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 2015  settembre 20 Domenica calendario

HOTEL STORICI E PALAZZI D’EPOCA: SHOPPING DEGLI EMIRI (E NON SOLO)

Le mani degli stranieri sulla città. Riprendendo il titolo del film di Francesco Rosi che denunciava la speculazione edilizia degli anni Sessanta, oggi sono soprattutto i gruppi stranieri che vengono a Roma a e acquistano pronta cassa i più bei palazzi della città. E soprattutto scelgono gli alberghi a cinque stelle. L’ultimo è l’Excelsior di via Veneto, in stile liberty: il gruppo internazionale di hotel del Qatar, infatti, Katara Hospitality, ha appena annunciato la sua acquisizione da Starwood hotels per 222 milioni di euro, diventando uno dei maggiori proprietari immobiliari di Roma. L’acquisizione segue, infatti, quella di un altro storico albergo, l’Intercontinental De la Ville in via Sistina e quella, due anni fa, del Regina Baglioni, sempre in via Veneto. I sovrani del Qatar lo hanno preso attraverso il fondo sovrano Mayhoola (lo stesso che nel 2012 aveva sborsato 850 milioni di dollari per la maison Valentino) e che fa capo a Mozah bint Nasser al-Missned, moglie dell’emiro Hamad bin Khalifs al-Thani e lo amano molto: al punto da essersi fatti riservare in permanenza la spettacolare suite all’ottavo piano. Ma possono scegliere anche le suite del meraviglioso palazzo fra piazza Mignanelli e piazza di Spagna dove hanno portato anche Valentino. Ed è del fondo del Qatar da ottobre il Grand Hotel Saint Regis di via Vittorio Emanuele Orlando, mentre sventola la bandiera di Dubai sul Jumeirah Grand Hotel in Via Veneto. Gli alberghi passati di mano ormai sono moltissimi: dal Jolly hotel di Corso d’Italia da tempo della catena spagnola NH, all’hotel Flora, sempre a via Veneto che è finito al gruppo Marriot, dall’ Es hotel dell’Esquilino che è stato acquistato dal gruppo danese Radisson, a un altro meraviglioso palazzo, quello dell’hotel Eden passato nelle mani del sultano del Brunei per oltre 105 milioni di euro. Un vero affare per un albergo così importante, fondato nel 1889, caro a Fellini e alla Callas, celebre per il roof con vista mozzafiato. Una perdita per la città? «Secondo me no - afferma il presidente degli albergatori Giuseppe Roscioli -. Se c’è l’interesse di grandi gruppi su Roma vuol dire che è una città viva, se non c’era interesse era peggio. E poi - spiega - il valore degli immobili in Italia è sceso moltissimo e chi ha la disponibilità di diversi milioni di euro oggi fa buoni affari».
Alberghi, non solo. Il gruppo Thailandese Central Retail Corporation ha acquisito per 205 milioni «La Rinascente»: un pacchetto che comprende anche il progetto della nuova «Galleria» su via del Tritone. D’altra parte il brand spagnolo Zara ha ormai il suo più grande negozio nell’ex Rinascente di largo Chigi, mentre l’Unione Militare dai Benetton è passata al gruppo svedese H&M che l’ha comprato per 180 milioni di euro. Avrà il marchio Bulgari ma sarà straniero anche l’hotel che sorgerà in piazza Augusto Imperatore nella ex sede dell’avvocatura dell’Inps: le offerte sono già state avanzate da una cordata composta dal braccio finanziario del proprietario di Zara Amancio Ortega e dalla Asyad Industries della famiglia saudita degli Al Sayed. La storica gelateria Fassi e relativo Palazzo del Ghiaccio è diventata coreana e i cinesi da tempo puntano all’edificio della Zecca dell’Esquilino. «Loro hanno i soldi e noi no - sintetizza Alberto Clerici, agente immobiliare - per di più gli immobili commerciali sono un vero affare perché hanno canoni di locazione altissimi. E gli stranieri in genere cercano cose belle e qui a Roma ci sono».