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 2015  settembre 22 Martedì calendario

ATTIVITÀ UMANE DOVE ORA CI SONO I GHIACCIAI

Archeologia glaciale. Secondo il molto rispettabile giornale scientifico Science, il riscaldamento terrestre, e il conseguente ritiro dei ghiacciai un po’ dappertutto, avrebbe generato una nuova disciplina scientifica: l’archeologia glaciale. Si tratta dello studio degli artefatti e le altre tracce umane portati alla luce dai ghiacci che si sciolgono.
La specialità nasce con il ritrovamento nel 1991 sul confine alpino tra l’Austria e l’Italia della «Mummia del Similaun», soprannominato Ötzi, un cacciatore dell’età del rame rimasto congelato per circa 5 mila anni dal freddo di alta montagna.
I resti, dapprima contesi tra i due paesi, sono ora conservati a Bolzano, al museo archeologico dell’Alto Adige.
La scoperta è stata seguita da altre, simili, compresa la «Vergine congelata», detta Juanita, una ragazza inca morta alla metà del 15° secolo, ritrovata in Argentina.
Emergono dai ghiacci anche tanti oggetti di fabbricazione umana. In Norvegia: guanti, scarpe, perfino un bastone da passeggio, tutti dell’età della pietra; nelle montagne dello Yukon canadese una selezione d’armi, compreso un atlatl, un dardo da caccia vecchio di 10 mila anni; e così via.
Le scoperte sono interessanti, ma il contributo all’infinito dibattito sull’impatto dell’ «effetto sera», e le sue cause, è incerto. I ritrovamenti comunque dimostrano in modo inconfutabile che queste zone, rimaste coperte dal ghiaccio per millenni, già in passato erano esposte al sole e praticate dall’uomo.
James Hansen, ItaliaOggi 22/9/2015