Angela Zoppo, MilanoFinanza 22/9/2015, 22 settembre 2015
ALITALIA VERSO TANDEM AL VERTICE
Da presidente-reggente a presidente operativo, affiancato da un amministratore delegato con un profilo prettamente tecnico. Sarebbe questa la futura governance che Luca Montezemolo e gli azionisti avrebbero in mente per Alitalia, rimasta senza capo-azienda dopo l’uscita dell’amministratore delegato Silvano Cassano.
Il profilo del nuovo manager calza a pennello a Bruno Matheu, ex Air France-Klm promosso a dicembre 2014 chief operating officer degli equity partners di Etihad. Matheu, in altre parole, è il manager che si occupa di far volare insieme la compagnia emiratina e i vettori partecipati, e ha una conoscenza diretta di Alitalia perché nel 2009, quando Air France-Klm aveva il 25% del vettore, era entrato nel cda.
Matheu ieri era a Roma, con gli stati maggiori di Etihad, il ceo James Hogan e i vertici delle compagnie partecipate, ossia Alitalia, Air Berlin, Jet Airways, Air Serbia, Air Seychelles e Darwin. Il summit era in calendario da prima delle dimissioni di Cassano e avrebbe dovuto limitarsi a celebrare l’avvenuta raccolta sui mercati finanziari da parte di una società veicolo di 700 milioni di dollari (623 milioni di euro al cambio attuale), da ridistribuire fra tutti i vettori partner per i piani di sviluppo. Alitalia si troverà così circa 120 milioni in più in cassa, in aggiunta ai proventi del bond da 375 milioni collocato a luglio. Si tratta dunque di una provvista totale di circa 500 milioni: una buona notizia dopo la perdita di 130 milioni emersa nel primo semestre.
La candidatura di Matheu sembra acquistare peso rispetto a quelle interne di Giancarlo Schisano e del cfo Duncan Naysmith, che ha dalla sua il successo del primo bond del nuovo corso Alitalia, ovvero l’emissione da 375 milioni di euro quotata alla borsa di Dublino. Nominato a dicembre scorso, come cfo ha già una sfera d’azione piuttosto ampia, uscita ulteriormente rafforzata dopo alcuni recenti cambiamenti organizzativi, che hanno portato il 43enne responsabile della finanza a ripartire le funzioni. Schisano invece è un veterano della compagnia; dal 2005 ha ricoperto vari incarichi, da vicepresidente esecutivo Cargo a vicedirettore generale Business, fino a diventare dieci mesi fa chief operations officer, responsabile della performance operativa, della direzione e della sicurezza delle operazioni di volo, dell’ingegneria e della manutenzione, della sicurezza e della qualità delle operazioni di terra. Tra i nomi circolati in questi giorni dopo le dimissioni di Cassano si è fatto anche quello di Glen Hauenstein, ormai da dieci anni in Delta come chief revenue officer ma che ha in curriculum anche un’esperienza in Alitalia, dove nel 2003 è stato nominato direttore generale e commerciale. Hogan dopo l’uscita di Cassano vuole seguire il dossier della nomina in prima persona, anche se è consapevole che stavolta sarà meno semplice imporre un nome ai soci italiani.
Intanto si lavora per dare impulso al piano industriale. «Il piano non viene modificato di una virgola; lo stiamo solo implementando», ha detto il presidente Montezemolo a margine della riunione tra i vertici di Etihad e delle compagnie partner. Lapidario anche sul nuovo ad: «Non ne parlo, poche parole, molto lavoro». Di accelerare sul piano, in effetti, c’è bisogno: a breve arriveranno i nuovi aerei della flotta, ma il network internazionale non è ancora completo.
Angela Zoppo, MilanoFinanza 22/9/2015