www.cinquantamila.it/fiordafiore 22/9/2015, 22 settembre 2015
La Volkswagen violava le leggi antismog negli Stati Uniti • La patente non è più il sogno dei diciottenni • Lo scandalo che colpisce Cameron • Le scuole del nord sono senza professori • Arrestato un italiano che voleva arruolarsi con i filorussi del Donbass • Arriva la Barbie che pensa Volkswagen/1 La Volkswagen ha usato un «sofisticato algoritmo per software» per imbrogliare sulle emissioni dei suoi motori diesel montati su auto negli Stati Uniti
La Volkswagen violava le leggi antismog negli Stati Uniti • La patente non è più il sogno dei diciottenni • Lo scandalo che colpisce Cameron • Le scuole del nord sono senza professori • Arrestato un italiano che voleva arruolarsi con i filorussi del Donbass • Arriva la Barbie che pensa Volkswagen/1 La Volkswagen ha usato un «sofisticato algoritmo per software» per imbrogliare sulle emissioni dei suoi motori diesel montati su auto negli Stati Uniti. Nelle auto diesel americane, la casa produttrice tedesca aveva inserito un software con un algoritmo che faceva risultare inferiori le emissioni misurate durante i test, quindi falsificandole rispetto alla realtà su strada. L’accusa è dell’Agenzia di protezione dell’ambiente americana (Epa), dopo un’indagine durata un anno: solo domenica il gruppo tedesco ha ammesso l’imbroglio. L’amministratore delegato Martin Winterkorn si è scusato con «pubblico e consumatori». Il gruppo di Wolfsburg rischia una multa fino a 18 miliardi di dollari (16 in euro) e potrebbe anche dovere risponderne in sede penale per avere imbrogliato le autorità. Ieri, in Borsa, il titolo in Borsa è arrivato a perdere il 23% del valore per chiudere con un calo del 17,1%. Intanto 500mila Volkswagen e Audi sono state ritirate dal mercato ed è stata bloccata la vendita dei modelli diesel in America. Gli analisti tedeschi, ieri, si dicevano certi che lo scandalo avrà ripercussioni anche in altri mercati. In serata l’Epa ha fatto sapere che gli Stati Uniti hanno esteso l’indagine anche ad altre case automobilistiche, tanto che sarebbero già cominciati i test sui veicoli di diverse compagnie. Volkswagen/2 La Volkswagen ha da sempre intrecci profondi con la politica e lo Stato: il Land della Bassa Sassonia ne è un azionista decisivo (detiene il 20% delle azioni), i sindacati controllano metà del consiglio di sorveglianza, e soprattutto il governo sviluppa una regolare protezione dell’industria automobilistica tedesca anche in sede europea sulla questione delle emissioni, mosso dall’idea che un «campione nazionale» vada sempre «aiutato». Patente Dice Angelo Sticchi Damiani, presidente dell’Automobile Club d’Italia: rispetto al 1992, nel 2012 le patenti B sono crollate del 39%, quelle A del 50%. L’anno scorso hanno preso la licenza di guida 654.335 under 21; 10 anni fa erano 743.799. Stesso fenomeno anche all’estero. “Le Monde” ha raccontato che sempre più spesso i giovani francesi, invece della macchina, al compimento della maggiore età chiedono un computer di ultima generazione, uno smartphone o una bici a scatto fisso. Un paio d’anni fa il “New York Times” scrisse che a New York appena la metà dei diciannovenni aveva la patente, contro i due terzi del 1998. Andamento in linea con Londra, Berlino, Tokyo, Barcellona, Montréal (Serra, Cds). Cameron Lord Ashcroft, ex tesoriere dei conservatori, vice presidente del partito nonché sponsor di David Cameron (con otto milioni di sterline), dopo che quest’ultimo gli ha negato la poltrona da ministro che gli era stata promessa dopo le elezioni del 2010, si è sfogato con un libro. S’intitola Call me Dave e l’ha scritta assieme a una giornalista del “Sunday Times”. È pieno di particolari scabrosi, tra cui l’iniziazione del giovane Cameron in una società segreta dell’università di Oxford ispirata dall’amante di re Edoardo II, Piers Gaveston: un rito durante il quale al futuro premier venne chiesto di calarsi i pantaloni e inserire una «parte della sua anatomia» nella bocca di un maiale. Stando al libro, esisterebbero prove fotografiche. Nel libro si parla anche di marijuana (fumata assieme a un amico ascoltando i dischi dei Supertramp), cocaina (circolava a casa sua e delle moglie Samantha), sesso (assieme ai compagni dell’università) (De Carolis, Cds). Professori In molte scuole del nord d’Italia, dove dovevano arrivare (dal sud) i professori definitivi, le cattedre sono rimaste senza insegnante «costringendo i dirigenti a ridurre le ore di lezione». Il problema è che degli 8.532 professori appena assunti nella fase B del piano di immissioni della Buona scuola, quasi 7mila hanno scelto di restare a fare i supplenti vicino casa ancora per quest’anno, come prevede la legge. E gli uffici scolastici regionali lo hanno scoperto a scuola iniziata. Donbass Francesco Estatico, 22 anni, di Avella, provincia di Avellino, secondo gli ucraini voleva unirsi ai miliziani separatisti del Donbass e per questo è stato fermato due volte, il 16 e il 19 settembre, mentre tentava di passare dal territorio controllato dalle truppe di Kiev a quello occupato dai ribelli filorussi. Secondo la sua famiglia e fonti diplomatiche è stato subito rilasciato. A conferma dell’arresto i media ucraini hanno pubblicato alcune foto, postate anche su Facebook dal “volontario e attivista ucraino” Rodion Shovkoshytnyi, dove si vede il passaporto e il codice fiscale del ragazzo italiano. C’è anche una presunta lettera d’intenti firmata Francesco “‘Barbaro” Estatico: «Sono venuto in Ucraina per unirmi all’esercito delle repubbliche indipendenti del Donbass perché le truppe ucraine hanno distrutto la vita delle persone che ci vivono, e vengo per aiutarle a combatterle. Vengo da solo». Domenico Biancardi, sindaco di Avella, lo difende: «Lo conosco, è un ragazzo con esperienze nel sociale. Conosce tre lingue ed è solo partito per trovare lavoro all’estero». Bambola Hello Barbie, la prima bambola pensante e quindi in grado di sostenere una vera conversazione con una bambina. Appena le sarà posta una domanda il messaggio verrà registrato, trasmesso via wi-fi ai server di una startup di San Francisco, trasformato in un testo grazie a un software che riconosce i discorsi; il testo a sua volta sarà abbinato a una fra le ottomila righe di codice impostate da un team di attori di teatro e la risposta inviata di nuovo a Barbie e pronunciata dalla voce brillante di una giovane attrice. Il tutto, in meno di un secondo. Hello Barbie avrà cosce più robuste per far posto alle batterie ricaricabili, un microfono nascosto nella collana e una porta Usb nel collo per collegarla al computer. Sarà anche meno truccata, indosserà vestiti meno attillati e avrà i piedi piatti in modo da portare scarpe da ginnastica. L’idea è di Oren Jacob, 44 anni, uno dei geni della Pixar e fondatore della startup ToyTalk, giocattoli parlanti, che ha raccolte 30 milioni di dollari dagli investitori. I primi prodotti di ToyTalk sono state delle app che assomigliano molto a Siri di Apple o a Cortana di Microsoft: assistenti vocali, ma per bambini (Luna, Rep).