzione della linea Lego Friends, pensata per le bambine: cinque ragazze in carriera, vestite alla moda che girano in cabriolet in un mondo tutto rosa e si rilassano al salone di bellezza. Polemica per «eccesso di sessismo». Ma la linea in un solo anno è diventata la quarta linea più venduta. Secondo Spark (Sexualization protest: action, resistence, knowledge), che si batte per le pari opportunità, i personaggi femminili dei mattoncini Lego sono il 16%; ma il dato scende all’11% se si esclude la nuova serie Lego Friends, pensata per le ragazzine. Circa il 5% delle vendite di costruzioni Lego si deve agli adulti che continuano a dilettarsi di costruzioni e modellismo. Infatti sono tanti gli “Afol”, ovvero gruppi di “adult fans of Lego”. Si riuniscono in “Lug” (Lego users group) e organizzano incontri e manifestazioni in vaari Paesi. Il film “The Lego movie” è costato 60 milioni, ne ha incassati 470. Il neuropsichiatra Gabriel Levi: «In un periodo storico in cui i bimbi vengono molto stimolati sul gioco simbolico, un’attività così ingegneristica e artigianale è fondamentale per un’integrazione fra le due macchine del pensiero: pensare per comunicare, pensare per costruire, smontare e rimontare». L’artista Nathan Sawaya ripreoduce con decine di migliaia di mattoncini colorati opere d’arte come l’Urlo di Munch, la Gioconda o il David di Michelangelo. Negli Stati Uniti ci sono bande criminali specializzate nel furto di set Lego, mettendo a segno colpi dal valore di centinaia di migliaia di dollari. Ad Amsterdam è stato arrestato un tossicodipendente che pagava lo spacciatore con scatole di Lego rubate. Negli Stati Uniti la società brickpicher.com investe comprando scatole di costruzioni Lego belle e ricercate per rivenderle a prezzi maggiorati (esempio: la Emerald Night con cui si può ricostruire un trenino vecchio stile, acquistata a 99 dollari e rivenduta a 203). Il trucco è quello di comprare quante più confezioni delle serie speciali, che si sa andranno fuori produzione, e non aprire le scatole. Secondo gli analisti, il Lego potrebbe diventare un bene-rifugio paragonabile ai metalli preziosi.