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 2015  settembre 20 Domenica calendario

CELLULARE SENZA SIM E SENZA RETE

Un clic su una app e ci colleghiamo alla rete di un altro operatore: dentro il cellulare non c’è nemmeno più la sim. La nuova versione del cellulare di fascia alta? Ce la manda, in automatico, ogni anno il produttore, a cui abbiamo sottoscritto un abbonamento che dà diritto all’upgrade. Nei negozi del nostro operatore possiamo pure fare a meno di entrare. Non solo: ci sediamo al bar della stazione e ci colleghiamo alla rete 4G-5G del posto. Bypassando il nostro operatore: per usare il cellulare normalmente, anche per le comuni telefonate. Sono tre scenari che si stanno preparando per un prossimo futuro. E dicono molto sui prossimi passi della tecnologia e del mercato della telefonia mobile: si va verso una ulteriore dematerializzazione o virtualizzazione di alcune cose che siamo abituati a concepire fisiche e imprescindibili. Come una sim o una rete mobile. Gli operatori certo rischiamo molto: di finire disintermediati. E’ Apple che negli Usa ha appena varato un programma in abbonamento per l’upgrade (32 dollari al mese). Invece è la tecnologia MuLTEfire di Qualcomm a consentire a qualunque ristorante, negozio eccetera di farsi una rete 4G personale, da offrire agli utenti, con tariffe ad hoc. Alternative a quelle dell’operatore mobile. Di base, la novità è che il 4G è la prima rete mobile che ha un cuore IP, quindi ha quello stesso spirito liquido che caratterizza internet: versatilità, capacità di abbattere schemi. Non sorprende che sia Google tra i primi a cavalcare queste nuove possibilità: il suo ProjectFi che permette all’utente di usare indifferentemente Wi-Fi pubblico o la rete di un operatore mobile, grazie a uno speciale software installato sullo smartphone. Il futuro però non è scritto. Gli operatori hanno intuito il pericolo e infatti hanno deciso di anticiparlo, per controllarne l’esito: dal 2016 le sim scompariranno (integrate a livello hardware e gestite via software), grazie alla tecnologia e-Sim: ci lavora – con Apple e Samsung – la stessa Gsma, l’associazione che raccoglie gli operatori mobili. Anche questi stanno sfruttando inoltre l’anima internet del 4G, per ottimizzare reti e frequenze (si vedano tecnologie come Software defined network o Lte-U). Non possiamo sapere se i rapporti di forza nel mercato ne risulteranno sconvolti. Ma certo il modo in cui usiamo i cellulari cambierà molto, abbattendo storici paletti.
Alessandro Longo, Il Sole 24 Ore 20/9/2015