Paolo Siepi, ItaliaOggi 22/9/2015, 22 settembre 2015
PERISCOPIO
L’automobile è una meravigliosa invenzione che degenera quando la si utilizza al plurale. Philippe Bouvard, Journal drôle et impertinent. J’ai lu, 1997.
Un politico sostenne su Twitter che le riforme erano fatte a canis cazzum. Qualcuno gli ricordò che il latino ha le sue regole, non come la politica, quindi avrebbe dovuto scrivere mentula canis. Marco Filoni. ilvenerdì.
Non c’è campo dello scibile dove il presidente Pietro Grasso non possa indicare Nadir e Zenit: commemorazioni di stragi; cerimonie del Ventaglio; convegni antimafia; disquisizioni sul settore dell’automobile; povertà e disagio giovanile; riforme per la crescita; il parco archeologico di Luni; l’Atto di Helsinki; l’infanzia e l’adolescenza; strategia di sicurezza; il bilancio Enac; ricordare Matteotti; dalle aule parlamentari a quelle scolastiche; Europa, Shoah e stragi nel Mediterraneo; diritti omosessuali; Moro, l’Europa e il Mediterraneo; il 750° anniversario della nascita di Dante; l’anniversario di Amnesty International che fatica! Dove c’è un evento, c’è lui. Mario Sechi. Il Foglio.
L’Italia è in movimento, altro che ferma. Con buona pace di Salvini che organizza manifestazioni «per bloccare l’Italia»: sono vent’anni che siamo bloccati, ora è il momento di correre. Voglio proprio vedere quanti imprenditori del Nordest fermeranno le aziende per la serrata della Lega. Matteo Renzi (Aldo Cazzullo). Corriere della Sera.
Visita a Panfilo Gentile. Mi ringrazia della recensione alla sua Storia del Cristianesimo. Dice: «Quello che mi ha commosso è vedere che il libro lo hai letto veramente. Capita di rado, coi nostri critici. Eppoi il fatto che tu sei d’accordo su San Paolo. Il cristianesimo lo ha inventato lui, non Cristo. Cristo aveva inventato solo una piccola eresia ebraica. Da duemila anni questa chiesa non vive che di imbrogli... Son contento che il libro ti sia piaciuto... Tu, che nella casa Rizzoli hai tanti amici, perché non gli chiedi di far pubblicare una mia foto su Novella 2000?». «Non mi pare che i lettori di Novella 2000 passano interessarsi a un libro come il tuo». «Non si sa mai... Io sono venale e voglio che il libro si venda... Novella 2000, mi hanno detto, tira 400 mila copie... Fra tanti clienti ce ne può essere anche qualcuno interessato ai problemi del sincretismo ebraio-cristiano, che sono fondamentali... sono fondamentali... Vedi un po’ di far pubblicare una recensione su Novella 2000... Una recensione possibilmente con la fotografia». Indro Montanelli, I conti con me stesso - Diari 1957-1978. Rizzoli.
Nel 1956 della rivolta dell’Ungheria abbiamo difeso l’Urss con cuore a pezzi. Stavamo dietro le finestre di via delle Botteghe Oscure, difese all’interno da pile di mattoni, aspettando un assalto. Vedevamo la diaspora degli intellettuali che lasciavano il partito, scivolavano via come sabbia tra le dita. Ricordo una domenica in cui non trovavo a chi telefonare: era come se non ci fosse più un compagno con cui poter parlare. Sartre era a Roma: anche con Simone di Beavoir, abbiamo passato una serata abbastanza tragica. Lui dava più ragione a me che dicevo: «In fondo, a Budapest non c’era altra soluzione». Renato Guttuso, pittore, Pci. La Stampa, 1982.
Un cronista di Wisbden (Germania) calcola che nel 1923 il conto in un ristorante raddoppiava nel corso del pranzo. A Berlino si acquista un biglietto di autobus per la modica somma di 150 miliardi di marchi. Gli stamatori non riescono più a seguire il ritmo di richiesta dei biglietti di banca. I delinquenti di Tiergarten non derubano più i portafogli dei viandanti; gli strappano i denti in oro. Jean Boissonnat, Europe annèe zèro». Europa anno zero. Bayard, 2001.
L’aleatorietà della giustizia in Italia è per così dire strutturale; troppe leggi equivalgono a nessuna legge, o alla legge del più furbo. L’arbitrio, il sotterfugio, la raccomandazione guidano costantemente la Dea della Giustizia, riempiendone e svuotandone a piacimento gli incerti piatti della bilancia. Fabrizio Rodolino, L’Italia non esiste. Mondadori, 2011.
D’inverno, specialmente la domenica, ti svegli in questa città, Venezia, tra lo scrosciare festoso della sue innumerevoli campane. Spalanchi la finestra e la camera è subito inondata da questa nebbiolina carica di rintocchi e composta in parte di ossigeno umido, in parte di caffè e di preghiere. Iosif Brodskij, Fondamenta degli incurabili. Adelphi.
Rimini - Con don Oreste Benzi nella città della notte, per i viali di periferia dove le auto rallentano accanto ai falò. Lui, tonaca nera, 79 anni, non ha paura di niente. A un incrocio, due donne: una dell’Est, giovane, bionda. L’altra ha ben più di sessant’anni, e così vestita e pesantemente truccata sembra una maschera tragica. La bionda è infastidita dal prete, che le allontana i clienti. La vecchia, è come se non le interessasse più niente. Don Benzi le chiede di dov’è, e dove vive. Quella risponde, prima laconica, poi, stupita che qualcuno la ascolti, più loquace, come reduce da un troppo lungo silenzio. Una vita di abbandoni e solitudine; e ancora qui, stanotte, sulle labbra quel rossetto sgargiante. Marina Corradi. Avvenire.
Ora la compagnia subisce il fuoco ostinato, irriducibile, d’una mitraglia ben protetta dalla torretta di un autoblindo Morris o di una carro Crusader interrato, emergente dal fondo pietroso. Strisciando, avanza sul fianco il guastatore lanciafiamme Marsilio Giulianini da Castiglion Fiorentino. Un dardo a volute incandescenti di benzolo e nafta, a tremila gradi, terrificante nel buio notturno, investe la torretta. Paolo Caccia Dominioni, Alamein 1933-1962. Longanesi.
Quando rinvenne dall’anestesia, vide due occhi neri che lo fissavano e una mascherina azzurra. Era proprio l’anestesista che diceva: «Ma guarda qua: si sveglia proprio adesso che deve dormire». Nantas Salvalaggio, Calle del Tempo. Mondadori, 1984.
Mai così a lungo e profondo / ho guardato i tuoi occhi neri, / padre mio che riposi - comunque - / dentro la quiete del cosmo. / Mai come nel freddo meriggio / di questo inverno padano / mi sento tuo figlio e fratello, / finalmente uomo con te, / appeso a un chiodo / come il timido Agnello, / nel centro infuocato del mondo. Giovanni Zilioli, La compassione dei vinti. Poesie. Nephos edizioni.
È facile che una donna ti dica sì dopo che un altro uomo le si è negato. Roberto Gervaso. Il Messaggero.
Paolo Siepi, ItaliaOggi 22/9/2015